OGGETTO: Richiesta di istituzione di un’ Unità Operativa Pronto Intervento (U.O.P.I.) a Cosenza. Una necessità inderogabile per aumentare la sicurezza del territorio e dei cittadini.

Preg.mo Direttore,

questa Segreteria Nazionale ritiene possibile e necessario che si provveda alla creazione di un’Unità Operativa di Pronto Intervento nella città di Cosenza, con sede presso il Reparto Prevenzione Crimine “Calabria settentrionale” sito a Rende, per soddisfare le attuali e future esigenze di sicurezza della Regione Calabria in relazione ad un tessuto socio-economico che già presenta fondate criticità, delle quali si riassumono, a seguire, alcuni aspetti.

Pericolo Terrorismo Nazionale ed Internazionale

La provincia di Cosenza potrebbe apparentemente sembrare non rappresentare un possibile obbiettivo di attacchi di matrice terroristica integralista/islamica, in quanto centro urbano non di grandi dimensioni. Giova, a tal proposito, ricordare il clamoroso arresto di un “Combattente Straniero”, operato dalla DIGOS di Cosenza, in una piccola località della provincia. Questo è indicativo non solo del livello di attenzione, ma anche dell’attualità di un pericolo, momentaneamente, scampato.

Presso l’attuale Casa Circondariale di Rossano (CS) vi è un importante numero di detenuti riconducibili all’integralismo islamico, peraltro, nella medesima struttura, si sta approntando un’ala interna destinata alla detenzione di condannati in via definitiva per terrorismo nazionale interno.

Criminalità Organizzata

Non si possono certamente sottovalutare le attività della criminalità comune ed organizzata, come la recente recrudescenza dei reati predatori. Tale preoccupante fenomeno viene percepito dai cittadini anche come una carenza di un’efficace azione controllo del territorio da parte delle FF.OO.

Il recentissimo assalto notturno ad un ufficio postale cosentino, svolto con modalità paramilitari, ha evidenziato un livello di preparazione ed equipaggiamento, che avrebbero potuto sopraffare facilmente una normale pattuglia delle FF.OO. chiamata ad intervenire.

Si consideri poi la presenza in città di diversi soggetti di provenienza balcanica, alcuni dei quali sono ex militari che hanno combattuto nelle ultime guerre li avvenute, con conseguente preparazione ed addestramento.

Non vanno nemmeno sottovalutate le organizzazioni “anarco/insurrezionaliste”, organizzate e radicalizzate nel tessuto sociale “antagonista” cosentino, ben lungi dal poter essere considerato esaurito.

Obiettivi sensibili

Presso il museo della Cattedrale di Rossano è custodito il “CODEX PURPUREO”, rarissimo manoscritto miniato del VI secolo dei Vangeli di Marco e Matteo, di altissimo valore simbolico Cristiano, che, a ragion veduta, potrebbe essere obbiettivo di attacchi terroristici di estremismo islamico.

Nel comune di Rende, nei pressi di Contrada Cutura è situato un deposito blindato, cd. caveau, sorvegliato da guardie particolari giurate, che contiene a volte anche cospicue somme di denaro. Vi sono riscontri info/investigativi che tale sito potrebbe costituire l’oggetto dell’attenzione di qualche sodalizio criminale per un futuro assalto, che sarebbe ovviamente condotto con la ferocia e le modalità che, in passato, hanno mietuto vittime tra gli operatori di primo intervento, inadeguatamente equipaggiate.

Territori

Nonostante le molteplici problematiche correlate ad una criminalità diffusa ed aggressiva e la concreta possibilità di doversi scontrare con etnie di origine balcanica sempre più agguerrite, nonché di radicalizzati islamici organizzati e non, in tutta la regione Calabria non è stata implementata o prevista una squadra operativa di pronto impiego. Basti pensare che le più vicine unità operative sono a Napoli, Lecce e Palermo!

Nei vari uffici/reparti della Polizia di Stato di Cosenza, prestano servizio elementi con profonda maturità operativa (ex appartenenti al NOCS, al GOS, personale con brevetto di “Squadriglia Antisequestri Eliportata”, ecc.), i quali alla luce dell’età e dell’esperienza acquisita, unitamente ad uno staff di istruttori di ogni disciplina tecnico/professionale già presente in loco, sarebbero non solo già fortemente preparati, ma anche motivati a sostenere ed a far parte di una squadra U.O.P.I..

Le analoghe esperienze e funzioni create in seno all’Arma dei Carabinieri, le A.P.I. “Aliquote di Pronto Impiego” e le S.O.S. “Squadre Operative di Supporto” (queste ultime in seno ai battaglioni mobili), completano e supportano i propri servizi di controllo del territorio, offrendo una capacità di intervento che oggettivamente risponde, in primis, alla propria catena di comando.

Conclusioni

Una squadra U.O.P.I., grazie all’addestramento ed equipaggiamento, diviene un deterrente tale da scoraggiare, vanificare o complicare le azioni criminali verso obbiettivi sensibili pubblici o privati.

Gli operatori delle U.O.P.I. rappresentano una reale capacità di intervento e di immediata risposta in gran parte delle situazioni critiche in aree urbane ed extraurbane, fornendo una risposta veloce ed efficace in condizioni di gravi e medie crisi, dinanzi alle quali un Operatore non specializzato e non equipaggiato adeguatamente non potrebbe rispondere in modo efficace, senza esporsi ad altissimi rischi personali.

Per tutti i motivi esposti, giudicando comunque positivo lo sviluppo ed ampliamento delle U.O.P.I., si ritiene necessaria la realizzazione di un’ Unità Operativa di Pronto Intervento nella città di Cosenza per la Regione Calabria, considerandone la grande valenza strategica nell’ottica dell’attuale e della futura situazione geopolitica attuale, internazionale, nazionale e locale.

Questa Segreteria Nazionale, si rende fin da subito disponibile per un incontro con la competente Direzione Centrale, al fine di supportare ulteriormente la propria richiesta.

Restando in attesa di riscontro, si porgono distinti saluti.

La nota