Oggetto: conseguenze sui concorsi della mancata tempestività nell’aggiornamento dei ruoli. – Richiesta di intervento urgentissimo.

Signor Direttore,

di seguito alla nota pari oggetto prot. N. 1/FN/21 del 4 gennaio scorso, ci vediamo costretti a tornare sulla problematica delle decorrenze delle varie qualifiche del ruolo dei sovrintendenti che vengono riconosciute dalla piattaforma per la partecipazione ai concorsi interni per vice ispettore e che, in non pochi casi, sono sensibilmente diverse da quelle cui i candidati hanno in realtà diritto.

Si starebbe, quindi, concretizzando di nuovo una situazione analoga a quella purtroppo verificatasi proprio un anno fa per il concorso interno a 614 posti da vice ispettore destinato agli appartenenti al ruolo dei sovrintendenti, di cui 307 riservati ai sovrintendenti capo, oggetto della nota n. 555/RS/01/67/4508 che codesto Dipartimento ci ha inviato l’8 gennaio 2019 e che ad ogni buon fine si allega.

L’Amministrazione infatti si era giustamente impegnata a far sì che gli aventi diritto venissero valutati con la qualifica di sovrintendente capo, anche se non ancora formalmente posseduta, ma, come noto, la Commissione esaminatrice, nella sua autonomia, mostrandosi aliena alle logiche burocratiche necessarie ed alle raccomandazioni fornite qui dai vertici del dipartimento ha ritenuto non dover aderire alle citate indicazioni di buon senso e, in conseguenza di ciò, numerosi colleghi hanno, purtroppo, subito notevoli ed ingiuste penalizzazioni.

Sarà quindi indispensabile individuare rapide soluzioni preventive che impongano alle Commissioni esaminatrici che verranno nominate di valutare i colleghi sulla base delle qualifiche cui avranno diritto in virtù dell’anzianità posseduta, anche se ancora non formalmente riconosciuta, evitando di causare loro nuove penalizzazioni, ancora derivanti dagli storici ritardi.

Al momento, sulla base delle numerose segnalazioni ricevute e con riserva di approfondirne ulteriori che dovessero pervenire, per la partecipazione degli appartenenti al ruolo dei sovrintendenti ai due concorsi banditi il 31 dicembre scorso per l’accesso al ruolo degli ispettori abbiamo individuato due tipologie di ingiuste penalizzazioni, legate alle decorrenze di qualifiche e denominazioni.

Da un lato ci sono i circa 2.000 colleghi che hanno conseguito la promozione alla qualifica di vice sovrintendente con decorrenza giuridica 1° gennaio 2010 e 1° gennaio 2011 i quali, in base alla normativa vigente e salvo i casi di esclusione dagli scrutini previsti dalla legge, hanno diritto ad essere promossi alla qualifica di sovrintendente capo con decorrenza 1° gennaio 2020.

Come noto, causa il considerevole carico di lavoro aggiuntivo che è derivato per gli uffici competenti dall’espletamento di concorsi e scrutini che sono conseguenza diretta o indiretta del riordino, nonché dei successivi provvedimenti contenenti disposizioni integrative e correttive, le procedure indispensabili a portare a termine tali promozioni ad oggi non si sono ancora perfezionate.

Insieme a questi ultimi ci sono tutti coloro i quali stanno aspettando di vedersi notificata l’attribuzione della denominazione di coordinatore, sempre con decorrenza 1° gennaio 2020 e che si ritiene verranno anch’essi penalizzati in sede di valutazione dei titoli di servizio, visto che il sistema domanda, a chi compila la domanda di partecipazione al concorso, se è coordinatore oppure no.

Sono comprensibili ritardi dovuti ad un impegno straordinario ma, non essendo attribuibili a fatto o colpa degli interessati, non possono certo dispiegare effetti negativi sulle loro opportunità di carriera e, quindi, dovranno essere assunte tutte le iniziative necessarie affinché questi e in generale tutti colleghi vengano valutati tenendo conto di qualifica e denominazione che dovrebbero avere.

Allo stesso modo ci aspettiamo, quindi, che codesto Dipartimento si faccia promotore delle iniziative legislative necessarie affinché venga data subito concreta applicazione al dispositivo della sentenza della Corte costituzionale n. 224/2020 con cui, come noto, si dispongono retrodatazioni delle promozioni per merito straordinario destinate a superare le sperequazioni determinatesi.

Va applicato quindi, lo stesso principio stabilito dal comma 2-bis dell’art. 24-quater, d.P.R. n. 335/1982, introdotto dall’art. 3, co. 1, lett. g), d.lgs. 172/2019 che consente al personale che ha conseguito la qualifica di vice sovrintendente per merito straordinario di partecipare ai concorsi che possono garantirgli una decorrenza nella qualifica anteriore rispetto a quella già conseguita.

Purtroppo oggi questo vale solo per i futuri concorsi per vice sovrintendente, ma non restituisce le giuste opportunità nei concorsi per vice ispettore a chi, prima di questa novellazione, ha avuto accesso al ruolo dei sovrintendenti per meriti straordinari con una decorrenza successiva a quella retroattiva che avrebbe potuto poi conseguire tramite concorsi effettuati dopo la promozione.

Il Giudice delle leggi ha esplicitamente sentenziato che la decorrenza giuridica di tutte le passate promozioni alla qualifica di vice sovrintendente per merito straordinario va riallineata a quella di coloro che l’abbiano successivamente conseguita con procedura concorsuale o selettiva e, quindi, dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello nel quale si sono verificate le vacanze.

Appare difficile comprendere come mai per tutti questi colleghi non si siano previste clausole di salvaguardia, come ad esempio attribuire loro, con riserva e salvo verifica successiva, le qualifiche e denominazioni cui hanno diritto a seguito di requisiti già maturati in base alla normativa o al giudicato costituzionale, in modo da evitare il perpetuarsi di ingiustizie già troppe volte verificatesi.

Nel ribadire quanto sia per noi prioritario che si realizzi l’obiettivo di evitare che queste o altre ingiuste penalizzazioni possano ripetersi nell’espletamento dei concorsi e come, quindi, vadano per noi ricercate ed adottate tutte le soluzioni idonee possibili, confidando nella nota sensibilità verso problematiche così importanti e delicate, inviamo distinti saluti.

La lettera