Oggetto: Problematiche Uffici Immigrazione – Sistemi prenotazione appuntamenti.

Preg.mo Sig Capo della Polizia,

in riferimento alla nota nr 28517 del 09 aprile 2021, indirizzata ai Questori della Repubblica e relativa ai sistemi di calendarizzazione degli appuntamenti presso gli Uffici in oggetto, non possiamo non segnalarLe le inevitabili gravi conseguenze che a far data da lunedì 10 maggio c.a. si stanno creando nella maggior parte delle Questure sparse sul territorio nazionale.

Prendendo atto delle indicazioni relative all’immediata cessazione dell’utilizzo di qualsivoglia Sistema di prenotazione e di informazione pubblicato sui siti istituzionali e non autorizzato dal Dipartimento, questa O.S fa presente che “…se tutti gli stranieri che intendono proporre domanda di protezione internazionale e/o richiedere il rilascio delle tipologie del permesso di soggiorno la cui istanza debba essere presentata in Questura, devono presentarsi presso l’Ufficio immigrazione per la loro immediata e necessaria identificazione..”, si assiste ad una serie di assembramenti fuori dagli uffici di Polizia, che non solo sono assolutamente vietati dai recenti D.L. relativi al contenimento e diffusione da Covid 19, ma sono anche oggetto dell’attività di prevenzione disposta proprio da Codesto Dipartimento.

I cosiddetti sistemi di prenotazione e di informazione “non autorizzati” (come per es. C.U.P.A PROJECT) infatti, sono quelli che sino ad oggi hanno scongiurato l’affollamento di migliaia di persone e permesso, soprattutto a Questure di grandi dimensioni, di gestire al meglio il flusso degli stranieri, evitando che questi ultimi, come già accaduto, si accampino letteralmente davanti agli uffici immigrazione per poter prendere l’appuntamento.

Con ulteriore nota datata 4 maggio u.s., Lei ha inteso inoltre dare alcune indicazioni a tutti i Questori circa un piano di recupero, per gli Uffici Immigrazione, relativo ai ritardi nella gestione delle convocazioni e nel rilascio dei permessi di soggiorno

Ebbene, Sig. Capo della Polizia, riteniamo che la realtà degli Uffici in questione sia ben lontana dalla visione che traspare con le predette direttive. Seppur corrisponde al vero che si è provveduto, finalmente, a fornire quanto necessario per garantire la sicurezza degli Operatori ed all’invio di personale EASO e mediatori culturali, dedicati unicamente alla trattazione delle istanze di protezione internazionale, pare essere passato in secondo piano il fatto che a partire dal mese di marzo 2019, gli Uffici Immigrazione hanno lavorato, e lavorano tuttora come tutti gli uffici aperti al pubblico, con il personale ridotto al minimo presso gli sportelli, con gli spazi di attesa ristretti a poche unità e con parte dei dipendenti civili dell’Amministrazione dell’Interno in smart working, di talché è inevitabile il rallentamento di tutte le attività connesse a tali uffici.

L’eliminazione improvvisa dei sistemi di prenotazione utilizzati sino ad oggi, che hanno comunque permesso di scongiurare pericolosi assembramenti di persone dentro e fuori gli Uffici di Polizia, riverbera effetti negativi sia in capo ai dipendenti degli Uffici immigrazione, impegnati adesso anche con le aperture al pubblico per la sola gestione degli appuntamenti, sia sulla stessa utenza che, come accadeva sino a due anni orsono, si troverà nuovamente costretta ad albeggiare con code interminabili fuori dalle Questure per non perdere la priorità e per accaparrarsi l’agognato appuntamento.

Seppur sia apprezzabile la richiesta di stanziamento di un monte ore straordinario eccedente per le esigenze in materia di immigrazione, riteniamo che alcune delle misure suggerite non si attaglino alla reale situazione di molti Uffici Immigrazione che, nella maggioranza dei casi e con un ridotto numero di personale, già effettuano quotidiane aperture al pubblico, coinvolgendo ove possibile i Commissariati distaccati, pur vincolati per ovvie ragioni di sicurezza ad un numero stabilito di utenza e personale all’interno degli uffici, come stabilito dai protocolli per il contenimento della diffusione del COV-SARS 2 (COVID 19) redatti dagli Uffici Provinciali Sanitari delle Questure.

A nostro avviso, inutile proporre straordinari e pianificazione di diversi turni di servizio, se il personale viene poi impegnato in più giornate solo per ricevere l’utenza a cui dare un semplice appuntamento e se fino ad ora, relativamente agli incrementi di organico presso quegli Uffici, si è andati nella direzione opposta sguarnendoli

Non è pensabile voler azzerare un arretrato aumentando le ore di lavoro senza aumentare proporzionalmente le risorse umane, soprattutto in un periodo in cui gli uffici si troveranno a dover gestire anche le fisiologiche assenze per le ferie estive.

Riguardo ai lavoratori interinali, di cui accenna nella Sua nota, non è chiaro a quali mansioni potranno essere addetti dal momento che, a quanto sembra, non sarà possibile fornir loro le credenziali necessarie per poter lavorare le pratiche relative alle istanze presentate.

Riguardo ai lavoratori interinali, di cui accenna nella Sua nota, non è chiaro a quali mansioni potranno essere addetti dal momento che, a quanto sembra, non sarà possibile fornir loro le credenziali necessarie per poter lavorare le pratiche relative alle istanze presentate.

Per i motivi sopra esposti siamo pertanto a chiederLe di valutare l’opportunità, in via d‘urgenza e del tutto eccezionale, di prorogare l’utilizzo delle piattaforme informatiche che sino ad oggi hanno permesso un regolare ed ordinato afflusso dei cittadini stranieri e/o di far predisporre con massima urgenza sistemi autorizzati dal Dipartimento che consentano di scongiurare la presenza incontrollata ed assembrata di cittadini stranieri fuori delle Questure, che ben presto diventeranno un vero e proprio problema di ordine e sicurezza pubblica, anche in considerazione del particolare momento storico caratterizzato dalla grave pandemia e dalla presenza delle c.d varianti spesso veicolate proprio da soggetti provenienti dalle più disparate aree del pianeta.

Per quanto concerne il piano di recupero relativo all’acquisizione e definizione dei procedimenti amministrativi, nonché alla riduzione dei tempi di convocazione dell’utenza, al fine di non comprimere le aspettative degli aventi diritto, nè i diritti del personale, si chiede con forza di percorrere l’unica strada possibile e quindi potenziare gli organici degli Uffici immigrazione, acchè si possa arrivare ad una soluzione, non temporanea ma bensì definitiva, del problema che non potrà altrimenti che aggravarsi, visto il continuo incremento di persone straniere che dai Paesi più poveri cercano ospitalità nel nostro Paese.

La ringraziamo sin d’ora per la certa e fattiva attenzione che vorrà porre a questa nostra nota.

Con deferenti ossequi.

La lettera