Da Sardegna Reporter

Fsp: “Urgono interventi concreti, protocolli operativi chiari e strumenti non letali per tutti, non attendere la prossima tragedia”

“Nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi coinvolti nell’aggressione avvenuta ieri a Torino, e gli auguri di pronta guarigione al poliziotto rimasto ferito, torniamo per l’ennesima volta a lanciare un vibrato appello perché gli operatori di Polizia siano messi in condizione di intervenire con maggiore sicurezza per tutti. Protocolli operativi più chiari e definiti, e strumenti non letali che stiano a metà strada fra l’uso delle semplici mani e l’arma di ordinanza sono indispensabili per mettere un argine ai gravi  ai episodi che si ripetono con cadenza praticamente quotidiana”.

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Da PupiaTv

Torino, agente Polfer spara a migrante armato di forchettone per difendere collega.

Episodi come questi – dice Valter Mazzetti, il leader dell’Fsp – rappresentano la ‘normalità’ in un lavoro come il nostro, in cui siamo chiamati a fronteggiare le più disparate situazioni e la violenza più incontrollata, di fronte alla quale è necessario agire nel giro di pochi secondi. Situazioni in cui intervenire si deve. Perché siamo poliziotti e questo facciamo per lo Stato e i cittadini. E’ quindi indispensabile accantonare ogni ipocrisia e ogni indecisione, stabilire con chiarezza cosa possiamo e non possiamo fare per difendere gli altri, noi stessi, e anche chi genera il pericolo, e fornire a tutti i poliziotti, nessuno escluso, le dotazioni indispensabili a interrompere condotte potenzialmente letali. Se l’arma c’è ma non si può toccare, il taser c’è ma non si può usare se in terra si vede uno spigolo, lo spray antiaggressione c’è ma con basse concentrazioni di capsicum per non bruciare troppo… allora nulla può cambiare davvero e si continua a fare solo propaganda. Oltre tutto, poi, queste banali dotazioni nemmeno ci sono ancora. E si continuano a contare morti e feriti”.

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