Aumentate le risorse, si punta a chiudere a settembre

Contratto: apertura politica

Previsto aumento di circa 130 euro medi lordi mensili

Visto il cambio del Governo, si è tenuta oggi, in videoconferenza, la nuova apertura politica delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro per il Comparto sicurezza e difesa relativo al triennio 2019-2021: la delegazione di parte pubblica era composta dal Ministro per la pubblica amministrazione Brunetta, affiancato dal Direttore dell’Ufficio per le relazioni sindacali del Dipartimento della funzione pubblica Talamo, dal Ministro dell’interno Lamorgese, affiancato dal Capo di gabinetto Frattasi e del Capo della Polizia Giannini, dai sottosegretari alla difesa Pucciarelli, all’economia e finanze Sartore e alla giustizia Sisto.

L’on. Brunetta ha aperto i lavori illustrando come il Governo, ascoltando le richieste dei Sindacati e riconoscendo le peculiarità del nostro Comparto nell’ambito del pubblico impiego, cui è destinato un aumento medio retributivo del 4,07%, si è impegnato a trovare per noi risorse aggiuntive per garantire un incremento retributivo medio pari al 4,26% e come, in aggiunta a ciò, stia lavorando per elaborare un “pacchetto specificità” che consenta di adeguare la tutela legale alle esigenze effettive, di istituire una efficace tutela sanitaria e di realizzare, soprattutto, interventi sul trattamento pensionistico idonei a sostituire la previdenza complementare.

Considerazioni ed impegni condivisi anche dal Ministro Lamorgese: sempre come riconoscimento della nostra peculiarità l’Esecutivo auspica di riuscire a chiudere le trattative entro settembre, in modo da poter aggiornare le retribuzioni ed erogare gli arretrati entro la fine del corrente anno, senza però trascurare gli indispensabili interventi normativi, aggiuntivi rispetto al “pacchetto”, a tutela delle nostre famiglie, della genitorialità, delle assenze per accertamenti diagnostici e terapie, del diritto allo studio, aggiungendo altresì un accenno alla regolamentazione delle federazioni sindacali.

Per quanto ci riguarda abbiamo apprezzato la palese inversione di tendenza, consistente sia nel reperimento di risorse aggiuntive senza attendere la legge di bilancio, sia l’istituzione del tavolo interministeriale per l’elaborazione del richiamato “pacchetto specificità”, sul quale abbiamo chiesto di essere formalmente coinvolti prima che venga definito e che venga incluso nel Documento di bilancio 2022 (c.d. finanziaria 2022), che auspichiamo ci venga ufficialmente presentato prima della firma del contratto perché i due provvedimenti devono viaggiare insieme.

Dal momento che di buone intenzioni sono lastricate le vie dell’inferno e atteso che l’audizione delle rappresentanze sindacali del Comparto prima della presentazione della manovra di bilancio è una norma di Legge che prevede, appunto, questo passaggio istituzionale, da anni purtroppo disatteso, ripristinarlo confermerebbe l’inversione di tendenza e l’effettivo rispetto nei confronti delle donne e degli uomini in divisa e ci consentirebbe di firmare il contratto senza dover attendere la formalizzazione in Gazzetta Ufficiale del “pacchetto specificità”, nella consapevolezza di poter garantire ai colleghi nuove ed attese norme previdenziali, migliorative rispetto alla mancata previdenza complementare, insieme a un’idonea e reale tutela legale e ad un’adeguata copertura delle spese sanitarie per tutti i poliziotti.

A partire dalla prossima settimana, quindi, verrà avviato un serrato confronto in sede tecnica nel corso del quale dovranno essere affrontate nel dettaglio sia le questioni relative alla distribuzione delle risorse (che per noi dovranno convergere il più possibile sulla componente fondamentale della retribuzione utile per la buonuscita), sia per tutte quelle normative tendenti a restituire ai colleghi i troppi diritti negati. Vigileremo anche affinché le federazioni non vengano snaturate per accogliere i desiderata poco etici di qualche sindacato, perché ciò limiterebbe in maniera inaccettabile il diritto di scelta dei poliziotti e per questo proporremo un codice etico.

Roma, 20 luglio 2021

Il comunicato