Un inchino a Cardona

Forse questo é quello che serve per far ridiventare l’Italia un Paese normale e forse riuscire a cambiarne veramente le sorti: che ognuno si riappropri del proprio ruolo.

La notizia che tale non dovrebbe essere é la seguente: “Durante i festeggiamenti di Santa Barbara a Paternò due distinti gruppi di “fedeli” si fermano sotto le finestre di casa di un pluripregiudicato legato al clan dei Santapaola e omaggiano il capofamiglia. Da Catania, Cardona il Questore, impone l’immediato allontanamento e il divieto di manifestazione”

Gli stessi portatori, si legge nel rapporto, hanno eseguito a turno il classico “dondolamento” effettuando movimenti simulatori di un inchino riverenziale dinanzi al figlio del detenuto dal quale, riportano ancora i resoconti ufficiali, si congedavano con il rituale bacio finale.

Interpretazioni a parte oggi L’Ugl Polizia intende fare il proprio inchino indirizzato però ad un Questore della Repubblica che ha deciso di riappropriarsi del proprio ruolo: gestire l’ordine e la sicurezza Pubblica. Un gesto se vogliamo doveroso, ancor più in una terra che vive di simboli, è proprio l’innalzarsi ad assumersi le sue responsabilità che consente oggi all’immagine della legalità di primeggiare ed erigersi a simbolo per le giovani generazioni.

Grazie quindi a Marcello Cardona, gesti come questo valgono molto e sarebbe sbagliato lasciarli passare inosservati.

 

La storia