MERCOLEDÌ 21 LUGLIO 2021 12.58.45

Sicurezza: sindacati, approvare ddl per adeguare pensioni

(AGI) – Roma, 21 lug. – Il limite pensionistico di 60 anni per gli appartenenti alle forze di polizia, forze armate e vigili del fuoco crea una ‘penalizzazione’ rispetto agli altri dipendenti pubblici e per questo le principali sigle sindacali del comparto Sicurezza e Difesa hanno inviato una lettera al presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, auspicando l’approvazione del Ddl AS 2180, attualmente assegnato in sede redigente alla 11^ commissione, con pareri anche della 1^, 4^ e 5^ commissione. La lettera e’ stata firmata da Fsp polizia di Stato, Coisp, Mosap, Silp CGIL, UIL polizia, FP Cgil, Silf, Silca, Nuovo sindacato carabinieri, Silme, Siam, Simm. “Il vigente limite ordinamentale, cosiddetta “vecchiaia”, per gli appartenenti al comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico – si legge nella lettera inviata anche ai presidenti delle commissioni del Senato competenti – fissato per legge per la quasi totalita’ e in ragione della peculiarita’ delle funzioni svolte a 60 anni, produce una evidente penalizzazione, ancor piu’ aggravata dal mancato avvio di alcuna forma di previdenza complementare per il personale in questione”. Viene aggiunto che “fino al 2011, il coefficiente di trasformazione e’ stato parametrato fino al limite pensionistico della generalita’ dei dipendenti pubblici (65 anni) e successivamente, in forza delle modifiche introdotte dalla riforma Fornero (D.L. 6 dicembre 2011 n. 201), al limite pensionistico di 70/71 anni, con un’ulteriore penalizzazione all’atto pratico, con il sistema contributivo, l’importo annuo lordo del trattamento pensionistico si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione, con una evidente penalizzazione per gli appartenenti al nostro comparto”. “Siamo ad auspicare l’approvazione del Ddl AS 2180, attualmente assegnato in sede redigente alla 11a Commissione, con pareri anche della 1^, 4^ e 5^ Commissione – concludono i sindacati – al fine di poter perequare il trattamento pensionistico delle forze di polizia, delle forze armate e dei vigili del fuoco”.

Preg.ma Signora Presidente del Senato della Repubblica,

Preg.mi Signori Presidenti delle commissioni permanenti,

recentemente, in data 15 aprile u.s., i Senatori Roberta Pinotti, Daniela Donno, Maurizio Gasparri, Cataldo Mininno, Fabrizio Ortis e Vito Vattuone hanno presentato il disegno di legge (AS N. 2180), recante “Norme di perequazione previdenziale per il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico”.

Tale disegno di legge, come si legge nella sua relazione, ha “lo scopo di adattare l’attuale normativa pensionistica alle specificità del personale del comparto difesa e sicurezza”, specificità riconosciuta per legge al Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico dall’art. 19 della Legge 4 novembre 2010, n. 183.

Il personale appartenente al nostro comparto, nel quale vige un inderogabile limite ordinamentale (60 anni fino alla qualifica di Primo Dirigente/Colonnello e, quindi, la quasi totalità degli appartenenti) risulta da sempre penalizzato rispetto al coefficiente di trasformazione, introdotto con la Riforma Dini (Legge 335 del 1995), il cui parametro aumenta in proporzione all’età di pensionamento.

Inoltre, fino al 2011, il coefficiente di trasformazione è stato parametrato fino al limite pensionistico della generalità dei dipendenti pubblici (65 anni) e successivamente, in forza delle modifiche introdotte dalla riforma Fornero (D.L. 6 dicembre 2011 n. 201), al limite pensionistico di 70/71 anni, con un’ulteriore penalizzazione. All’atto pratico, con il sistema contributivo, l’importo annuo lordo del trattamento pensionistico si ottiene moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione, con una evidente penalizzazione per gli appartenenti al nostro comparto. [segue…]

La lettera completa