Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Pensavamo che dopo quanto successo a seguito della mancata applicazione del Dlgs 334/00, i vertici della nostra amministrazione avrebbero cercato di evitare il ripetersi di certi “errori” e dei conseguenti gravi ed irrimediabili danni che ne sono derivati, al fine di evitare le catastrofiche conseguenze che ha dovuto subire il personale ex Ispettore al quale, perla ricostruzione della carriera persa per 20 anni, invece del riconoscimento del ruolo dirigenziale, così come avvenuto in tutte le altre amministrazioni del comparto sicurezza e difesa,ha riservato un trattamento talmente minimale e offensivo della loro dignità professionale che addirittura ha portato alcuni ad andare in quiescenza con un parametro inferiore a quello precedentemente posseduto.

Purtroppo, ancora una volta ci siamo sbagliati, e ormai, dopo i tanti errori sembra davvero impossibile continuare a parlare di “distrazioni” colpose.

I gravissimi danni già provocati infatti non bastano. Nonostante le molteplici richieste di intervento effettuate, prima dal personale interessato e poi da parte del sindacato (con una nota al Dipartimento della PS, seguita da due ulteriori solleciti), nessuno ha voluto seriamente prendere in considerazione la questione rispondendo alle legittime richieste e giungere ad alcuna logica conclusione.

Cosa è successo? Il D.Lgs 172/del dicembre 2019, ha stabilito che, come previsto per i commissariati sezionali, anche alcuni uffici delle specialità, sezioni provinciali,ecc, non possono essere diretti da funzionari con qualifica dirigenziale,ossia non possono essere quanto meno diretti da Vice Questori o Vice Questori Aggiunti. In tutta la pubblica amministrazione sarebbe stato logico dedurre che se quegli uffici non possono essere diretti da tali figure professionali, vorrà dire che devono essere diretti da Commissari Capo, Commissari o V. Commissari, cioè da quei funzionari che rivestono tali qualifiche non dirigenziali, c.d. direttivi.

Ed invero, l’Ufficio per le Relazioni Sindacali, con nota nr. 555/RS/01/115/2/6402 del 30 gennaio 2020 ha giustamente specificato che gli uffici cui normativamente non è preposto un funzionario del ruolo dirigenziale, sono diretti da un funzionario del ruolo direttivo, quale dirigente.

A questo punto, ci saremmo aspettati che tutti i vari Uffici del Dipartimento avrebbero fatto propria questa indicazione. Tutti avrebbero potuto trarre questa conclusione, ma non la nostra amministrazione, almeno certamente non il Compartimento Polfer della Lombardia che, disconoscendo il D.Lgs 172/2019, per sua stessa affermazione scritta, si attiene ad una circolare del Ministero la 333/SMOP/2.1222/2019, del Luglio 2019 che faceva riferimento alla precedente. Considerata la svista dimostrata dalla periferia, tornammo al Centro, nella convinzione che dopo la nota dell’ufficio rapporti sindacali non si sarebbe smentito, ma ahinoi, non è ancora arrivato alcun cenno di riscontro. E a tutto questo doloso silenzio pur di non riconoscere la dirigenza piena in alcune specialità continuano ad affidare incarichi di diversa natura quale, ad esempio, “funzionario addetto, dirigente facente funzioni”. Cosa pensare quindi? Che come per il dgls 334/00 adesso vorrebbero far passare altri venti anni per applicare il D.Lgs 179 del 2019? Noi non lo permetteremo e se trascinati su questo terreno, così come fatto per la mancata applicazione del D.lgs 334/2000 ci adegueremo. Ecco perché ci siamo rivolti all’Ufficio Legale, che ha già inviato una diffida. Se non avremo alcuna risposta non esiteremo ad adire il giudice competente chiedendo i danni ai responsabili. Assurdo ma vero. Speriamo solo che poi si abbia almeno il pudore di non dire che siamo Noi quelli avvezzi a ricorrere ai giudici. Sarebbe molto meglio evitare di tenere certi comportamenti e, del caso, porre rimedio ai propri errori.

E’ chiaro che in parallelo con le azioni giudiziarie, quale Anfedipol ci faremo parte attiva al fine di sollecitare l’emanazione di un provvedimento normativo chiaro e legittimo che impedisca ad ogni periferia di andare per la propria strada.

Purtroppo gli assurdi comportamenti non riguardano solo le funzioni, le disparità di trattamento tra funzionari si susseguono al suono dell’assordante silenzio, che proviene anche dal Centro.

Il 15 Luglio scorso, è stata inviata al Sig. Capo della polizia ed all’Ufficio rapporti sindacali una nota con la quale veniva segnalato un possibile ed inopportuno scavalco gerarchico nella carriera dei Funzionari; il 2 novembre abbiamo nuovamente segnalato che se non si fosse agito per tempo sui prevedibili scavalchi, questi si sarebbero inevitabilmente verificati ed irrimediabilmente ne avrebbero provocati degli altri. L’inerzia dolosa dell’Amministrazione ha portato al Bollettino n°1/48 del17 novembre 2020 che ha comunicato che i funzionari, diventati capo da settembre sono stati promossi scavalcando di fatto quelli che saranno poi promossi capo da agosto e che quindi li riscavalcheranno di nuovo.

Assurdo, per non dire ridicolo, ma vero!!

Purtroppo ci stiamo avviando ad una considerazione molto negativa, crediamo ormai, che questi fatti, non vengano più percepiti dalla nostra amministrazione come delle disfunzioni del sistema, ma per Noi non è così!Noi, non saremo silenti,denunciando che dietro ad ogni azione della nostra amministrazione c’è e si nasconde una chiara e pervicace responsabilità.

Se queste assurde determinazioni che provocano gravi danni al personale, purtroppo costretto a subirle, incidessero sulla produttività dei dirigenti che le provocano, si verificherebbero ancora? Siamo certi di no. E se chi fa “orecchie da marcante”nei confronti delle segnalazioni,provocando con tale comportamento danni al personale, invece di percepire regolarmente la produttività, ne ricevesse un decurtamento, queste disfunzioni, si verificherebbero ancora? A voi la risposta!

Roma, 25 novembre 2020

comunicato FSP e Anfedipol