MERCOLEDÌ 23 GIUGNO 2021 16.45.29

ROMA: FSP POLIZIA, ‘VICENDA TERMINI METTE IN LUCE CRITICITA’ ANCORA IRRISOLTE’

ROMA: FSP POLIZIA, ‘VICENDA TERMINI METTE IN LUCE CRITICITA’ ANCORA IRRISOLTE’ =
Roma, 23 giu. (Adnkronos) – ”Quanto avvenuto a Termini ha suscitato
un clamore che non è giustificato dal fatto in sé, in quanto spesso
gli appartenenti alle forze dell’ordine hanno a che fare con soggetti
pericolosi, spesso fuori controllo e che dunque non hanno la
percezione della realtà e delle sensazioni fisiche, e sono
inarrestabili nonostante magari a volte i poliziotti siano in numero
superiore come in questo caso. Il clamore lo ha generato l’uso
dell’arma d’ordinanza, ma anche questo è fuori luogo, dato che se è
nelle nostre dotazioni dovrà pur esserci un motivo. Il clamore deve
generarlo, piuttosto, la considerazione che un operatore in divisa
debba affrontare un soggetto armato, alterato e pericolosissimo o con
le mani o con la pistola”. Lo afferma Valter Mazzetti, segretario
generale FSP Polizia di Stato, a proposito della vicenda avvenuta
fuori dalla stazione Termini dove un poliziotto ha sparato, ferendolo,
ad un ghanese di 44anni che brandiva un coltello. L’agente è indagato
per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. “L’episodio ha
messo in luce criticità irrisolte rispetto a questioni fondamentali”,
sottolinea.
“Due cose sono necessarie: anzitutto mettere l’operatore in condizione
di ridurre in maniera drastica le occasioni di contatto con chiunque,
e questo vale per casi come quello di Termini o per qualsiasi altro
caso, nelle piazze o altrove – prosegue – Ed è appena il caso di
ribadire con forza che un taser, ad esempio, è strumento che serve a
tutelare la vita, non a metterla a rischio”.

“Secondo – sottolinea Mazzetti – mancando questo
presupposto, o anche qualora noi avessimo dotazioni fondamentali che
ancora non abbiamo, un operatore deve poter contare su protocolli e
regole d’ingaggio chiari, non ipocriti, in linea con gli obiettivi
delle norme che devono essere altrettanto chiare; e nel caso di
incidenti o episodi estremi, che sono purtroppo una realtà
strettamente ancorata al nostro lavoro, non a caso unico e specifico,
deve poter contare su una tutela reale e totale da parte
dell’amministrazione”.
“Ciò vuol dire copertura legale ed economica totale, sempre
anticipata, con possibilità di rivalersi sull’operatore solo in caso
di esito negativo del procedimento, dopo il terzo grado di giudizio –
continua – Ma soprattutto istituzione di una sezione giurisdizionale
‘dedicata’, che nell’arco di non oltre un mese sia in grado di
definire vicende giudiziarie che travolgono non solo l’operatore in
divisa, ma anche la funzione che rappresenta”.
“Solo a queste condizioni si potrebbe chiedere a un poliziotto che
guadagna 1200 euro al mese di assumere, in una manciata di secondi,
decisioni che pesano come macigni e che nessuno al mondo assumerebbe
al suo posto – conclude – Mentre invece oggi gli agenti non solo lo
fanno, ma poi subiscono anche recriminazioni e ritorsioni di ogni
genere”.

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