Passi avanti ma ci sono ancora grossi problemi e sperequazioni

Contratto e Pacchetto specificità

Nella riunione di ieri abbiamo registrato positivamente l’introduzione di indennità che avevamo da tempo richiesto per primi, per artificieri e addetti al soccorso alpino, il raddoppio dell’indennità di compensazione per chi lavora nel giorno in cui era previsto il riposo nonché l’incremento dell’indennità di missione, la parificazione del costo rimborsabile per i pasti tra non dirigenti e dirigenti (oltre che per collaboratori di giustizia), delle indennità di rischio, dell’indennità per il personale dei Nocs; la maggiorazione delle indennità per il personale aeronavigante di cui chiediamo la cumulabilità completa con l’indennità pensionabile.

Abbiamo però evidenziato anche l’esiguità degli aumenti ipotizzati per i servizi notturni, festivi e superfestivi e l’assenza di qualsiasi miglioramento per le indennità di ordine pubblico in sede e fuori sede e per i servizi esterni: questi aspetti per noi devono essere affrontati e risolti

Positivi in parte anche alcuni dei contenuti del Pacchetto specificità reso noto sempre ieri, dove innanzitutto si riconosce la necessità di introdurre, mediante ulteriori provvedimenti normativi, misure compensative per gli effetti (penalizzanti a causa dalla mancata istituzione della previdenza complementare) derivanti dalla liquidazione dei trattamenti pensionistici, tra cui il finanziamento dell’introduzione della previdenza complementare per i futuri assunti del nostro Comparto.

Assolutamente negativo, invece, limitare le altre misure, che devono indennizzare per la mancata introduzione della previdenza integrativa, al solo personale in servizio il giorno precedente alla data di entrata in vigore di detti provvedimenti, che peraltro il Parlamento potrebbe anche adottare fra anni o non adottare affatto, viste le incertezze del quadro politico dopo l’elezione del nuovo Capo dello Stato con l’assurda esclusione del personale che tali effetti penalizzanti ha già subito o subirà fino alla loro adozione venendo collocato in quiescenza. Negativa inoltre l’entità degli stanziamenti a ciò destinati: appena 30 milioni annui.

Positivo altresì il principio di perequazione tra i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia ad ordinamento civile mediante l’applicazione dell’art. 54 del dPR 1092 del 1973 e del coefficiente di calcolo per la parte retributiva della pensione stabilito dalla Corte dei conti, pari al 2,44%, ma anche qui è inaccettabile non aver esplicitamente compreso nell’applicazione di questa misura perequativa il personale cessato prima del 2022: il testo è ambiguo e, insieme all’esiguità degli stanziamenti indicati può far pensare ad una inaccettabile esclusione, a fronte dell’inclusione dei militari equiparati che proprio in questi giorni stanno ricevendo gli arretrati.

Inoltre mancano ancora all’appello i fondi per la polizza sanitaria e la tutela legale.

Per questo abbiamo scritto al Ministro Lamorgese per darLe atto dei passi avanti fatti, che però sono al momento del tutto insufficienti perché, se le cose non cambiano, non garantiscono miglioramento idonei sia nel contratto che nel Pacchetto specificità, che continua a danneggiare decine di migliaia di poliziotti che sono andati in pensione o ci andranno in futuro e ciò appare incomprensibile visto che i disagi che patiamo, ma anche i rischi ed i danni per la nostra incolumità non sono certo minori di quelli sofferti dai colleghi ad militari.

Roma, 29 ottobre 2021

Il comunicato