Seconda riunione “tecnica” ancora interlocutoria
Contratto: manca chiarezza
Parte pubblica fornisca bozza dell’intero articolato
La riunione svoltasi venerdì scorso a Palazzo Vidoni tra una delegazione governativa “tecnica” e le sigle sindacali maggiormente rappresentative del personale delle Forze di polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato e Polizia penitenziaria) è stata di nuovo interlocutoria, perché la parte pubblica non ha ancora fornito indicazioni concrete su come intenderebbe distribuire le risorse economiche sulle varie voci che compongono il nostro trattamento economico fondamentale ed accessorio.
La presidenza del tavolo contrattuale ha inoltre comunicato che – nonostante la nostra disponibilità a proseguire le trattative ad oltranza – i lavori verranno sospesi per tutto il mese di agosto e che alla ripresa si ricomincerà parlando prima degli istituti normativi come ferie e riposi solidali; congedi dei genitori; assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici; ecc. sui quali il Governo produrrà una bozza di articolato su cui poi discutere.
Infine la delegazione presente ha chiarito di non sapere nulla sui temi più importanti – ed onerosi – della parte normativa, vale a dire – innanzitutto – l’istituzione della previdenza complementare, prevista dalla Legge da oltre un quarto di secolo e già realizzata per tutti i comparti pubblici e privati, meno che il nostro, ovvero l’adozione – per noi – di misure sostitutive, oltre che su un’idonea tutela legale e un’adeguata copertura delle spese sanitarie per infortuni avvenuti in servizio.
Ribadito il disappunto per lo spreco di un mese di trattative sui due disponibili per i programmi dell’Esecutivo, che vorrebbe chiudere le trattative entro settembre, saremo ben lieti di esaminare la bozza di articolato relativo alla parte normativa che può essere oggetto di accordo senza ulteriori finanziamenti, ma siamo tornati a spiegare l’importanza di avere concrete garanzie sul “pacchetto specificità” contenente misure su previdenza, tutela legale, copertura sanitaria e accessorie.
I lavori del “tavolo interministeriale” che se ne occupa devono necessariamente coinvolgerci ed andare di pari passo con le trattative contrattuali, altrimenti rischiano di apparire come una mera chimera – dai contorni indefiniti su finanziamenti, tempi e contenuti – che ci metterebbe in gravi difficoltà con i poliziotti, che attendono garanzie sulla parte economica, dove gli stipendi base per tutti devono avere incrementi che siano almeno pari a quelli della tornata contrattuale precedente.
In altre parole almeno il 90% delle risorse deve confluire sulle voci fisse liquidabili e, in aggiunta a ciò, vanno senz’altro incrementate le misure di straordinario e indennità accessorie ferme da decenni (o.p., serv. esterni, festivi, notturni, rischio, artificieri, ecc.) ricorrendo però a finanziamenti aggiuntivi, alla loro detassazione o, almeno, al loro scomputo dal reddito complessivo ai fini dei bonus, senza dimenticare gli effetti penalizzanti dell’applicazione dell’art. 45, 5 co. 5 e 6 del riordino.
Siamo quindi in attesa di ricevere l’intera bozza di accordo che verrà predisposta in queste settimane dalla parte pubblica, comprendente sia tutta la parte normativa – non solo una parte – che la parte economica, insieme a chiare, dettagliate e concrete indicazioni non solo sui contenuti del “pacchetto specificità”, ma anche sui tempi di approvazione e sulle modalità di applicazione.
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