Oggetto: concorsi interni, necessità di concludere le procedure in atto e di studiarne di nuove,  compatibili con il prevedibile protrarsi dell’emergenza da Covid-19.
– Richiesta intervento urgente.

Signor Direttore,
l’emergenza determinata dalla progressiva diffusione del coronavirus sta
notoriamente richiedendo a tutti gli appartenenti all’Amministrazione della pubblica sicurezza,  poliziotti e non, uno sforzo straordinario nonché l’adozione di misure precauzionali culminate, per
ciò che qui interessa, nella sospensione delle procedure concorsuali, con le sole eccezioni, in  aderenza al recentissimo dettato normativo, dei «casi in cui la valutazione dei candidati sia  effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica» e delle «procedure per
le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati».

A mente dei noti biblici ritardi, che hanno reso necessari i concorsi straordinari previsti dal  riordino del 2017 per tentare di mitigare gli oggettivi danni subiti dagli appartenenti alla Polizia di
Stato dei ruoli di base ed intermedi negli oltre tre lustri precedenti per i ritardi nel bando e  nell’espletamento dei concorsi interni, riteniamo sia indispensabile fare l’impossibile per far sì che  vengano ultimate innanzitutto le procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati, tra cui lo scorrimento degli idonei al concorso a 501 posti da vice ispettore nonché la pubblicazione della graduatoria del concorso interno a 2.214 posti da vice sovrintendente.

Ma non basta: i tempi lunghi che si prospettano per l’uscita definitiva dall’emergenza in atto impongono immediati ed approfonditi studi per giungere, anche attraverso interventi normativi da  attuarsi con procedura d’urgenza, a procedure che rendano possibile completare l’espletamento dei  concorsi in atto – 263 e 614 posti da vice ispettore – e parallelamente bandire ed espletare tutti quelli  previsti dalla normativa perché, se ciò non venisse fatto, numerosi colleghi riceverebbero ulteriori ed irreparabili danni sul trattamento economico, in servizio ed in quiescenza.

In un momento in cui appare chiaro a tutti che, in futuro, “nulla sarà più come prima” e, ad  ogni donna e ad ogni uomo della Polizia di Stato, vengono chiesti ancora maggiori sacrifici, personali e familiari, sarebbe imperdonabile se l’Amministrazione non manifestasse ferma determinazione per  giungere in tempi strettissimi a procedure concorsuali compatibili con l’emergenza, indispensabili per
non aggiungere ulteriori danni a poliziotti che ne hanno già subiti troppi in passato.

In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i più cordiali saluti.

Roma, 24 marzo 2020