1 maggio 2019. Dignità, specificità, sicurezza.

Come ogni primo maggio un pensiero speciale va a quanti, poliziotti e colleghi dei comparti sicurezza, difesa e soccorso pubblico, saranno nelle piazze del Paese per garantire a tutti il diritto di manifestare in sicurezza.

Come ogni anno l’aspettativa è sempre lo stessa: che ci venga data sicurezza nel fare il lavoro più bello del mondo.

Sicurezza, una parola spesso abusata in questo periodo e, come accade da decenni, sottovalutata. Noi lavoratori in divisa, che abbiamo come faro la parola sicurezza nel suo significato di garanzia delle libertà di tutti, siamo qui a chiedere ancora “sicurezza” per gli operatori di polizia nell’espletamento delle loro funzioni. Perché sicurezza per i cittadini e per i poliziotti sono due facce della stessa medaglia. Entrambe richiedono leggi più severe per chi attenta all’incolumità di quelli che garantiscono l’ordine pubblico, e certezza della pena per chi delinque. I Poliziotti saranno nelle strade come tutti i giorni, nelle piazze, sulle autostrade e nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti, perché garantire la sicurezza di tutti è il nostro lavoro, e il nostro sacrificio quotidiano nello svolgimento di una professione difficile è la nostra ragione.

Ma nel pronunciare la parola sicurezza non si può non ricordare che ogni anno sono migliaia gli agenti che restano feriti, spesso in modo grave. Questo sangue versato grida da sempre giustizia. Non si può non ricordare chi, frustrato da leggi inadeguate e un sistema claudicante che spesso vanificano il proprio operato, continua con abnegazione e professionalità a garantire il bene comune.

Nella giornata dei lavoratori, chiediamo a chi ha responsabilità politiche e di governo di guardare a noi che con orgoglio e fierezza, siamo i più fedeli Servitori dello Stato, e di difendere ciò che abbiamo di più caro: la nostra dignità.