Caos identificazioni per i ragazzini
«L’esame del polso? Inaffidabile»

L’allarme del sindacato di polizia Fsp: «Spesso i neomaggiorenni mentono sull’età per ottenere più tutele» Difficile pure stabilire il Paese d’origine. «Rimpatrio molto complicato se hanno meno di 18 anni»

L e strutture per la prima accoglienza dei migranti non reggono la portata dei flussi. E mentre il Governo e le amministrazioni locali ragionano su come tamponare l’emergenza, a Bologna si aggiunge l’ulteriore problema delle centinaia di minori non accompagnati che si presentano negli uffici di polizia per chiedere una sistemazione.

Molti sono indubbiamente ragazzini. Ma altrettanti, che magari hanno appena raggiunto la maggiore età, si dichiarano diciassettenni, sapendo che per i minori i percorsi d’accoglienza prevedono molte più tutele. E per le forze dell’ordine, primo filtro degli arrivi, è spesso impossibile stabilire la realtà dei fatti. “Il problema dei minori non accompagnati è sempre più rilevante – dice Gianni Pollastri, segretario nazionale Fsp Polizia –: costituiscono una quota importante dei migranti in arrivo e la loro gestione è complessa.

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