Oggetto: carente ed incompleta disponibilità stanziamenti contrattuali sul tavolo delle trattative.
– Richiesta di intervento urgentissimo.

Gentile Sig. Ministro,
come noto sono in corso le trattative per il rinnovo del ccnl per il Comparto sicurezza e difesa relativo al triennio 2022-2024 e, come sempre, i nostri tecnici hanno analizzato con grande attenzione tutti i dati forniti dalla parte pubblica per consentirci di offrire il consueto fattivo contributo propositivo.

Purtroppo, a quarant’anni dal d.P.R. 69/1984, per la prima volta i miglioramenti economici apportati da un contratto ai Servitori dello Stato saranno sensibilmente inferiori alla perdita del potere d’acquisto: Le chiediamo quindi di aiutarci ad ottenere nuove risorse e, in ogni caso, il massimo aumento possibile sul trattamento economico fisso e continuativo.

In tale contesto è emerso, inoltre, come possa risultare impossibile per questa, come per le tornate contrattuali precedenti, utilizzare tutte le risorse rese nel tempo disponibili dalle leggi di bilancio per i miglioramenti economici e normativi a regime e che, pertanto, per utilizzare le somme residue si debba ricorrere a emolumenti “una tantum”.

L’art. 6 del d.P.R. 57/2022 riconosce infatti ai poliziotti un elemento retributivo accessorio “una tantum” per il 2019 dell’importo lordo di 31,42 euro nonché di 302,30 euro per il 2020 e di 42,74 euro per il 2021. Inoltre anche il d.P.R. 39/2016 ci aveva riconosciuto analoghi emolumenti “una tantum” degli importi lordi di 60,08 euro per il 2016 e di 197,93 euro per il 2017.

Ora, per i rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti relativi al triennio 2022-2024, le risorse disponibili sono 310 milioni per il 2022, 500 milioni per il 2023 e 5.500 milioni a partire dal 2024: riscontriamo che, a favore degli appartenenti al Comparto, sono stati erogati euro 49.760.087 per il 2022 e euro 74.153.554 per il 2023, nonché previsti euro 1.526.733.364 dal 2024.

Tenendo presente che quest’ultimo importo di euro 1.526.733.364 è il 27,76% del totale delle risorse disponibili da quest’anno, si ricordi 5.500.000.000, rileviamo come, invece, i 49.760.087 euro utilizzati per il 2022 erano il 16,05% dei 310.000.000 euro totali e che, inoltre, i 74.153.554 euro utilizzati per il 2023 erano il 14,83% dei 500.000.000 euro totali.

Considerando dunque corretta la percentuale di ripartizione adottata a regime, che attribuisce al Comparto sicurezza e difesa il 27,76% delle risorse disponibili per il pubblico impiego a partire dal 2024, i totali spettanti sono di euro 83.700.000 per il 2022 e di euro 135.000.000 per il 2023: ci vanno quindi assegnati, rispettivamente, ulteriori 33.739.913 e 60.846.446 euro.

Il totale così ottenuto di 94.586.359 euro, se fosse ripartito in parti uguali per le circa 410.000 unità del Comparto, consentirebbe di erogare a ciascuna di esse elementi retributivi accessori “una tantum” di circa 230 euro complessivi lordi che, nell’attuale contesto, pur non cambiando certo la vita dei Servitori dello Stato, sarebbero tutt’altro che trascurabili.

Sul tavolo delle trattative abbiamo chiesto rassicurazioni su quest’ultimo tema e, non avendo purtroppo ricevuto risposte convincenti, siamo a chiederLe di adottare ogni utile iniziativa nell’ambito del Governo di cui Ella è autorevole esponente affinché gli appartenenti alla Polizia di Stato e a tutto il Comparto si vedano riconosciuto al meglio quanto sopra evidenziato.

Certi del Suo consueto impegno, inviamo i più cordiali saluti.

La lettera