INCONTRO CON IL CAPO DELLA POLIZIA

Nella mattinata odierna, presso il Dipartimento della P.S., abbiamo incontrato il Capo della Polizia, pref. Vittorio Pisani, per discutere circa alcune tematiche di interesse, sia riguardanti la realtà territoriale di Roma, sia di carattere più generale.

Con riferimento al primo argomento affrontato e relativo alla “Riorganizzazione della Sezione Volanti dell’UPGSP della Questura di Roma”, abbiamo ulteriormente confermato quella che è la posizione storica della nostra segreteria provinciale, tendente ad unificare le sezioni volanti di Roma presso lo storico distretto della Guido Reni.
Richiesta che, oltre a quella del Questore di Roma, ha registrato anche la disponibilità del Capo della Polizia. In tempi brevi, quindi, si darà seguito ad una riorganizzazione complessiva della Questura di Roma, consistente nella riunificazione del Reparto Volanti in un’unica sede di Guido Reni e in auspicati ulteriori accorpamenti di alcuni uffici territoriali. Il riassetto, abbiamo ribadito, oltre a venire incontro alle richieste ed esigenze del personale, vedrà anche un’ottimizzazione delle risorse disponibili dell’Amministrazione, sempre nel rispetto dei principi di economicità, efficienza ed efficacia.

Nel proseguo dei temi posti all’ordine del giorno, si è poi affrontata la questione relativa alla “Fruizione del pasto presso la mensa di servizio del Compendio “Anagnina” e presso il Polo”Tuscolano”. Stante la situazione ben nota in cui versa quella mensa, al fine di migliorarne la qualità, è stata annunciata a breve una prossima gara d’appalto. Dal canto nostro, tuttavia, abbiamo riproposto l’assegnazione dei ticket restaurant, ovvero, in alternativa, di ricreare un sistema equipollente a quello in essere presso il “Polo Tuscolano” con servizio di Caffetteria – Tavola Calda per la somministrazione dei pasti.

Si è, poi, passati a parlare circa i “Provvedimenti normativi in materia di funzionalità del Ministero dell’Interno”.

L’intenzione dell’Amministrazione è dunque quella di collocare fuori ruolo il posto da Dirigente Generale presso l’Ispettorato Quirinale e quello presso l’Ispettorato Vaticano, oltre a voler trasformare l’attuale Fondo Assistenza per il personale della Polizia di Stato in Fondazione, consentendo così all’Amministrazione di poter anche legittimamente ricevere donazioni per i fini propri istituzionali.

Nel proseguo del colloquio si è poi appreso di come l’Amministrazione, con provvedimenti ad hoc, intenda anche modificare alcune norme relative alle modalità di assunzione, prevedendo, per la carriera dei funzionari, due diverse procedure concorsuali: la prima, riservata ai possessori di laurea con la previsione di un corso di formazione di 14 mesi; l’altra, riservata ai possessori di diploma di scuola secondaria superiore, con la previsione di un corso di formazione di ben 5 anni. In estrema sintesi, con un salto all’indietro, si vorrebbe ripristinare la vecchia “Accademia di Polizia” o “Quadriennale” che, oltre agli elevati costi, la stessa Amministrazione ritenne pochi anni fa, non più
funzionale alle esigenze formative dei Funzionari della Polizia di Stato.

Anche per quanto riguarda l’accesso al ruolo degli Ispettori, il Dipartimento, sulla falsariga di quanto detto per i Funzionari, intende perseguire una doppia possibilità concorsuale: la prima, riservata ai possessori di laurea triennale, con un corso di formazione della durata di un anno; l’altra, riservata ai possessori di diploma di scuola secondaria superiore, con un corso di formazione di 3 anni al termine del quale i
frequentatori conseguirebbero una laurea triennale.

Nel non comprendere il fine ultimo dell’Amministrazione nel perseguire con determinazione e senza confronto queste strade, non possiamo esimerci dal rilevare e ricordare, così come già fatto più volte in passato, come tali scelte contrastino pesantemente sia con la pressante esigenza di riempire i vuoti di organico nel più celere tempo possibile, sia di riconoscere a tutti i colleghi, anche per i lunghi periodi del corso,
un trattamento economico e previdenziale che oggi, diversamente dalle altre Amministrazioni, è per noi escluso, con grave danno, all’atto della quiescenza di un così importante periodo (tre anni nel caso degli ispettori con diploma) ai fini pensionistici.

E’ stato poi affrontato un altro punto all’ordine dell’incontro, relativo al “Bando di concorso pubblico per l’assunzione di 1887 allievi agenti della Polizia di Stato: la preclusione territoriale all’assegnazione alla sola provincia di origine e di residenza e non
anche a quelle limitrofe.”. A partire da questo Bando è stata riaffermata l’intenzione del Dipartimento di riportare il tempo minimo di permanenza in sede di prima assegnazione da due a quattro anni e, nel caso di sede disagiata, da uno a due anni. A tale previsione
temporale si va ad aggiungere quella territoriale relativa alla preclusione di assegnazione alla sola provincia di origine e di residenza, non più, quindi anche a quelle confinanti.

Previsione, questa, sicuramente vista con favore anche alla luce della forte carenza di alloggi di servizio, che, così come chiesto a più riprese, ci auguriamo possa estendersi anche a tutti gli altri corsi in atto.

Passando alla “Previdenza dedicata: misure attuative”, per la quale, anche nel corso dell’incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, avevamo chiesto l’immediata apertura del tavolo dedicato presso la Funzione Pubblica ricordando anche le
proposte normative presentate, il Capo della Polizia ha specificato che sono in atto interlocuzioni all’interno del Comparto Sicurezza e Difesa e che al più presto sarà presentata una bozza allo studio. In virtù del considerevole tempo trascorso e della mannaia anagrafica, che sempre più mensilmente “mette alla porta” i colleghi giunti ai limiti di età, ci auguriamo che le interlocuzioni interne al Comparto non comportino
ulteriori inaccettabili ritardi, in quanto la burocrazia non si concilia affatto con le esigenze di celerità sempre più invocate dal personale.

Da ultimo, con riferimento alla paventata “Riorganizzazione dei Reparti Prevenzione Crimine”, il Pref. Pisani ha manifestato la volontà di “fare una fotografia” dell’operato degli RPC teso, eventualmente, a razionalizzare la presenza territoriale degli stessi laddove si registra la coesistenza in ambito regionale di più Reparti, prevendendo inoltre, l’accorpamento delle loro sedi con quelle dei Reparti Mobili, ove presenti, al fine di razionalizzare le spese per gli immobili e il numero di personale richiesto per la loro vigilanza. Sul punto sarà necessario un tavolo di confronto dedicato per comprendere bene contorni e conseguenze di un provvedimento del genere.

Da ultimo è stata paventata l’ipotesi di aprire un nuovo Reparto Mobile e un nuovo RPC in Friuli, allo scopo di venire incontro alle numerose richiesta di quel territorio, sia per gli eventi calcistici sia per il CPR di Gradisca.

Roma, 4 aprile 2024

La Segreteria Nazionale