OGGETTO: Centro Rimpatri Gradisca d’Isonzo (Go) – La tutela del personale operante deve essere considerata prioritaria, ogni giorno.

Egregi Direttori,
il centro per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo, che fa capo alla Questura di Gorizia, ospita circa 90 cittadini stranieri
in attesa di esecuzione del provvedimento di espulsione.

La struttura, considerata unanimemente un’eccellenza tra i Centri per i Rimpatri italiani, viene
periodicamente fatta oggetto di manifestazioni e contestazioni verso la natura della struttura stessa, da parte di
associazioni riconducibili all’area antagonista e spesso alla presenza di parlamentari e politici, ovviamente
intensificatesi durante la campagna elettorale, con l’intento di evidenziare, tra l’altro, falle nel sistema di
sorveglianza a loro dire inadeguato nel prevenire episodi suicidari, l’ultimo dei quali risale al 31 agosto u.s..

L’attuale dispositivo di sorveglianza è costituito teoricamente da cinque Operatori della Polizia di Stato,
di cui un capo turno Ufficiale di P.G., messi a disposizione dalla locale Questura, della quale è nota la cronica
sofferenza di organico ed una decina di militari che si occupano sostanzialmente di controllare i documenti di
chi accede e dei dipendenti della cooperativa che ivi lavorano, oltre ad una saltuaria vigilanza lungo il perimetro
esterno. Il personale della Polizia di Stato, inoltre, si occupa della videosorveglianza del complesso ed effettua
le scorte sanitarie.

Al fine di garantire la sicurezza della struttura e delle Forze dell’Ordine operanti, nonché degli ospiti
stessi, il dispositivo viene (…dovrebbe essere) integrato da una squadra dei reparti organici della Guardia di
Finanza o del Battaglione dei Carabinieri in rotazione con una squadra del Reparto Mobile della Polizia di Stato,
con il compito di intervento nel caso di disordini all’interno della struttura, fatti che ormai si ripetono con
frequenza quasi quotidiana, con incendi dolosi di materassi e suppellettili, pesanti danneggiamenti delle
infrastrutture, risse tra ospiti, eccetera.

La presenza sul posto di questi reparti di rinforzo, si rivela determinante per la tempestività degli
interventi ed evitare gravi conseguenze per i colleghi presenti, i lavoratori e gli ospiti stessi.

Nonostante ciò, recentemente e soprattutto nei fine settimana, i rinforzi vengono dirottati verso altri
servizi di ordine pubblico lasciando i tre o quattro colleghi in pericolosa inferiorità numerica in caso di necessità
di intervento e quindi di fatto in balia degli eventi, scongiurati nelle peggiori conseguenze solo grazie ad ottime
capacità di mediazione, opera di convincimento ed una buona dose di fortuna.

In queste deprecabili situazioni. il “malessere” dei cittadini stranieri sfocia in proteste e rivolte che
richiedono l’intervento dell’unica pattuglia dell’Arma della zona, se non già impegnata. Appare quindi
sostanzialmente indispensabile che i Reparti organici di rinforzo siano stabilmente dislocati presso il CPR di
Gradisca d’Isonzo, senza distoglierli da questo impiego, dato che solo con le squadre di rinforzo presenti in loco
risulta possibile garantire interventi in relativa sicurezza ed autotutela nelle situazioni critiche che, si ribadisce,
sono all’ordine del giorno.

In attesa di cortese urgente risposta, si porgono distinti saluti.

 

La lettera