Preg.mo Capo della Polizia, Ill.ri Direttori,

il IX Corso per vice ispettori volge al termine. Tra poco più di un mese, per 1872 colleghi comincerà un percorso di carriera maggiormente impegnativo rispetto a quello precedente e certamente più qualificante sotto l’aspetto professionale.

Purtroppo, però, per un centinaio o poco più di neofiti ispettori, non è stato previsto il rientro nelle sedi di provenienza. È, questo, un trattamento assolutamente sfavorevole, al quale il Dipartimento ha apposto a nostro avviso, la traballante e fredda giustificazione di non poter applicare, in via analogica, la garanzia introdotta dall’art. 2, lettera e), del D. Leg.vo 95/2017, perché entrata in vigore successivamente alla data di pubblicazione del Bando di che trattasi e, per questo, sprovvista di efficacia retroattiva (cfr. n. 555/RS/01/67/1/004205 del 3.10.2017 a noi indirizzata dall’Ufficio Relazioni Sindacali, a seguito di specifico quesito). UGL-FSP POLIZIA DI STATO Viale Manzoni nr. 24/b, 00185 Roma – Tel.06/77591194 Fax 06/770158 www.uglpoliziadistato.it Se, a quest’ultimo riguardo, da un canto, dobbiamo ammettere che la Legge amministrativa e i provvedimenti che ne conseguono, di norma, non godono di retroattività, da un’altra prospettiva, è pure possibile asserire che tale prescrizione è temperata da discrezionalità applicativa, allorquando ci si trovi in presenza di atti favorevoli alla sfera del destinatario.

Non può, inoltre, essere disatteso il significato intrinseco ai recenti pronunciamenti, con i quali il Consiglio di Stato ha rigettato gli appelli proposti dalla nostra Amministrazione contro quelle Ordinanze cautelari emesse dal T.A.R. del Lazio che sospendevano, in attesa delle udienze di merito, l’assegnazione di taluni ricorrenti in una sede diversa da quella di provenienza, condannando alle spese la parte appellante.

Ma, oltre ogni algido regolamento o canonica previsione o futuro correttivo, riteniamo che l’odierna problematica debba essere affrontata con grande senso di equità, pragmatismo e un po’ di semplice buon senso. Non sembra, infatti, né equo né tecnicamente corretto non restituire alle sedi originarie di appartenenza un centinaio, forse qualche decina in più, di donne e uomini dalla già notevole anzianità di servizio e ciò, a fronte di oltre 1600 colleghi che, giustamente invece, torneranno nell’ufficio da cui sono partiti.

Chiediamo, quindi, che a questo esiguo gruppo di sfortunati colleghi sia garantito il diritto di cominciare la carriera del nuovo Ruolo nella sede dalla quale provengono, al pari dei futuri 1600 colleghi tenendo anche conto della grave e generalizzata carenza di Ispettori, la qual condizione non può che favorire tale rientro, e considerando che l’Amministrazione, anche per quanto sopra rappresentato, gode di propria autonomia nella gestione delle assegnazioni del personale, quella stessa autonomia che ha consentito, nel medesimo contesto concorsuale, di rimodulare già una volta il numero di posti disponibili per ciascuna Provincia.

In attesa di cordiale riscontro, porgiamo distinti saluti

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