MERCOLEDÌ 14 OTTOBRE 2020 15.41.46

SICUREZZA: IN PIAZZA IL GRIDO DEGLI OPERATORI IN DIVISA, FSP POLIZIA ‘BASTA AGGRESSIONI’

Roma, 14 ott. – (Adnkronos) – “Non troverete un solo operatore in divisa sereno in tutta Italia. Tentare di far passare per un pigolio l’urlo che si leva da questa piazza, fingere che i nostri appelli siano solo temi da opposizione di governo è sciocco, è controproducente, è da bugiardi. Non siamo qui contro qualcuno, siamo qui per qualcosa, per richiamare l’attenzione su temi troppo sottovalutati”. L’urlo di cui ha parlato il segretario generale della Federazione nazionale della Polizia di Stato Valter Mazzetti dal palco di piazza del Popolo, a Roma, è quello di migliaia di lavoratori del comparto Sicurezza, accorsi da tutta Italia rispondendo alla chiamata dei rappresentanti sindacali di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria, Vigili del fuoco, Polizia municipale, per partecipare alla manifestazione nazionale ‘Basta aggressioni agli uomini in divisa’. In una piazza gremita, sia pur nei limiti dei numeri imposti dalle norme anti Covid, hanno voluto essere presenti numerosi parlamentari che si sono avvicendati sul palco. ”Basta aggressioni – ha detto Mazzetti – vuol dire basta a un sistema in cui dominano un’ipocrisia e un attendismo che la sicurezza pubblica e degli operatori non ammettono. Un sistema che non tutela chi veste l’uniforme da aggressioni fisiche, psicologiche, legali, giudiziarie, economiche, da carenze che le rendono possibili, da un lassismo che le rende ammissibili. Aggressione è non poter svolgere il proprio lavoro nella maniera più sicura, con organici e con mezzi adeguati, contando sul rispetto che è dovuto a chi compie sacrifici unici. Aggressione è abusare del nostro lavoro lasciando sulle nostre spalle il peso di problemi che non ci competono, ma sono il frutto di politiche inadeguate che non si è capaci di gestire se non facendo diventare tutto un problema di ordine pubblico. Aggressione è pretendere che garantiamo la sicurezza del paese senza poter contare neppure su un contratto che ci assicuri uno stipendio e una pensione dignitosi. E’ ora di dire basta a troppe ‘aggressioni’, non troverete un solo operatore in divisa in tutta Italia che non sia sfiancato e avvilito e stufo, e oggi gridiamo il nostro dissenso perché siamo servitori, ma non servi”.

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