Roma, 18 ottobre 2016

 

Oggetto: Imminente pubblicazione di un DPCM che “svilisce” Ispettori e Marescialli, anche della Polizia di Stato.-

                Necessità di separare il Comparto Sicurezza dal Comparto Difesa.

 

AL MINISTRO DELL’INTERNO
On.AngelinoAlfano                                                                                    

ROMA

 

AL CAPO DELLA POLIZIA
DIRETTORE GENERALE DELLA PUBBLICA SICUREZZA

Pref. Franco Gabrielli                                                                   

ROMA

  

Preg.mo Ministro, Ill.re Capo della Polizia,

                                                           in più occasioni l’Ugl Polizia di Stato ha avuto modo di sottolineare l’ormai improcrastinabile esigenza di una separazione del Comparto Sicurezza dal Comparto Difesa. Più volte abbiamo evidenziato che tenere insieme in un unico contenitore un mondo di quasi 500.000 servitori dello Stato che in comune hanno solo l’onore di indossare una divisa, ma che svolgono servizi e assolvono a funzioni assolutamente diversi, oltre ad avere, per la propria mission, esigenze diverse e prospettive diverse, non fa l’interesse né dello Stato nè del personale in questione. Potremmo fare numerosissimi esempi che dimostrano in maniera inoppugnabile come costringere a convivere nello stesso comparto il poliziotto, l’aviere e l’alpino non può che portare a notevoli problemi di organizzazione e di gestione delle risorse umane.

La nostra convinzione della improcrastinabile necessità di giungere al più presto alla separazione del Comparto Sicurezza dal Comparto Difesa è, oggi, ancor più rafforzata dalla notizia diffusa qualche giorno fa dalle organizzazioni sindacali dei dipendenti civili della Difesa, le quali hanno annunciato quella che per loro è una grande vittoria: il presunto via libera, da parte del governo, alla configurazione di una nuova tabella di equiparazione del personale militare a quello civile, in cui, di fatto, quello militare (e per il principio di equiordinazione anche quello delle forze di polizia ad ordinamento civile) retrocede con una declassazione senza precedenti. Tutto il personale militare del ruolo dei Marescialli (quindi anche gli apicali) viene declassato ed equiparato alla seconda area funzionale, mentre nella tabella attualmente in vigore i Marescialli di area apicale sono equiparati alla terza fascia.

Poiché la seconda area funzionale è quella che nei contratti privati corrisponde ad un operaio specializzato/intermedio, appare evidente che si tratta di una autentica retrocessione che, se confermata, per via dell’assurda applicazione del principio dell’equiordinazione del Comparto Sicurezza-Difesa, trascinerebbe in basso tutte le qualifiche dell’intero comparto corrispondenti ai Marescialli e quindi anche gli Ispettori della Polizia di Stato.

Tale sciagurata novità, secondo quanto annunciato con grande enfasi, sarebbe stata confermata dal Sottosegretario Domenico Rossi nel corso di un incontro con i rappresentanti sindacali della Difesa. Secondo quanto riportato nel citato comunicato di vittoria, l’on. Rossi avrebbe poi annunciato che la nuova tabella dovrebbe addirittura vedere la luce entro novembre, attraverso un DPCM.

Appare evidente che se tale progetto venisse veramente attuato si tratterebbe del colpo di grazia ad una categoria che, lo ricordiamo, ha già subito una pesantissima “retrocessione” mediante il riordino delle carriere del 1995. In questi 21 anni, infatti, mentre nel resto del pubblico impiego sono stati elevati il rango e gli stipendi di tutto il personale con la contrattazione (alias processi di riqualificazione), gli Ispettori sono rimasti al palo e si sono visti scavalcare dagli impiegati civili.

Adesso, con questo nefasto progetto, che dovrebbe solo servire a ricollocare gli esuberi della Difesa nel pubblico impiego, assegnandogli ruolo e posizioni ben più modeste di quelle ricoperte finora, si tenta di umiliare ancor più l’elevata dignità professionale di questi ruoli, addirittura peggiorando ulteriormente una già sfavorevole tabella di equiparazione tra personale civile e personale militare che è in vigore dal 2002.

Nell’ambito degli Uffici Centrali e periferici dell’Amministrazione della P.S., poi, i danni, in termini di efficienza ed efficacia dei servizi prestati, sarebbero incalcolabili per effetto delle previsioni normative che regolano la dipendenza funzionale e gerarchica tra appartenenti alla Polizia di Stato e dipendenti civili dell’Amministrazione civile dell’Interno.

Signor Ministro, Signor Capo della Polizia,

Se tutto ciò si verificasse veramente, si renderebbero inutili e verrebbero compromessi tutti gli sforzi, anche economici, che si stanno facendo per realizzare un riordino dei ruoli e delle carriere che possa rimarginare, almeno in parte, le cicatrici che il personale tutto del Comparto Sicurezza si porta dietro sin dal 1995.

Sulla base di ciò, l’Ugl Polizia di Stato chiede alle SS.LL. un rapido intervento per scongiurare, qualora la notizia fosse confermata, l’emanazione del citato DPCM che squalificherebbe nuovamente gli Ispettori anche della Polizia di Stato e, a ricaduta, tutto il personale sottordinato.

Con la presente Vi si chiede, inoltre, di farVi parte attiva con i responsabili dei dicasteri competenti affinché si pongano le basi per giungere al superamento di un deleterio e ormai anacronistico comparto unico Sicurezza/Difesa.

In attesa di riscontro, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.

 

 

IL SEGRETARIO GENERALE

Valter Mazzetti

 

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