Oggetto: concorsi interni a 501 e 263 posti da vice ispettore. – Richiesta convocazione tavolo approfondimento.
Signor Capo della Polizia,
riprendiamo qui il discorso da noi aperto durante la riunione del 14 maggio scorso con riferimento ai due concorsi in oggetto su cui, coerentemente con quanto costantemente fatto anche durante tutte le riunioni precedenti, ci siamo fatti carico di essere in quella sede l’unica sigla sindacale a proporre di approfondire meglio le problematiche ad essi connesse.
1. Concorso interno 501 vice ispettori: proposta di integrale scorrimento della graduatoria.
Come noto l’attuale quadro ordinamentale, risultato dal riordino del 2017 e dagli interventi apportati dai correttivi fino al 27 dicembre scorso, prevede che il numero totale dei posti da mettere annualmente a concorso per l’accesso al ruolo degli ispettori sia determinato considerandone la complessiva carenza nella dotazione organica al 31 dicembre di ciascun anno, imponendo altresì che i posti comunque riservati ai candidati già appartenenti alla Polizia di Stato non possa, in ogni caso, superare il cinquanta per cento dei posti complessivamente messi a concorso in ciascun anno.
Già in via ordinaria questo obbligo può determinare non poche difficoltà in fase applicativa perché, normalmente, tra la data del bando di un concorso pubblico per vice ispettore e l’effettiva immissione in ruolo dei vincitori, se non si verificano particolari difficoltà, passano quattro anni: questo è infatti il lasso di tempo intercorso tra il 17 dicembre 2015, data in cui l’allora Capo della Polizia, prefetto Pansa, firmò l’ultimo bando di concorso pubblico a 320 posti da vice ispettore ed il 12 dicembre 2019, quando i 768 vice ispettori risultanti dallo scorrimento si presentarono nelle sedi.
L’emergenza Covid-19 ha poi determinato ulteriori difficoltà generalizzate che, nonostante i grandi sforzi fatti, hanno inevitabilmente rallentato il bando e l’espletamento dei concorsi, riverberandosi poi anche sulle attività formative all’interno degli istituti di istruzione, che hanno una capienza limitata che ha già obbligato a suddividere in cicli alternati la presenza degli allievi del 209° nelle scuole, che sono e saranno a lungo impegnate sempre di più nella indispensabile massiva attività assunzionale di giovani agenti, ossigeno che ci manca sempre di più.
Accanto ai giovani agenti mancano però anche i giovani ispettori e, per colmare questa grave lacuna, siamo convinti non si possono aspettare gli almeno cinque anni, facendo una stima assolutamente prudenziale, che ci separano dall’arrivo nelle sedi dei vincitori del concorso pubblico a 600 posti che a breve si prevede venga bandito, cui seguirà un corso che, essendo destinato a giovani che non appartengono ancora ai nostri ruoli, dovrà necessariamente essere effettuato quasi interamente in modalità residenziale con scuole già utilizzate al massimo immaginabile.
Al 31 dicembre 2019, nonostante l’enorme sforzo fatto con il riordino, c’erano comunque quasi 10.000 vacanze nel ruolo degli ispettori né, a causa dei pensionamenti, lo scorrimento parziale della graduatoria del concorso a 501 posti, insieme ai vincitori degli altri concorsi in atto, potrà dare al ruolo l’ossigeno di cui ha assoluto ed urgente bisogno sia in termini numerici che in termini anagrafici, dovendosi salvaguardare per intero anche i posti e i relativi scorrimenti che il riordino già prevede per i concorsi riservati ai sovrintendenti e comunque per quelli degli anni a venire.
Ecco perché lo scorrimento totale della graduatoria del concorso a 501 posti, effettuato attingendo a quella parte dei posti riservati ai concorsi pubblici che è concretamente impossibile coprire in questa fase emergenziale e promuovendo provvedimenti d’urgenza, anche legislativi, eccezionali e derogatori rispetto alla disciplina vigente, potrebbe risultare particolarmente utile alla funzionalità ed efficienza della nostra amata Polizia di Stato, che potrebbe avvalersi in pieno delle competenze di ragazzi che potrebbero frequentare, come gli altri precedenti, un corso a distanza.
Si tratta di colleghi dotati di profonde motivazioni e competenze molto elevate, avendo riportato negli esami, scritto ed orale, punteggi molto elevati senza poter poi contare, in sede di valutazione dei titoli, sul punteggio che avrebbe dovuto essere loro attribuito, secondo il bando originario, per il possesso dei titoli di studio universitari, successivamente escluso per il noto quanto inopinato intervento della Corte dei conti e poi reintrodotto per gli analoghi concorsi successivi, venendosi così a determinare una confusione che di sicuro non fa bene a nessuno.
2. Concorso interno 263 vice ispettori: proposta di semplificazione della seconda prova.
Anche per le modalità di conclusione di questa procedura concorsuale abbiamo chiesto un approfondimento basato sempre sull’emergenza che stiamo attraversando, che ha impedito a molti candidati un’adeguata prosecuzione della preparazione per la prova orale, il che rischia di falsare gli esiti del concorso: per questo abbiamo proposto di basare la prova orale sulla discussione di una tesina appositamente predisposta ovvero su altre modalità e tempi da valutare adeguatamente, anche ricorrendo ad interventi normativi derogatori urgenti e di rango primario.
Naturalmente anche per quest’ultimo concorso e per quelli analoghi valgono, nei limiti del possibile, le stesse considerazioni testé fatte per quello a 501 posti.
In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i più cordiali saluti.
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