Al Sig. Ministro dell’Interno
Pref. Matteo Piantedosi
R o m a
e, p.c.:
Al Sig. Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica Sicurezza
Pref. Vittorio Pisani
R o m a
Oggetto: Concorsi pubblici, posti riservati dal bando ai candidati già appartenenti ad altri ruoli della Polizia di Stato.- Mancata esclusione dalle prove di efficienza fisica, richiesta di intervento urgente.
Illustre Ministro, Preg.mo Capo della Polizia,
facendo seguito a precorsa corrispondenza sulla materia di cui in oggetto del 1° aprile u.s., la scrivente Segreteria Nazionale intende integrare le proprie considerazioni richiamando, ancora una volta, l’attenzione delle SS.LL. su una questione che continua a sollevare significative perplessità tra il personale della Polizia di Stato. In diverse occasioni abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni riguardo alla previsione, nei bandi di concorso per Vice Ispettori e Commissari, dell’obbligo di sottoporsi a prove di efficienza fisica anche per il personale già
appartenente ai ruoli interni dell’ Amministrazione.
Questa previsione risulta particolarmente rilevante poiché appare in netto contrasto sia con quanto disposto dalla normativa previgente sia con i principi di buon andamento della pubblica amministrazione, tutelati dall’art. 97 della Costituzione.
Il Decreto Ministeriale 9 settembre 2022, n. 168, che disciplina le modalità di svolgimento dei concorsi pubblici e interni per l’accesso ai ruoli della Polizia di Stato, stabilisce all’articolo 18, comma 8 che: “L’appartenente ai ruoli della Polizia di Stato che partecipa a concorsi pubblici con riserva di posti per il passaggio o l’accesso ai ruoli o alle carriere superiori non è sottoposto alla ripetizione degli accertamenti
medici, né agli accertamenti psico-attitudinali per la parte già effettuata all’atto dell’ingresso nella Polizia di Stato.”
Nonostante questa disposizione, in fase applicativa si continua a richiedere al personale interno di sottoporsi a nuove prove fisiche, come se non fosse già idoneo al servizio. Tale impostazione è contraria al principio di ragionevolezza, poiché chi è già quotidianamente operativo in Polizia ha già dimostrato, e continua a dimostrare, l’efficienza fisica necessaria per l’espletamento delle proprie funzioni.
Il Decreto Ministeriale 30 giugno 2003, n. 198, chiarisce ulteriormente il principio dell’esonero: “Nel corso del rapporto d’impiego, per gli appartenenti ai ruoli della Polizia di Stato, l’idoneità o la non idoneità fisica e psichica al servizio nel ruolo di appartenenza è accertata attraverso visite mediche e accertamenti sanitari programmati e periodici.”
La normativa del 2003, che non risulta abrogata dal decreto del 2022, conferma quindi che il personale interno non debba essere sottoposto a ulteriori accertamenti fisici già effettuati al momento dell’ingresso e durante il servizio. Questo principio è rafforzato dall’interpretazione giurisprudenziale consolidata che riconosce la prevalenza della norma speciale (lex specialis) sulla norma generale.
Nelle more di un intervento legislativo che possa comunque risolvere la questione in maniera definitiva, si ritiene, quindi, giuridicamente corretto, oltre che equo, che il Capo della Polizia, nell’esercizio delle proprie prerogative, adotti una direttiva che consenta l’applicazione della norma più favorevole, ovvero il DM 198/2003. Questa soluzione è non solo conforme ai principi costituzionali di buon andamento e ragionevolezza, ma anche rispettosa del diritto alla progressione di carriera del personale già in servizio, evitando di penalizzare chi ha già dimostrato la propria efficienza fisica e operativa.
In definitiva, si chiede con fermezza che l’Amministrazione, nelle more dell’auspicato correttivo normativo, emani una circolare o direttiva interna che chiarisca e consenta l’applicazione della normativa più favorevole (DM 198/2003), esentando così il personale interno dalla ripetizione delle prove fisiche, già superate e verificate in fase di servizio.
Certi della sensibilità delle SS.LL. verso la problematica rappresentata e confidando in un tempestivo intervento risolutivo, restiamo a disposizione per ogni eventuale chiarimento e inviamo i più cordiali saluti.
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