OSSERVATORIO NAZIONALE POLIZIA SCIENTIFICA

IL DIRETTORE CENTRALE ANTICRIMINE ……”e quel pasticciaccio brutto del Servizio Polizia Scientifica”

Lettera aperta al Capo della Polizia

Sarà forse colpa nostra, non saremo stati bravi abbastanza nel trovare le parole giuste, ma una cosa è certa: dopo un mese di vani tentativi di essere ricevuti e ben quattro rinvii di incontri fissati nei giorni e nelle ore indicati dal direttore centrale Anticrimine, dr. Messina, dobbiamo miseramente prendere atto che, con ogni evidenza, egli non ha alcuna intenzione di incontrare i sindacati, o forse questo sindacato. È una pubblica ammissione di impotenza che, si badi bene, non ci fermerà e non ci farà deflettere dai nostri intendimenti. Ciò posto, dobbiamo conseguentemente ritenere che il prefato direttore sia lontano anni luce dagli appelli più volte rilanciati dal Capo della Polizia a tenere corrette, leali e proficue relazioni sindacali, seppur nel rigoroso rispetto dei diversi ruoli e responsabilità. Ne prendiamo atto e, di conseguenza, siamo costretti ad investire Lei, signor Capo della Polizia, dei gravi problemi di cui avremmo voluto parlare con l’iper-impegnato dr. Messina. La questione, a nostro avviso, è seria e merita di essere spiegata bene, seppur succintamente. Il 19 giugno scorso, a seguito di nostra espressa richiesta di esame congiunto per discutere la bozza concernente il “passaggio delle competenze territoriali dei GPPS dell’Aquila e di Teramo dalle dipendenze dell’Interregionale di Roma a quelle dell’Interregionale di Ancona, con il conseguente cambio di denominazione” , abbiamo dimostrato, carte alla mano, che non vi era una sola ragione di opportunità, utilità o convenienza che giustificasse questa rimodulazione degli uffici. Abbiamo anche dimostrato l’anti economicità dell’operazione e i maggiori disagi per il personale, con la raggelante assenza di una “visione d’insieme” dei problemi, che ci impedivano e ci impediscono di comprendere in che modo il nuovo riassetto concepito dall’Amministrazione potesse anche solo ottimizzare i carichi di lavoro.

Ovviamente abbiamo elencato anche una razionale e ragionevole serie di precondizioni, a nostro avviso indispensabili perché il progetto andasse in porto.

In altre parole abbiamo denunciato la totale assenza dei basilari principi di buona amministrazione, ivi compresa la trasparenza e piena intelligibilità dell’azione amministrativa. Viste le premesse ci chiediamo: come mai il direttore centrale Anticrimine, Dr. Messina, continua ad evitare il confronto con noi? A pensar male si fa peccato, diceva l’arguto presidente Andreotti, ma spesso ci si azzecca.

Allora la domanda sorge spontanea: perché, nonostante l’irrazionalità, illogicità ed anti economicità della proposta dell’Amministrazione, si persevera sul cambio di competenze dei due Gabinetti Interregionali di Roma e Ancona? Si sta forse spianando la strada per un posto di funzione già predestinato? O si vuole forse consapevolmente depauperare le competenze del GIPS di Roma con il preciso scopo di predeterminare uno stato di crisi della Dattiloscopia Preventiva di Roma?

E in tutto questo, c’entra qualcosa lo stato comatoso in cui versa il GID presso il Servizio Polizia Scientifica, abbandonato colpevolmente ad un lento processo di consunzione?

In altre parole, non si vorrà mica dare il “ben servito” ai colleghi della dattiloscopia preventiva del GIPS di Roma per trasferirli, armi e bagagli, presso l’agonizzante GID?

Proprio per queste ragioni, signor Capo della Polizia, abbiamo testualmente scritto al Dr. Messina che avevamo “qualche fondata preoccupazione in ordine a talune scelte già annunciate dall’Amministrazione e articolate osservazioni critiche su questioni non secondarie che investono il Suo livello di responsabilità.”. Ma tant’è. Il Dr. Messina, sicuramente preso da mille impegni, tutti più importanti di un incontro con una ristretta e qualificata delegazione sindacale, continua a risultare “contumace”.

V’è anche un’altra questione, che riguarda l’ostracismo nei confronti dei funzionari tecnici che vengono banditi dagli incarichi di responsabilità di uffici a vocazione dichiaratamente tecnico-scientifica e professionale, sempre nell’ambito del Servizio di Polizia Scientifica; condotta, quest’ultima, che si pone in netta contraddizione con l’accorato riconoscimento delle alte professionalità del personale “tecnico” che, sempre il Capo della Polizia, non manca di rimarcare in ogni occasione. Ma di questo parleremo in altra occasione. In ultima analisi la domanda è: il Dr. Messina sta agendo in perfetta aderenza alle disposizioni del Capo della Polizia e nel rigoroso rispetto dei fondamentali principi di buona amministrazione o gli sta sfuggendo qualcosa?

La lettera