Tra il personale che è risultato idoneo alle prove psicoattitudinali del concorso indicato in oggetto c’è grande attesa per la pubblicazione della graduatoria e la susseguente assegnazione agli Uffici in vista dell’inizio della fase applicativa del corso di formazione. Questa attenzione è motivata dai tanti, troppi anni di attesa che questi colleghi hanno dovuto subire ingiustamente a causa degli ostacoli e dei ritardi ingiustificati posti in essere dalla Amministrazione contro le loro legittime aspirazioni; una delusione che nasce da lontano e cioè dalla “retrocessione” subita con il riordino del 1995.
Dunque è ben comprensibile con quale spirito questi colleghi stiano vivendo l’attesa per la pubblicazione della graduatoria del concorso a 1500 posti da Vice Commissario: ogni giorno in più che passa viene vissuto come un ulteriore ritardo dell’Amministrazione nel risarcimento dei tanti torti subiti in questi anni.
È per questo motivo che l’Ugl/Fsp Polizia di Stato chiede che nel più breve tempo possibile vengano rese note la data di pubblicazione della graduatoria, la data di inizio dei vari corsi e le modalità di svolgimento degli stessi.
La seconda richiesta che si intende portare all’attenzione dell’Amministrazione ha come oggetto quanto stabilito nella nota del 19 gennaio 2018 della Direzione Centrale delle RisorseUmane, con la quale si stabilisce che “l’eventuale rinuncia al concorso sottoscritta dall’interessato dovrà essere fatta pervenire a vista al Servizio dirigenti, direttivi e ispettori da parte dell’Ufficio diappartenenza e comunque entro le ore 24 del giorno antecedente la data di inizio del periodoapplicativo, data dalla quale i vincitori del concorso assumeranno irrevocabilmente la qualifica di
Vice Commissario del ruolo direttivo ad esaurimento”.
Tale previsione appare iniqua in quanto costringerebbe il citato personale ad accettare a scatola chiusa, senza alcuna possibilità di tornare indietro, qualsiasi Ufficio che gli verrà assegnato al termine del corso che, in alcuni casi, potrebbe svolgersi anche due anni dopo la nomina a vice commissario; e poiché ci sono province molto estese in cui per spostarsi tra un Ufficio o Comando di polizia e l’altro si è costretti a fare viaggi anche di molti chilometri, appare veramente ingiusto che il citato personale debba essere costretto ad accettare a scatola chiusa l’incarico di vice
commissario senza poter fare nessun tipo di valutazione preventiva su una scelta che rischia di incidere in maniera pesante sulla vita personale e familiare oltre che sulla carriera.  Ad esempio, immaginiamo che tizio, oggi, a causa di questo obbligo di accettare senza sapere se il suo Ufficio in futuro sarà tra quelli potenzialmente elevabili alla direzione di funzionari della carriera direttiva,dovesse rinunciare; se successivamente il decreto ministeriale elevasse detto Ufficio a tale tipo di direzione ed un suo collega, che magari in graduatoria era dietro di lui, accettasse l’incarico,verrebbe destinato a detto Ufficio diventando così il suo dirigente.
Sulla base di quanto sopra esposto, auspicando una rapida emanazione del decreto sui posti di funzione, si chiede di consentire ai colleghi interessati di poter esercitare la facoltà di rinuncia fino al momento in cui gli stessi non saranno definitivamente immessi nel ruolo direttivo ad esaurimento e quindi fino a quando non saranno a conoscenza dell’Ufficio o del Reparto di definitiva assegnazione, e cioè entro il termine di conclusione del periodo formativo di due mesi.
Nel confermare la richiesta di incontro inviata il 12 gennaio u.s., si resta in attesa di
riscontro e si porgono distinti saluti.

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