OGGETTO: Nuovi distintivi di qualifica del personale della Polizia di Stato.
11 luglio 2019.

Nell’ambito del processo di revisione dei ruoli delle Forze di polizia di cui al D.Lgs
95/2017, con decreto interdirettoriale del 5 aprile 2018, sono stati definiti i nuovi distintivi
di qualifica del personale della Polizia di Stato, di cui allegata tavola illustrativa.

La foggia dei nuovi segni distintivi di qualifica è il frutto del lavoro, realizzato in
maniera autenticamente condivisa e paritaria, da una Commissione costituita da componenti
istituzionali dell’ Amministrazione, dalle rappresentanze sindacali e da un autorevole esperto
di araldica,

Il rinnovamento, che segna l’inizio di una nuova epoca, è ispirato a un principio
estremamente lineare: attualizzare lo straordinario disegno del legislatore del 1981 che, con
la Legge 121 ha rifondato la Polizia di Stato, rendendola unica forza, a competenza
generale, ad ordinamento civile che esprime 1° Autorità di Pubblica Sicurezza, perno centrale
e sintesi del nostro sistema di sicurezza che si fonda sulla pluralità delle Forze di Polizia.

I nuovi segni distintivi risultano coerenti con le novità introdotte dalla revisione dei
ruoli: elevazione del titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo di base;
introduzione di una carriera aperta dalla base e istituzione di nuove figure apicali con
maggiori responsabilità (assistenti capo, sovrintendenti capo e sostituti commissari |
coordinatori) e caratterizzazione dei ruoli degli ispettori e delle carriere dei funzionari a
sviluppo, rispettivamente, “direttivo” e “dirigenziale”.

I distintivi di qualifica sono uguali per tutti i ruoli del personale della Polizia di Stato.

A differenziare le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali è 1l |
diverso colore delle mostreggiature.

Ad eccezione del ruolo degli Assistenti, l’articolazione dei distintivi di qualifica i
abbandona la classica disposizione in linea verticale e adotta un orientamento orizzontale
per due elementi, piramidale per tre elementi e a rombo per quattro elementi.

L’aquila dorata – segno della lotta e della vittoria sul male – è l’elemento che i
accomuna tutte le nuove qualifiche della Polizia di Stato. Il suo inserimento nell’architettura i
delle mostreggiature di tutte le qualifiche ne vuole amplificare la forza etica, abbracciando
idealmente gli elementi costitutivi delle diverse posizioni gerarchiche.

Ciascuna qualifica è caratterizzata da un elemento peculiare che ne connota l’essenza.

Il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso, è l’elemento
che individua gli Agenti e gli Assistenti. Struttura portante delle fondazioni di un edificio, il
plinto identifica il personale maggiormente presente sul territorio sostegno dell’intera !
struttura della Polizia e prima rassicurante presenza per il cittadino.

Il rombo dorato è l’elemento che individua i sovrintendenti. Il protilo fusiforme della
figura richiama una punta di lancia simbolo di un dinamismo operativo temperato
dall’esperienza.

Il pentagono dorato è l’elemento che individua gli ispettori. Fu il primo distintivo di
qualifica creato a seguito della riforma della Polizia di Stato del 1981 e continuerà anche in
futuro a rappresentare il ruolo “a sviluppo direttivo”, che immette nella carriera del
funzionari.

Nei nuovi distintivi di qualifica è stato, inoltre, introdotto un elemento fortemente
innovativo per la Polizia di Stato, legato alla figura del “Coordinatore”, qualifica apicale del
ruolo degli Assistenti, del Sovrintendenti e degli Ispettori.

Posto al vertice della qualifica di appartenenza, il Coordinatore rappresenta un
collegamento ideale con la qualifica superiore, di cui riprende il simbolo quasi ad
anticiparne l’effettivo conseguimento.

La formella dorata, ornata nella faccia anteriore da una raggiera movente dal centro, è
uno degli elementi che identificano la carriera dei funzionari “a sviluppo dirigenziale”. Il
richiamo al quadrilobo di Lorenzo Ghiberti, uno fra gli esempi più alti dell’architettura
cotico-rinascimentale italiana, va letto come la tutela del nostro Paese quale forziere di un
inestimabile patrimonio di civiltà.

Da Commissario Capo e fino alla qualifica di Primo Dirigente, l’elemento è stato
costruito inserendo /’aquila in un serto con il motto della Polizia “SUB LEGE LIBERTAS”.
Sopra di esso le formelle — da una a quattro — definiscono la qualifica.

Il Dirigente Superiore e il Dirigente Generale pongono l’aquila d’oro, timbrata dalla O
grande corona turrita, su due galloni orizzontali dorati sovrapposti, uniti al centro in decusse, ossia a X. Fra i due galloni, il motto “SUB LEGE LIBERTAS”. Sopra di esso le i
formelle — da uno a due — definiscono la qualifica.
Il prossimo 11 luglio — in occasione del 167° anniversario dell’istituzione del Corpo
delle Guardie di Pubblica Sicurezza, prima forza di Polizia Civile — i nuovi segni di
qualifica, nel corso di una solenne cerimonia, saranno presentanti al Signor Presidente della
Repubblica e alle massime cariche istituzionali e dovranno essere indossati da tutto il
personale della Polizia di Stato a partire dalle ore 7.00 del 12 luglio 2019.
AI riguardo, atteso l’assoluto rilievo di questo momento di cambiamento, le SS.LL. O
vorranno impartire ogni necessaria disposizione a tutto il personale dipendente.

I Signori Questori vorranno assumere, previe intese con l’Ufficio Relazioni Esterne e o Cerimoniale, ogni iniziativa, in ambito provinciale, volta a diffondere tra i cittadini il significato e l’importanza della nuova simbologia.
Si richiede la massima, scrupolosa osservanza.

La circolare