Riordino: primo incontro interlocutorio.

Nel pomeriggio di ieri, 23 gennaio, sul tema dei nuovi correttivi al riordino delle carriere,si è svolto presso il Dipartimento il programmato incontrato con una delegazione del Ministero, guidata dal Vice Capo della Polizia, prefetto Alessandra Guidi e composta, tra gli altri, dai prefetti Maria Teresa Sempreviva e Stefano Gambacurta, dai Dirigenti generali Giuseppe Scandone e Maurizio Ianniccari, dal vice prefetto Maria De Bartolomeis e dai dirigenti superiori Tiziana Terribile, Francesco Famiglietti e Gaspare Caliendo.

In apertura la parte pubblica ha annunciato che prevede un intervento urgente con un primo decreto legislativo da emanare entro marzo-aprile, mentre l’iter di un secondo verrebbe avviato verso settembre per essere emanato
dopo la legge di bilancio 2020, per poter utilizzare anche eventuali nuove risorse.

Nel primo correttivo di marzo-aprile, dunque,l’Amministrazione intenderebbe, a grandi linee, procedere a:

  1. “fluidificare” l’accesso al ruolo dei sovrintendenti, ipotizzando a tal fine scrutini per merito comparativo nel  limite dei posti disponibili, mentre non riterrebbe opportuna una vera e propria unificazione tra i ruoli dei ruoli
    sovrintendenti, assistenti ed agenti;
  2. abbreviare i tempi di percorrenza all’interno del ruolo degli ispettori, tentando di sanare in particolare la
    questione degli ispettori capo con almeno 9 anni di anzianità nella qualifica, inquadrati tutti con la stessa decorrenza nella qualifica di ispettore superiore indipendentemente dall’anzianità eccedente detti 9 anni;
  3. introdurre un doppio scrutinio annuale per le progressioni dirigenziali.

Con riferimento a quanto prospettato dall’Amministrazione, la nostra delegazione ha evidenziato in sintesi che:

  1. per la “fluidificazione” dell’accesso alle qualifiche da sovrintendente,più che le definizioni formali, ci
    interessa la sostanza e – coerentemente con quanto da sempre da noi rivendicato – abbiamo ribadito la necessità dell’apertura della carriera dalla base, obiettivo sicuramente non raggiunto tramite i vari
    concorsi per titoli introdotti dal riordino. Nessuno di questi è ancora giunto a conclusione e – causa il mancato avvio del foglio matricolare elettronico – le prospettive sono ancora peggiori. Nonostante un primo aumento dei posti nell’organico teorico del ruolo, in concreto dal 2017 il numero effettivo dei sovrintendenti non è di fatto aumentato. L’idea di sostituire i concorsi per titoli – cui possono partecipare solo alcune migliaia di colleghi posizionati nelle prime posizioni del “ruolino” e purché abbiano presentato domanda di partecipazione – con gli scrutini per merito comparativo – che seguono di fatto la stessa procedura dei concorsi per titoli – cui parteciperebbero tutte le decine di migliaia di colleghi aventi
    titolo senza necessità di produrre istanza – non solo non risolverebbe il problema, ma lo aggraverebbe di
    molto. Ci sono quasi 14.000 posti da riempire nel ruolo dei sovrintendenti nei prossimi due anni e vanno riempiti subito con scrutini per merito assoluto che facciano scorrere il “ruolino”, ricorrendo anche, in questa fase transitoria, al soprannumero riassorbibile. I colleghi non possono continuare ad aspettare la soluzione dei tanti problemi organizzativi e tecnologici che questa Amministrazione – unica
    nel Comparto – ha accumulato e, nonostante gli sforzi, neanche accenna a risolvere: cosa si aspetta ad effettuare investimenti significativi in questo campo? Inoltre, per realizzare la reale apertura della carriera
    dalla base, occorre “fluidificare” un percorso che partendo da agente non si fermi a sovrintendente, ma
    offra concrete possibilità di progressione verso il ruolo degli ispettori ed oltre. Pertanto, agli attuali sovrintendenti deve essere riconosciuto il diritto di andare subito a riempire gli oltre 14.000 “buchi” che ci sono già oggi nel ruolo degli ispettori, che consta di 24.000 unità teoriche e rivendichiamo venga portato a 32.000, come per l’Arma dei carabinieri. Ma non vanno dimenticati nostri “giovani” (che
    ormai hanno 34-40-45 anni!)e sono pronti a mettersi in gioco: così come fanno da sempre le altre Forze
    di polizia,dobbiamo bandire regolari concorsi annuali per esami che consentano a significative aliquote di accedere alle qualifiche dei sovrintendenti ed ispettori. L’arretrato nei concorsi deve essere eliminato non solo perché da decenni frustra le legittime aspettative di chi ne avrebbe diritto per esperienza o per merito, ma anche di coloro i quali, dopo essere stati promossi per meriti straordinari, a distanza di molti anni vengono poi scavalcati dai colleghi che senza avere alcuna colpa vengono promossi con decorrenza retroattiva: a questo punto anche le promozioni per merito straordinario dovrebbero essere retrodatate alla
    prima annualità per cui – alla data dei fatti che hanno determinato la promozione – non era stata ancora
    bandito il concorso.
  2. va bene sicuramente, come da noi richiesto, retrodatare le decorrenze giuridiche e abbreviare le
    percorrenze nel ruolo degli ispettori, ma anche qui l’essenziale è e deve essere la sostanza: tutti devono poter progredire davvero e raggiungere le qualifiche apicali in tutti i ruoli, come in tutti questi anni è stato e sarà per le altre Forze di polizia. Per ciò che attiene al ruolo ispettori.                                                                                                                         a. tutti gli ispettori capo che sono stati inquadrati ispettori superiori devono ricevere un“abbuono” di non meno di nove mesi ai fini della promozione alla qualifica di sostituto commissario per parificarli agli omologhi militari. In aggiunta a ciò, a tutti loro, sempre ai fini della promozione a sostituto commissario, deve essere riconosciuta l’anzianità eccedente quella minima che, come accennato, va rideterminata in 8 anni e tre mesi;                                             b. a tutti gli ispettori superiori che, per effetto del riordino sono stati inquadrati in una qualifica uguale solo di nome – ma di fatto non più apicale – deve essere garantito un immediato “scivolo” verso la nuova qualifica apicale di sostituto commissario così che gli consenta di andare a ricoprire il ruolo che avevano prima;
  3. un analogo “scivolo” va garantito per l’accesso alla qualifica di ispettore superiore a tutti i residui
    ispettori capo – con particolare riferimento a coloro i quali hanno frequentato il 7° e l’8° corso, mentre va garantita la retrodatazione ai 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui si sono determinate le
    vacanze per i frequentatori del 9° e 10° corso. Questo criterio della decorrenza giuridica delle
    promozioni, insieme all’annualità del concorsoed all’abbreviazione dei percorsi devono essere garantiti
    in tutti i ruoli, comprendendo anche i commissari RE, che devono essere inquadrati commissari capo al  termine del corso di formazione e – previa idonea valorizzazione economica di anzianità e posizioni
    anche ai fini previdenziali – devono confluire nella carriera dei funzionari, come sta accadendo per gli appartenenti al ruolo speciale dell’Arma dei carabinieri;
  4. si concorda sul doppio scrutinio annuale dirigenziale, come peraltro avviene per tutti gli altri ruoli;
  5. i ruoli tecnici devono essere uniformati ai ruoli ordinari, sanando tutte le plateali sperequazioni che
    ancora permangono, alcune introdotte proprio dall’ultimo riordino.
    In particolare, con riferimento ai concorsi interni per Vice Sovrintendente Tecnico abbiamo chiesto
    un aumento dei posti al fine di consentire l’accesso al ruolo superiore a tutti quei colleghi che
    l’Amministrazione ha abbandonato nel ruolo Agenti e Assistenti tecnici, sanando, altresì, la
    questione della decorrenza giuridica della qualifica che deve seguire le annualità di riferimento del fabbisogno.
    Parimenti, abbiamo evidenziato la necessità di un aumento dei posti per Vice Ispettore Tecnico al
    fine di rendere scorrevole la progressione in carriere del maggior numero possibile di tecnici.
    Infine, abbiamo evidenziato la grave disparità di trattamento perpetrata dal D. Lgs. 95/2017, in danno della progressione in carriera del personale inquadrato nel ruolo dei Commissari Tecnici – ruolo direttivo speciale – ai quali è richiesta una anzianità di sei anni per accedere alla qualifica superiore, laddove, le
    omologhe qualifiche del ruolo ordinario vi accedono dopo meno di 3 anni. Riteniamo, pertanto, che è
    necessario allineare l’anzianità per la progressione in entrambe le carriere;
  6. abbiamo proposto di abolire, nel caso di passaggio dalle varie qualifiche di coordinatore in ogni ruolo a quella di vice nel ruolo superiore, gli assegni “ad personam”, che tanti problemi hanno creato in fase di
    attuazione anche proprio in questi giorni, con pesanti ritenute a debito non dovute, come era già
    avvenuto per i sovrintendenti del 26° corso, che ancora aspettano di ricevere quanto indebitamente
    loro trattenuto: abbiamo rivendicato con forza l’immediata soluzione di questi problemi e, per il futuro, abbiamo proposto che al posto dell’attribuzione di detti assegni “ad personam” il dipendente promosso semplicemente mantenga la posizione economica già in godimento, prescindendo da quella
    giuridica, fino al momento in cui quest’ultima gli darà diritto allo stesso trattamento percepito nella
    qualifica di provenienza;
  7. attesa la necessità impellente di personale, abbiamo ancora una volta rivendicato con forza lo
    scorrimento triennale delle graduatorie del concorso a 1.148 posti da allievo agente senza alcuna
    discriminazione con assunzione immediata dei circa 60 INV ex VFP: questi ragazzi hanno conseguito punteggi altissimi e costituiscono un importantissimo serbatoio cui attingere fino al 2020 le varie migliaia di nuovi agenti che il Paese sta aspettando!
  8. al fine di avere un quadro completa dell’intera situazione, abbiamo chiesto di conoscere i dati
    aggiornati sugli organici effettivi di ogni qualifica e l’età anagrafica media dei colleghi in essa
    inquadrati per poter contribuire a redigere proiezioni sui costi degli interventi e sulla relativa
    compatibilità con le risorse disponibili, insieme ad un canovaccio di tutti i correttivi che
    l’Amministrazione intenderebbe adottare, anche tenendo conto delle proposte sindacali odierne.

Il Dipartimento si è riservato di fornire detto schema subito dopo l’avvio del confronto con le altre
amministrazioni che, come da noi richiesto, stavolta segue quello con le organizzazioni sindacali anziché
precederlo, come era avvenuto in passato.

Roma, 24 gennaio 2019

Il comunicato