Dopo aver avviato, sostenuto e caldeggiato a più riprese un intervento normativo di semplice quanto dovuto buonsenso, tendente ad esonerare dal ticket sanitario il personale delle Forze dell’Ordine che, per fatti accaduti in servizio, si vede costretto a ricorrere a cure mediche, non possiamo che accogliere con grande soddisfazione la pronuncia della Corte Costituzionale che, con la sentenza n. 9/2023, ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale promossa dall’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi avverso la legge regionale dell’Abruzzo 21 dicembre 2021, n. 27, recante:

Esonero dalla compartecipazione della spesa sanitaria per gli operatori delle Forze armate, delle Forze di polizia, della Protezione civile, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e della Polizia locale e modifiche alla l.r. 30/2002”.

L’art. 1, della predetta legge, infatti, prevede che gli operatori delle Forze di Polizia che accedono in pronto soccorso, a seguito di infortunio durante il servizio o per ragioni di servizio, siano esonerati dal pagamento della compartecipazione alla spesa sanitaria (cosiddetto “ticket”) in relazione alle prestazioni erogate, anche in caso di dimissione in codice bianco.

Nota stonata, in tutta questa vicenda, è stata l’impugnativa della legge regionale da parte dell’allora Presidenza del Consiglio.

Ora, però, in virtù dell’intervento della Suprema Corte Costituzionale la legge regionale continuerà ad operare, restando intatto il trattamento favorevole di esenzione riconosciuto in capo agli operatori di polizia.

Ci teniamo logicamente anche a ringraziare l’intero Consiglio regionale Abbruzzo, il Capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, Vincenzo D’Incecco e chi ha creduto in questo provvedimento, di logico e, ci si permetta, di dovuto buonsenso.