UGL: HA FATTO SCELTE DIVERSE; MATCH PD-FI SUL REATO DI TORTURA.

A Bologna va in scena un dibattito sulla sicurezza organizzato dai sindacati di polizia tra i candidati alle prossime elezioni. Ma più che i presenti, si notano le assenze. Questa mattina all’hotel I Portici, infatti, al tavolo dei relatori ci sono Andrea De Maria del Pd, Nunzia De Girolamo di Forza Italia e Davide De Matteis dell’M5s. Tra i promotori figurano Siulp, Siap, Silp, Uil Polizia e Ugl-Fsp. Manca invece il Sap guidato da Gianni Tonelli, che e’ tra le altre cose candidato per la Lega Nord proprio a Bologna. Una scelta voluta, da parte dei promotori. “Abbiamo chiamato le maggiori coalizioni in campo- spiega il segretario Ugl, Gianni Pollastri– ma non abbiamo nessuna preclusione rispetto ad altre forze politiche, e’ solo una questione di organizzazione e di tempi del dibattito”. E l’assenza del Sap?
“Altre sigle hanno fatto scelte diverse- risponde Pollastri– noi rappresentiamo la maggioranza dei poliziotti e vogliamo confrontarci con i rappresentanti istituzionali, senza preclusioni. A loro, una volta eletti, chiederemo anche conto di quanto detto oggi”. Ai candidati, i sindacati di polizia pongono alcuni temi in particolare: nuove assunzioni, rinnovo del contratto e previdenza, risorse per sedi e veicoli obsoleti. Ma soprattutto, più tutele e garanzie negli interventi. E su questo punto in particolare scatta il match tra centrodestra e centrosinistra.

“Chiediamo piu’ strumenti di difesa, come il taser- spiega Pollastri- perche’ abbiamo visto che lo spray al peperoncino non funziona: in certe situazioni serve la scossa elettrica”. Inoltre, continua il segretario Ugl, “chiediamo di essere esentati dall’eccesso colposo nell’uso della forza. In seguito a casi giudiziari che sono ancora in corso, c’e’ stata una campagna pesante contro di noi in questi anni”, afferma Pollastri. Il sasso lanciato viene raccolto da De Girolamo, che si dice d’accordo sul dare il taser in dotazione agli agenti.
“Ai poliziotti che chiedono più tutele, noi come abbiamo risposto? Col reato di tortura- critica l’esponente di Forza Italia- per fermare un tossicodipendente folle che delinque serve la forza, ma non si può più usare perché se passa qualche benpensante che fa un video e lo diffonde in Rete, mette a rischio la carriera e la vita degli agenti che intervengono”. Ma De Maria mette uno stop. “Io sono perché vengano assunti tutti gli strumenti legislativi che aiutino le forze dell’ordine a reprimere i reati- precisa il deputato Pd- ma il reato di tortura e’ un’altra cosa, non confondiamo i piani. Non punisce la repressione dei reati, ma punisce il poliziotto che commette un reato. Se secondo voi quella legge va scritta meglio, sono pronto a raccogliere le vostre valutazioni”, apre De Maria ai sindacati di polizia.