Oggetto: circolare Inps n. 44/2022 sull’applicazione dell’art. 54, d.P.R. 1092/1973 ai poliziotti. – Segnalazione errata interpretazione con richiesta d’intervento urgentissimo.

Egregia Signora Ministro,

con la stessa sincerità con cui avevamo a suo tempo apprezzato l’impegno che aveva consentito di inserire nella legge di bilancio l’applicazione, al personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile, dell’art. 54, d.P.R. 1092/1973 ai fini del calcolo della quota retributiva della pensione da liquidare con il sistema misto mediante l’applicazione dell’aliquota del 2,44% per ogni anno utile, al fine di perequare la “retribuzione differita” di tutte le componenti del Comparto sicurezza e difesa, ci corre l’obbligo ci comunicarLe il nostro autentico sgomento nell’apprendere che, per noi del tutto inopinatamente, con l’odierna circolare n. 44, il Direttore generale Vincenzo Caridi ha comunicato che l’Inps procederà ad applicare d’ufficio quell’aliquota ai pensionati delle Forze di polizia ad ordinamento civile, ma senza corrispondere arretrati.

Ancora una volta risiede in una sentenza della Corte dei conti l’argomento addotto da un Istituto così importante, che fa capo al Governo della Repubblica, per perpetrare una sperequazione basata sulle altre sentenze della Corte dei conti che avevano indotto l’Esecutivo a promuovere – ed il Parlamento ad approvare – una modifica normativa per far si che i poliziotti, che percepiscono la stessa retribuzione degli equiparati militari durante il servizio, continuino ad essere allineati con i colleghi con le stellette anche al momento del collocamento in quiescenza: ci avevano rassicurato in tal senso le parole Sue, quelle dei Suoi collaboratori e le relazioni che accompagnavano il disegno di legge di bilancio e quindi avevamo a nostra volta rassicurato i poliziotti dicendo loro che avrebbero ricevuto anche gli arretrati almeno per l’ultimo quinquennio, proprio come accade per i militari.

Fermo restando il nuovo ed imponente contenzioso che ancora una volta si prospetta non ci appassioniamo a diatribe giuridiche sull’interpretazione giusta da dare alla norma per la quale aveva ricevuto i nostri apprezzamenti perché delle due l’una: se l’Inps si sta sbagliando nel dire che la norma non prevede arretrati il Governo, per coerenza, è giusto che imponga di cambiare quella interpretazione mentre, se per caso invece l’Inps avesse ragione e/o l’Esecutivo non fosse in grado di imporsi, allora ci aspettiamo che Ella, di seguito a tutte le rassicurazioni ricevute, promuova subito una modifica normativa che disponga in maniera esplicita di corrispondere a ciascuno dei poliziotti interessati gli arretrati con decorrenza identica a quella che è stata riservata a tutti i suoi colleghi militari che, al 31 dicembre 1995, avevano maturato la medesima anzianità di servizio.

In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo cordiali saluti

La lettera la Ministro dell’Interno