OGGETTO: Vaccinazione anti Covid 19 – Personale della Polizia di Stato.

Eccellenza,

nel dare atto al Dipartimento della Pubblica Sicurezza del grandissimo impegno profuso sin dall’inizio della pandemia e dei significativi risultati conseguiti nell’azione di contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19, corre l’obbligo di farle presente, in relazione a quanto disposto nella circolare n. 333/A/0003262 dell’8.3.2021 della Direzione Centrale per gli Affari Generali e le Politiche del Personale della Polizia di Stato in oggetto indicata, in merito alla disciplina della giornata di somministrazione, le numerose lamentele pervenute dal territorio, generate dalle evidenti incongruenze nella disciplina adottata per la giornata di inoculazione del vaccino Astrazeneca.

In estrema sintesi, anche alla luce degli ultimi dati che vedono una cospicua percentuale di dipendenti, dopo la somministrazione, colpiti da sintomi quali febbre alta, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari etc etc., si ritiene assolutamente necessario che tutti i colleghi, impiegati in qualsivoglia tipo di servizio, il giorno della vaccinazione, siano posti per quella giornata “a disposizione dell’Ufficio sanitario competente”.

Tale requisito consentirebbe anche all’Amministrazione di non essere esposta a eventuali complicazioni derivanti, magari, da interventi compiuti da personale “operativo” sul territorio, quali operatori di Volanti, RPC, Squadre Mobili, DIGOS e simili, i quali, immediatamente reimpiegati di servizio dopo la somministrazione del vaccino, potrebbero avere una qualche sintomatologia che si riverbererebbe certamente sia sul servizio stesso, sia su di loro.

Attesa poi la particolare creatività di alcuni responsabili di uffici circa il voler annotare anche su MIPG o attraverso relazioni di servizio informazioni sullo stato vaccinale del personale dipendente, è utile ricordare il parere del Garante per la Protezione dati personali (GPDP) il quale ha specificamente comunicato che “il Datore di lavoro non può chiedere ai propri dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o copia di documenti che comprovino l’avvenuta vaccinazione antiCovid. Ciò non è consentito dalle disposizioni dell’emergenza e dalla disciplina relativa la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, come tra l’altro non si può considerare lecito il trattamento dati relativo alla vaccinazione sulla base del consenso dei dipendenti, non potendo il consenso costituire in questo caso una condizione di liceità in ragione dello squilibrio del rapporto tra titolare e interessato nel contesto lavorativo”.

Ci è stato inoltre segnalato come, in non poche realtà territoriali, le Aziende Sanitarie Locali non abbiano debitamente informato i colleghi, nell’immediatezza della somministrazione della prima dose, del numero di lotto da cui il medicinale utilizzato era stato prelevato.

Siamo a conoscenza delle pregevoli iniziative immediatamente adottate da numerosi Questori per interrompere la prassi che, si è poi appreso, alcune di dette Asl intendevano adottare, ovvero il comunicare informazioni sul lotto solo dopo la somministrazione della seconda dose, ma non possiamo escludere che in alcune realtà territoriali tale criticità possa permanere.

Infatti, a titolo d’esempio, la nostra segreteria sindacale di Napoli ci rappresenta come al personale sottoposto alla vaccinazione presso la Mostra D’Oltremare non viene rilasciata alcune attestazione di avvenuta vaccinazione da dove si possa evincere, oltre al tipo di vaccino somministrato e al codice, alla scadenza e alla provenienza del lotto, anche il codice dell’operatore sanitario, l’orario di somministrazione e l’indicazione del punto di iniezione.

Sempre nella realtà partenopea si è anche verificato che ad alcuni dipendenti, risultati positivi al Covid-19 negli ultimi tre mesi ed inviati al centro vaccinale della Mostra D’Oltremare, non sia stato somministrato il vaccino, mentre ad altri, pur trovandosi nella stessa condizione, lo stesso veniva inoculato.

Sarebbe pertanto opportuno, al fine di dissipare ogni dubbio, consentire l’applicazione di una corretta ed omogenea disciplina della materia ed evitare che possano continuare a manifestarsi le criticità sopra riportate, che venisse diramata un’apposita circolare contenenti linee guida certe a cui tutti debbano attenersi.

Da ultimo, nel ribadire la piena soddisfazione per l’opera di vigilanza attiva già disposta ed attuata su eventuali reazioni avverse che dovessero interessare i poliziotti e nelle more dell’accertamento delle cause che hanno prodotto i decessi di colleghi sottoposti a dosi di vaccino AstraZeneca provenienti dal lotto ABV2856, Le chiediamo altresì di intensificare ulteriormente tali attività e di voler dare tempestiva comunicazione in merito alle organizzazioni sindacali del personale della Polizia di Stato.

Cordiali saluti.

La lettera