Contratto: ci aspettiamo segnali concreti
Ancora diversi nodi da sciogliere

Oggi, a Palazzo Vidoni, si è tenuto un ulteriore incontro per il rinnovo del contratto, ma ancora del tutto interlocutorio.
La Funzione pubblica, che presiede le riunioni, ha ancora una volta riportato sul tavolo gli incrementi stipendiali di cui alle tabelle già diffuse in questi giorni.
Per la parte economica, quindi, non c’è alcuna novità e non sono stati sciolti i nodi, da noi riaffermati sin dal primo incontro che, viste le condizioni attuali, renderebbero più “digeribili” gli aumenti lordi evidenziati nella tabella qui accanto, tenendo presente che, per la parte fissa, includono anche la vacanza contrattuale già in godimento.

Ricordando proprio quanto dichiarato con meraviglia dalla Presidente del Consiglio a novembre scorso circa il poco dignitoso valore dell’ora straordinaria di un agente di polizia abbiamo ribadito la nostra richiesta di risorse economiche aggiuntive proprio per le voci
accessorie, dallo straordinario alle diverse indennità e l’apertura del tavolo per la previdenza dedicata, finanziato già tre anni fa (specificità).

Troppi disagi aspettano di essere indennizzati: il lavoro notturno va pagato di più, gli straordinari arretrati devono essere saldati! L’elenco è ancora lungo, ma almeno il minimo…

Per la parte normativa abbiamo chiesto il riconoscimento del c.d. “tempo tuta” (15 minuti prima e altrettanti dopo il turno di servizio per indossare e svestire divisa e dotazioni), e sono ancora troppi quei colleghi che non hanno garantito un adeguato recupero psicofisico tra un turno e l’altro e accade persino che vengano disposti due turni notturni consecutivi! Aspettiamo ancora, e lo abbiamo rimarcato, che vengano istituite indennità per alcuni impieghi molto gravosi: solo per fare qualche esempio nei commissariati, negli uffici investigativi, in frontiera, nelle Uopi. Nel frattempo il valore del ticket per i pasti non è stato aumentato neppure dagli attuali 7 agli 8 euro come da noi richiesto, per non parlare dei colleghi che devono anticipare di tasca propria non ottenendo l’intero anticipo dovuto per la missione per locali carenze di fondi.

Abbiamo detto chiaro che vogliamo discutere anche della vergognosa situazione della buonuscita (TFS) che, presa a rate, a volte, viene riconosciuta dopo quasi quattro anni, insieme a pensioni spesso in ritardo e di importo sbagliato perché siamo gli unici nel Comparto sicurezza e difesa a non avere ancora il Polo unico pensionistico; oltre ad essere sempre gli unici ad essere vessati da mostruosi arretrati, letteralmente indecenti, delle CMO, soprattutto quella di Roma, cui non viene assegnato un numero adeguato di medici della Polizia di Stato. Per decenza e convinzione siamo tornati a chiedere l’abrogazione della norma “capestro” che di fatto obbliga i soli sindacati della Polizia di Stato a firmare i contratti per poter tutelare gli iscritti in tutti i successivi momenti di confronto con l’Amministrazione, svilendo la funzione propria del sindacato.

Roma, 24 luglio 2024