Preg.mo Capo della Polizia,

a luce delle ultime assegnazioni del 199° corso diformazione per allievi agenti della Polizia di Stato, siamo a segnalarLe la grave e fin troppo prevedibile situazione venutasi a creare in seguito all’uscita delle medesime veline.

E’ inutile ribadire che noi sin da subito, nel corso delle riunioni sulla mobilità,
avevamo espresso la contrarietà in merito all’aliquota di allievi agenti da assegnare in alcune realtà dove vige l’annoso problema dell’invecchiamento del personale, per due ordini di motivi:
1) che i colleghi in attesa, nel corso di questi anni hanno sostenuto importanti scelte di vitavita ricad anche sui loro affetti, non accettando trasferimenti intermedi per non perdere l’anzianità di sede acquisita; 2) l’invecchiamento di alcune realtà territoriali è evidente
responsabilità di un Amministrazione miope che non ha saputo prevederne l’effetto, concon strate a medio e lungo tempo benché più volte preannunciate dalla scrivente O.S.

Il problema si protrae ormai da anni e sappiamo che a farne le spese, oltre alle
Questure che hanno a disposizione personale che si aggira intorno ai 50 anni di età, sono ancor più tutti quei colleghi che dopo oltre 25 anni di servizio si vedono ancora legati a una elefantiaca mobilità che gli impedisce di ricongiungersi ai propri familiari o che hanno e stanno spendendo cifre esorbitanti per affitti di case pur avendo immobili di proprietà nella città di
origine.

Parliamo di un errore che, anno dopo anno, la nostra Amministrazione, facendo orecchie da mercante, ha contribuito a rendere sempre più pesante. Ma a farne le spese, oggi, sono solo le donne e uomini della nostra Polizia che, nonostante tutto, giorno dopo giorno, lavorano silentemente e con professionalità. Orbene, la colpa di questa situazione non è sicuramente riconducibile a loro, tantomeno a Lei, ma proprio a Lei noi fin da subito ci siamo rivolti affinché il conto finale non fosse pagato solo dai colleghi in attesa di trasferimento e privi di qualsiasi responsabilità.

Lei, d’altronde, durante le recenti riunioni sulla mobilità del personale, ha
espressamente sostenuto l’idea di un assegnazione o meglio di un aliquota, anche se poi
rivisitata e ribassata, di personale di nuova nomina da assegnare in realtà dove l’età media del personale si aggira intorno ai 45/50 anni di età.

Questo meccanismo, sempre secondo Lei, avrebbe garantito nel giro di pochi anni uno snellimento delle graduatorie! e sempre Lei ha sostenuto che in ogni caso, in una città tipo Lecce, non sarebbe mai stato assegnato un agente interessato a rimanervi ne tantomeno proveniente da zone vicine, ma anzi, qualcuno che dopo due anni in sede, fosse stato interessato a produrre istanza di trasferimento per ritornare a casa creando così mobilità e non stagnazione di personale.

Ebbene, ecco il paradosso… non poche sono state le segnalazioni che sono
pervenute a questa Segreteria Nazionale circa assegnazioni di agenti di nuova nomina in città come Lecce la cui provenienza sembrerebbe, ad esempio, quella della provincia di Bari.

Sappiamo che il tempo di entrata nella provincia di Bari è di circa 10 anni, e
occupare una sede come Lecce per oltre 10 anni non ci pare proprio un metodo alquanto snello per riaprire graduatorie e mobilità.

Signor Capo, la invitiamo a riflettere ancora una volta sul metodo usato e
intervenire sulle prossime tranche di assegnazioni affinché la situazione non peggiori ancor più di quanto non lo sia già oggi. Gli esempi come sopra da poterLe presentare sono numerosi e al collega che dopo anni aspira legittimamente a rientrare a casa non c’è da dire proprio nulla per lenire il suo comprensibile malcontento.

Ricordiamo che questa è la prima volta che si acconsente a destinazioni di fine corso in città così particolarmente difficili da raggiungere e proprio per questo andava, secondo la FSP Polizia di Stato, sensibilizzata al massimo l’attenzione percorrendo anche strade alternative.

Noi, come forse ricorda, avevamo prospettato altri metodi che sarebbero venuti incontro alle problematiche dell’Amministrazione senza però per questo danneggiare i colleghi che attendono da anni la ….mobilità. Ricordiamo l’esempio delle aggregazioni del personale a domanda e a costo zero nelle more di rimpinguare quegli organici. Aggregazioni che potrebbero essere miste prevedendo un aliquota di personale giovane e una di personale più anziano prelevato da tutto il territorio nazionale che a rotazione potrebbe garantire un rinnovo continuo di personale in quelle zone critiche. Al tempo stesso Lei potrebbe avere a disposizione personale incentivato e motivato che senza costi aggiuntivi avrebbe, una volta ogni tanto, la possibilità di lavorare vicino casa respirando aria familiare.

Capo, ci facciamo portatori dei colleghi, dei suoi uomini, del loro malessere, delle loro legittime aspettative che attraverso noi cercano di farLe arrivare la loro voce e tutto il loro rammarico per essere stati gli unici costretti a pagare un conto salato per responsabilità di altri.

Certi di un Suo intervento a favore dei Suoi uomini, anticipatamente La
ringraziamo.

Lattera 199 allievi agenti