Correttivi riordino: 2^ riunione del tavolo tecnico

L’Amministrazione sintetizza alcuni probabili interventi

Ieri pomeriggio si è tenuta la programmata seconda riunione tecnica sui probabili ulteriori correttivi al riordino su cui, come previsto, pur in assenza di una chiara previsione su quelle che potrebbero essere delle nuove risorse a cui attingere, l’Amministrazione, intanto, ha portato la sintesi di alcuni interventi aventi un consistente impatto finanziario e su cui aveva registrato, negli incontri precedenti, la maggiore convergenza delle sigle sindacali, che sono stati elencati come sotto riportati.

Prima di iniziare la disamina, tuttavia, l’Amministrazione ha precisato che gli interventi elencati sono al momento solo ipotetici perché, per farli diventare concreti, sono necessarie altre due condizioni indispensabili e non affatto scontate: l’esame congiunto tra la nostra Amministrazione e Ministero dell’economia da una parte, stati maggiori e comandi generali dall’altra, nonché, soprattutto, ottenere il finanziamento aggiuntivo nella legge di stabilità in corso di elaborazione da parte del Governo.

L’onere derivante dai tre interventi prospettati, infatti, è prossimo ai 18 milioni di euro per la sola Polizia di Stato e, quindi, per poter procedere sarebbe necessario, oltre al consenso del tavolo tra amministrazioni, un finanziamento complessivo per il Comparto di circa ulteriori 100 milioni di euro (grossomodo uguale a quanto già stanziato).

1. abbreviazione di un anno per la promozione da ispettore a ispettore capo, in base al quale ogni qualifica superiore potrebbe giovarsi per la relativa superiore promozione o per la nomina a coordinatore (costo calcolato in circa 5,7 milioni di euro);

2. promozione alla qualifica di commissario capo degli appartenenti all’attuale ruolo direttivo ad esaurimento, che l’Amministrazione propone di rinominare semplicemente “direttivo” (costo calcolato in circa 4,7 milioni di euro);

3. oltre a quanto già previsto abbreviazione di un ulteriore anno dell’anzianità necessaria agli assistenti capo ed ai sovrintendenti capo per conseguire la denominazione di coordinatore, che verrebbe così ridotta complessivamente a 5 anni (costo calcolato in circa 7,4 milioni di euro complessivi).

Se, poi, il finanziamento fosse di circa 120 milioni di euro complessivi per l’intero Comparto sicurezza e difesa, l’Amministrazione, attese le risorse pro quota, ipotizza un quarto intervento, consistente in due concorsi interni straordinari da 800 posti ciascuno per ispettore superiore, riservati agli appartenenti al ruolo degli ispettori, per sopperire all’imminente pensionamento di quasi tutti gli ispettori apicali (costo calcolato in circa 5,8 milioni di euro).

Va ribadito con estrema chiarezza che, almeno in questa fase, questi interventi ipotizzati non sono affatto sicuri e che, se passassero, andrebbero ad aggiungersi a quelli contenuti nel testo approvato dal CdM del 26 ottobre.

Nel nostro intervento, sui provvedimenti proposti, nel condividere sicuramente lo spirito e le intenzioni, abbiamo fatto presente che:

1. l’abbreviazione di un anno nel ruolo degli ispettori deve partire dalla qualifica di vice ispettore, attesa l’età media molto elevata degli attuali vice ispettori, tutti o quasi già sovrintendenti capo coordinatori prima della promozione (quindi a costo zero, dato il superiore parametro stipendiale in godimento);

2. ci deve essere la confluenza del ruolo direttivo ad esaurimento nel “ruolo ordinario” e, attesa ancor più in questo caso un’età media molto elevata, prevedere la promozione a vqa il giorno prima del collocamento in quiescenza, quindi ai fini meramente pensionistici;

3. devono aumentare di numero le possibilità effettive di accesso al ruolo sovrintendenti per gli assistenti capo con un semplice scrutinio e, per tutti gli altri, essere previsti anche concorsi con esami. Per tutti gli assistenti capo e sovrintendenti capo già coordinatori, che quindi non saranno toccati da questa eventuale ulteriore riduzione per l’acquisizione della denominazione di coordinatore, oltre ad auspicare ad un incremento delle possibilità di carriera, abbiamo chiesto che almeno sia remunerato questo disagio con un congruo riconoscimento economico.

Oltre ad alcuni aspetti normativi che saranno oggetto del prossimo incontro, abbiamo inoltre ribadito quanto qui succintamente riportato:

– è assolutamente indispensabile affrontare gli effetti distorsivi nella elaborazione degli assegni ad personam (art, 45, co. 5, d.lgs. 95/2017) che, cosi come formulata la normativa, non consentirebbe a tutti i colleghi che rivestendo la qualifica apicale del ruolo immediatamente prima ha avuto accesso al ruolo superiore (ed es.: assistenti capo coordinatori/vice sovrintendenti, sovrintendenti capo coordinatori/vice ispettori) neanche un aumento stipendiale in caso di rinnovo contrattuale; – modificare la definizione delle mansioni dei ruoli sovrintendenti, assistenti ed agenti (ancora indecorosamente definiti “esecutivi”) ed implementare, le possibilità di avanzamento nel ruolo sovrintendenti;

– aumentare le opportunità di accesso al ruolo degli ispettori per i sovrintendenti;

– sanare l’annosa questione degli attuali ispettori superiori che erano già tali prima del riordino delle carriere e che, in virtù della nuova qualifica di sostituto commissario (che prima era solo una denominazione), sono stati, di fatto, retrocessi dalla qualifica apicale rivestita alla penultima qualifica attuale; – far scorrere per intero la graduatoria del concorso a 501 posti da ispettore;

– sanare le situazioni dei corsi 7°, 8°, 9°, 10° e 11°, anche in virtù degli importanti vuoti in organico che si registreranno a breve tempo nelle diverse qualifiche;

– eliminare l’incomprensibile modifica delle mansioni dei ruoli tecnici, inserita nel testo oggi all’esame del Parlamento;

– riconoscere pari dignità, quindi pari percorsi di carriera, del personale del ruolo direttivo ad esaurimento tecnico e ordinario.

La terza riunione è stata aggiornata a giovedì, 17 ottobre prossimo.

Roma, 11 ottobre 2019

Il comunicato