LUNEDÌ 14 AGOSTO 2023 17.21.12

Morto a Chieti, Fsp Polizia, non si riapra polemica sul taser

Mazzetti, vicenda drammatica, vicinanza ai colleghi intervenuti

(ANSA) – CHIETI, 14 AGO – “La drammatica notizia del 35enne
morto a Chieti non può e non deve essere usata per riaprire
polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a
proposito di uno strumento importante per cui chi fa questo
lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo
cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione
quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama
internazionale”. E’ quanto dichiara, in una nota, Valter
Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito
della morte del 35enne con problemi psichiatrici avvenuta ieri
dopo un difficile intervento dei Carabinieri a San Giovanni
Teatino (Chieti).
“Ovviamente, i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano,
pronti a lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se
deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per tutti,
pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le solite
sciocchezze sul tema è deprimente. Il taser è uno strumento che
serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, la
tipologia di pistola a impulsi elettrici, di intensità alquanto
bassa, e le rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno
strumento di certo non letale, ma indispensabile in quanto via
di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a
tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”.
“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una
persona è morta – conclude Mazzetti – a noi preme anzitutto
esprimere piena vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo
bene la delicatezza della situazione che si sono trovati a
fronteggiare. La Procura ora indaga come da prassi e sappiamo
quanto ciò li metterà in una situazione di stress terribile,
certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi esprime
giudizi contro il taser e contro gli operatori senza avere la
minima idea a proposito di questo lavoro, e senza che neppure
un’autopsia abbia stabilito perché quest’uomo sia morto. Sarebbe
utile, piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni
potenzialmente pericolose e persino letali sono state risolte
con il taser, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora non
resta che dotare tutti di questo prezioso strumento”.

LUNEDÌ 14 AGOSTO 2023 19.45.17

Fermato col taser muore in strada,indagini per omcidio
Sanitari lo hanno sedato. Era stato ricoverato a Psichiatria

di Alfredo D’Alessandro
(ANSA) – CHIETI, 14 AGO – È una morte da chiarire quella del
35enne Simone Di Gregorio, avvenuta domenica pomeriggio dopo
momenti di concitazione: sarà l’autopsia, che verrà affidata il
16 agosto in Procura a Chieti, a chiarirne le cause. Il
sostituto procuratore della Repubblica Marika Ponziani ha aperto
un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di ignoti per
fare luce su un caso dai contorni poco chiari. Di Gregorio era
nudo in strada, correva, aveva fatto atti di autolesionismo. Poi
è stato fermato col taser, è stato sedato, si è accasciato a
terra ed è morto.
Il 35enne aveva problemi psichiatrici ed era seguito dal
centro di salute mentale di Pescara, città dove viveva. Domenica
pomeriggio era a San Giovanni Teatino (Chieti), dove vivono i
genitori e dove lui stesso aveva risieduto negli anni scorsi.
Qui, in una via centrale, ha dato in escandescenze: ha
danneggiato l’auto della sua famiglia dopo che la vettura si era
fermata mentre era al volante e, all’arrivo dei Carabinieri che
nel frattempo erano stati allertati da chi aveva assistito alla
scena, si è allontanato denudandosi. Si è diretto verso i binari
della ferrovia ed è stato a quel punto che, con non poche
difficoltà, i carabinieri lo hanno bloccato facendo ricorso al
taser. Il 35enne era particolarmente alterato, nel frattempo sul
posto è arrivata un’auto medica del 118 e all’uomo i sanitari
hanno somministrato un sedativo. Poi la tragedia. Il 35enne è
morto e vano è stato ogni tentativo di rianimarlo.
L’autopsia, in particolare l’esame tossicologico, dovrà
accertare se l’uomo, avesse nelle ore precedenti assunto
sostanze o altro, compresi farmaci. L’unico dato certo è che era
stato ricoverato fino a poco prima nel reparto di Psichiatria
dell’ospedale di Pescara da dove è andato via dopo aver firmato
gli appositi moduli. Della documentazione sanitaria è stata
disposta l’acquisizione in vista dell’autopsia, ma non si
escludono altri accertamenti.
La vicenda fa esplodere nuovamente le polemiche sul taser.
Per il garante dei diritti dei detenuti, Mauro Palma “non è
accettabile che l’operazione per ricondurre alla calma una
persona in evidente stato di agitazione e, quindi, di difficoltà
soggettiva, si concluda con la sua morte”. Il capogruppo di
Alleanza Verdi e Sinistra in commissione Affari costituzionali
della Camera, Filiberto Zaratti chiede chiarimenti al Viminale.
“Per quanto le circostanze di questa morte vadano ancora
accertate nel dettaglio, per noi l’uso di questo mezzo deve
essere abolito: non si può rischiare la vita in questo modo
-dice Zaratti- Al primo provvedimento utile presenteremo un
emendamento per chiedere al governo di revocare l’utilizzo di
questa arma alle forze dell’ordine”.
Diverso il parete delle rappresentanze di categorie. “Siamo
certi che i colleghi abbiano agito usando il taser come previsto
da protocollo”, dice il segretario generale dell’associazione
sindacale carabinieri Unarma, Antonio Nicolosi. Valter Mazzetti,
segretario generale Fsp Polizia di Stato, chiede di non
strumentalizzare la vicenda la vicenda: “non si riaprano
polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a
proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo
lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo
cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione
quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama
internazionale. Che si rimettano in pista le solite sciocchezze
sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno strumento che
serve a proteggere la vita e non il contrario”. (ANSA)

LUNEDÌ 14 AGOSTO 2023 17.01.54

CHIETI: FSP POLIZIA, ‘SOLITE SCIOCCHEZZE SU TASER, VA DATO A TUTTI GLI OPERATORI’ =

Roma, 14 ago. (Adnkronos) – ”La drammatica notizia del 35enne morto a
Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche inutili
e dannose per la sicurezza di tutti, a proposito di uno strumento
importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto per anni, e
che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede
in una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia
nel panorama internazionale. Ovviamente, i detrattori delle Forze
dell’ordine scalpitano, pronti a lanciarsi alla gola del personale in
divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per
tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le solite
sciocchezze sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno strumento
che serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la
tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui i colleghi sono
dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide regole di utilizzo
previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma assolutamente
indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di
ordinanza. Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità,
e al più presto”. Così Valter Mazzetti, Segretario generale FSP
Polizia di Stato, a proposito della morte del 35enne con problemi
psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento da
parte dei Carabinieri in località Sambuceto di San Giovanni Teatino
(Chieti). Sul caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di
reato è l’omicidio colposo a carico di ignoti.
”In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona è
morta – conclude Mazzetti – a noi preme anzitutto esprimere piena
vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo bene la delicatezza
della situazione che si sono trovati a dover fronteggiare. La procura
ora indaga come da prassi e sappiamo altrettanto bene quanto ciò li
metterà in una situazione di stress terribile, certamente aggravato
dalle irresponsabili parole di chi esprime giudizi contro il taser e
contro gli operatori senza avere la minima idea a proposito di questo
lavoro, e senza che neppure un’autopsia abbia stabilito perché
quest’umo sia morto. Sarebbe utile, piuttosto, andare a vedere quante
difficili situazioni potenzialmente pericolose e persino letali sono
state risolte con il taser da quando finalmente è stato consegnato
alle forze di Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora
non resta che dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento,
che ancora possiamo utilizzare in pochi, di modo che tante situazioni
pericolosissime devono purtroppo ancora essere risolte diversamente,
con maggiori rischi per tutti”.

LUNEDÌ 14 AGOSTO 2023 19.28.26

Chieti: Fsp Polizia, no a polemiche su taser

Chieti: Fsp Polizia, no a polemiche su taser Roma, 14 ago. (LaPresse) – “La drammatica notizia del 35enne morto a Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama internazionale”. Così Valter Mazzetti, Segretario generale Fsp Polizia di Stato, a proposito della morte del 35enne con problemi psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento da parte dei Carabinieri in località Sambuceto di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti. Sul caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di reato è l’omicidio colposo a carico di ignoti. “Ovviamente – aggiunge Mezzetti – i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano, pronti a lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure per tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno strumento che serve a proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”.
“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona è morta – afferma Mazzetti – a noi preme anzitutto esprimere piena vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo bene la delicatezza della situazione che si sono trovati a dover fronteggiare. La procura ora indaga come da prassi e sappiamo altrettanto bene quanto ciò li metterà in una situazione di stress terribile, certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi esprime giudizi contro il taser e contro gli operatori senza avere la minima idea a proposito di questo lavoro, e senza che neppure un’autopsia abbia stabilito perché quest’uomo sia morto. Sarebbe utile, piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni potenzialmente pericolose e persino letali sono state risolte con il taser da quando finalmente è stato consegnato alle forze di Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora non resta che dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento, che ancora possiamo utilizzare in pochi, di modo che tante situazioni pericolosissime devono purtroppo ancora essere risolte diversamente, con maggiori rischi per tutti”.

 

LUNEDÌ 14 AGOSTO 2023 17.08.33

CHIETI: FERMATO CON TASER, MORTO 35ENNE. FSP “NO A POLEMICHE INUTILI”

CHIETI: FERMATO CON TASER, MORTO 35ENNE. FSP “NO A POLEMICHE INUTILI”
ROMA (ITALPRESS) – “La drammatica notizia del 35enne morto a
Chieti non può e non deve essere usata per riaprire polemiche
inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a proposito di uno
strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è
battuto per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con
un ritardo che ci vede in una situazione quasi ridicola rispetto
ad altri corpi di Polizia nel panorama internazionale”. Così, in
una nota, Valter Mazzetti, il segretario generale FSP Polizia di
Stato, a proposito della morte del 35enne con problemi
psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento
da parte dei carabinieri a Sambuceto di San Giovanni Teatino
(Chieti). Sul caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di
reato è l’omicidio colposo a carico di ignoti.
“Ovviamente, i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano –
prosegue Mazzetti -, pronti a lanciarsi alla gola del personale in
divisa che, se deve operare in condizioni inadeguate e meno sicure
per tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le
solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno
strumento che serve a proteggere la vita e non il contrario. In
Italia, poi, la tipologia della pistola a impulsi elettrici di cui
i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le rigide
regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non
letale, ma assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra
le mani e l’arma di ordinanza. Il taser va dato a tutti gli
operatori di ogni specialità, e al più presto”.
“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona
è morta – conclude Mazzetti -, a noi preme anzitutto esprimere
piena vicinanza ai colleghi intervenuti, conoscendo bene la
delicatezza della situazione che si sono trovati a dover
fronteggiare. La procura ora indaga come da prassi e sappiamo
altrettanto bene quanto ciò li metterà in una situazione di stress
terribile, certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi
esprime giudizi contro il taser e contro gli operatori senza avere
la minima idea a proposito di questo lavoro, e senza che neppure
un’autopsia abbia stabilito perché quest’uomo sia morto. Sarebbe
utile, piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni
potenzialmente pericolose e persino letali sono state risolte con
il taser da quando finalmente è stato consegnato alle forze di
Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora non resta
che dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento, che
ancora possiamo utilizzare in pochi, di modo che tante situazioni
pericolosissime devono purtroppo ancora essere risolte
diversamente, con maggiori rischi per tutti”.

 

LUNEDÌ 14 AGOSTO 2023 16.50.12

MORTO CHIETI, FSP POLIZIA: NON SI STUMENTALIZZI TRAGICO EVENTO PER CONDANNARE USO TASER

(9Colonne) Roma, 14 ago – “La drammatica notizia del 35enne morto a Chieti non può e non deve
essere usata per riaprire polemiche inutili e dannose per la sicurezza di tutti, a
proposito di uno strumento importante per il quale chi fa questo lavoro si è battuto
per anni, e che finalmente abbiamo cominciato ad avere con un ritardo che ci vede in
una situazione quasi ridicola rispetto ad altri corpi di Polizia nel panorama
internazionale. Ovviamente, i detrattori delle Forze dell’ordine scalpitano, pronti a
lanciarsi alla gola del personale in divisa che, se deve operare in condizioni
inadeguate e meno sicure per tutti, pazienza… anzi meglio! Che si rimettano in pista le
solite sciocchezze sul tema è davvero deprimente. Il taser è uno strumento che serve a
proteggere la vita e non il contrario. In Italia, poi, la tipologia della pistola a
impulsi elettrici di cui i colleghi sono dotati, di intensità alquanto bassa, e le
rigide regole di utilizzo previste, ne fanno uno strumento di certo non letale, ma
assolutamente indispensabile in quanto via di mezzo fra le mani e l’arma di ordinanza.
Il taser va dato a tutti gli operatori di ogni specialità, e al più presto”. Così
Valter Mazzetti, Segretario generale FSP Polizia di Stato, a proposito della morte del
35enne con problemi psichiatrici avvenuta ieri pomeriggio dopo un difficile intervento
da parte dei Carabinieri in località Sambuceto di San Giovanni Teatino (Chieti). Sul
caso è stata aperta un’indagine in cui l’ipotesi di reato è l’omicidio colposo a carico
di ignoti.
“In questa vicenda che, ripetiamo, è drammatica perché una persona è
morta – conclude Mazzetti -, a noi preme anzitutto esprimere piena vicinanza ai
colleghi intervenuti, conoscendo bene la delicatezza della situazione che si sono
trovati a dover fronteggiare. La procura ora indaga come da prassi e sappiamo
altrettanto bene quanto ciò li metterà in una situazione di stress terribile,
certamente aggravato dalle irresponsabili parole di chi esprime giudizi contro il taser
e contro gli operatori senza avere la minima idea a proposito di questo lavoro, e senza
che neppure un’autopsia abbia stabilito perché quest’umo sia morto. Sarebbe utile,
piuttosto, andare a vedere quante difficili situazioni potenzialmente pericolose e
persino letali sono state risolte con il taser da quando finalmente è stato consegnato
alle forze di Polizia, semplicemente estraendolo e senza usarlo. Ora non resta che
dotare finalmente tutti di questo prezioso strumento, che ancora possiamo utilizzare in
pochi, di modo che tante situazioni pericolosissime devono purtroppo ancora essere
risolte diversamente, con maggiori rischi per tutti”.

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