Oggetto: indennità di ordine pubblico per i servizi connessi alle «Misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».

Di seguito alla precedente nota prot. 1631 del 5 ottobre scorso, che ad ogni buon fine si allega e, come noto, relativa alle circolari aventi per oggetto «Misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19» datate 2 e 3 ottobre 2020, torniamo a sollecitare l’erogazione delle indennità di ordine pubblico per i servizi connessi a tali misure, oggi consentita dalla nuova circolare di ieri, 20 ottobre, n. 555-DOC/C/DIPPS/FUN/CTR/5060-20 ma, ancora più inspiegabilmente, solo a seguito di valutazioni da adottarsi in sede provinciale, con tutte disparità di trattamento e i soggettivismi che ne deriveranno in assenza di un preciso indirizzo politico.

Nessuno di noi ha certamente dimenticato le accese controversie verificatesi sulla stessa materia nella scorsa primavera, insorte nonostante il fatto che allora le indicazioni fossero univoche per l’intero territorio nazionale, a causa di interpretazioni differenziate tra le varie province: figuriamoci cosa potrà accadere con queste nuove disposizioni, in virtù delle quali sarà più che lecito aspettarsi che, per lo stesso tipo di servizio, ma espletato in comuni confinanti, si potrà avere un trattamento economico differente anche per un importo di 26,00 euro al giorno e solo perché i due comuni ricadono in province diverse.

Al Ministro avevamo chiesto di attivarsi in seno al Governo affinché negli allora emanandi provvedimenti venisse stanziato quanto necessario a far attuare questo ennesimo sforzo organizzativo alle Forze di polizia meno tutelate, peggio pagate con l’età media più elevata d’Europa, senza però mortificarle, anche per riallacciare i fili di quell’intenso e proficuo dialogo intessuto durante i primi mesi della pandemia ed evitando una anche solo apparente inversione di rotta, oltre che sperequazioni.

Nella stessa nota del 5 ottobre avevamo anche fatto presente, infatti, che per TUTTO il personale militare impiegato nel dispositivo “Strade sicure” è giustamente prevista la corresponsione di indennità onnicomprensive che sono di importo pari a quelle di ordine pubblico in sede o fuori sede perché “Strade Sicure” è, appunto, un dispositivo di ordine pubblico: il sol fatto di aver previsto di impiegarlo per i controlli Covid-19 attesta quindi che detti servizi sono, nella sostanza, servizi di ordine pubblico. Ovviamente, quindi,i militari del dispositivo in argomento percepiranno, anche per questi controlli, dai 13 ai 26 euro per ogni servizio espletato “in ausilio” a coloro i quali ne sono invece responsabili e che dovranno sperare di lavorare in una provincia in cui il Questore riconosca tale istituto.

Sarebbe pertanto inaccettabile che anche in una sola delle province italiane gli appartenenti alle Forze di polizia debbano percepire appena 6 euro, vale a dire da meno della metà a meno di un quarto! Ed è per questo che chiediamo di integrare tempestivamente la disposizione del 21 ottobre con indicazioni uniformi ed inderogabili per l’erogazione delle indennità di ordine pubblico a tutto il personale impegnato nei medesimi servizi, connessi alle misure di contenimento e gestione dell’emergenza da Covid-19.

In attesa di riallacciare il dialogo su questa delicatissima materia rinnoviamo distinti saluti.

La lettera