LIVORNO: MAZZETTI (FSP), ‘POLIZIOTTA CON ISCHEMIA DOPO AGGRESSIONE, GIA’ LIBERO RESPONSABILE’ =

LIVORNO: MAZZETTI (FSP), ‘POLIZIOTTA CON ISCHEMIA DOPO AGGRESSIONE, GIA’ LIBERO RESPONSABILE’ = ‘Così nulla può funzionare, hai voglia di morti…’ Roma, 5 ott. (AdnKronos) – ”Mentre i corpi dei nostri due colleghi ammazzati a Trieste sono ancora caldi, un soggetto già ben noto alle forze dell’ordine arrestato per l’aggressione avvenuta a Cecina ai danni di altri poliziotti, finiti in ospedale, una con un’ischemia dovuta probabilmente al trauma subito, è già tornato in libertà. E’ stato dentro appena il tempo che un altro soggetto fuori controllo trucidasse altri due poliziotti. C’è davvero qualcosa che non va, e continuare a fingere che non sia così è un’offesa all’intelligenza di tutti. Nulla così può funzionare”. E’ quanto afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione FSP Polizia di Stato, dopo l’aggressione subita da una poliziotta di Livorno e da un suo collega, entrambi finiti in ospedale, lei con un’ischemia, a seguito di un’aggressione avvenuta a Cecina, da parte di un uomo di cittadinanza russa in stato di alterazione, già noto alle forze di Polizia e poi finito in arresto. Al processo per direttissima il pm aveva chiesto la custodia in carcere e il difensore i domiciliari, ma il giudice ha rimesso l’imputato in libertà con il solo obbligo di firma. “Il sistema – sottolinea Mazzetti – non è coerente. La politica sorvola totalmente sulle reali necessità della sicurezza ma tutto, alla fine dei conti, è nelle mani di chi siede su comode poltrone permettendosi il lusso di ricordarsi delle Forze dell’ordine solo quando c’è da stilare una nota di cordoglio. Le norme e l’apparato giudiziario sono a dir poco ‘molli’ rispetto alla durezza della violenza con cui le forze dell’ordine fanno i conti; e quando questo succede non si spezzano un’unghia, finiscono in una bara. Non è più sopportabile. La nostra vita non vale un minimo di impegno per trovare la voglia e la forza di intervenire seriamente perché lo Stato sappia esattamente cosa vuole da noi e come lo vuole. Non ci sono morti che bastino…”. ”Speriamo solo che quando questo soggetto si presenterà in Commissariato per firmare non lo farà con una bomba addosso per sterminare i poliziotti presenti – afferma sempre più amaro Mazzetti -. Senza mezzi termini, però, va detto che aggredire un operatore della sicurezza è un reato gravissimo e come tale deve essere trattato. E’ inaccettabile mandare a casa chi attenta alla nostra incolumità, all’integrità delle istituzioni, all’autorevolezza dello Stato. Un’autorevolezza a cui nessuno così potrà credere”.

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