OGGETTO: COVID-19. Piano vaccinale per il personale della Polizia di Stato.
Informativa preliminare e censimento.

Come noto, il 27 dicembre u.s., è stato dato avvio nel nostro Paese, e
contemporaneamente in altri Stati dell’Unione Europea, alla campagna vaccinale contro
il virus SARS-CoV-2 e i prossimi mesi potrebbero rivelarsi cruciali per la definitiva
risoluzione della pandemia 0, quantomeno, per il drastico ridimensionamento
dell’impatto globale di COVID-19.

I vaccini sono il mezzo scientificamente e storicamente più efficace e conveniente
nella lotta alle malattie infettive e alle loro complicanze in quanto, simulando le infezioni
naturali senza però determinare i conseguenti stati di malattia, stimolano l’organismo a
produrre attivamente una risposta immunitaria protettiva, in modo da poter resistere alle
infezioni e impedire la circolazione delle stesse nella collettività.

La scienza è riuscita a mettere a punto, in brevissimo tempo, come mai accaduto
in passato, presidi affidabili, efficaci e sicuri.

Il vaccino che sarà utilizzato nel corso dei prossimi mesi non sarà peraltro sempre
lo stesso, anche se va subito chiarito che ciò non significa che ve ne sia uno più efficace
o meno scevro da complicanze rispetto all’altro: per poter essere somministrato, ogni
vaccino deve avere, infatti, superato tutte le rigorose fasi di sperimentazione e di
convalida richieste dagli organi scientifici competenti, fino all’autorizzazione certificata.

La rapidità con la quale il vaccino anti COVID-19 è stato progettato è dovuta al
sapiente lavoro della ricerca, ma all’utilizzo dello stesso sulla popolazione si è pervenuti
senza alcuna deroga ai criteri di qualità e di sicurezza.

Il 21 dicembre 2020 la European Medicine Agency (EMA) ha autorizzato il primo
vaccino anti SARS-CoV-2/COVID-19, denominato COMIRNATY, sviluppato e
prodotto da Pfizer/BioNTech. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato
COMIRNATY il giorno successivo e, pertanto, come detto, a partire dal 27 dicembre, è
iniziata la campagna vaccinale anti-SARS-CoV-2 in Italia.

COMIRNATY contiene la sequenza genetica (RNA messaggero) che rappresenta
lo “stampo” per la sintesi della proteina spike (antigene $), espressa sulla superficie del
virus SARS-CoV-2 e rivelatasi cruciale per la capacità di quest’ultimo di infettare
l’uomo. Il predetto RNA messaggero, modificato in alcuni punti della sequenza, è
racchiuso in nano-particelle lipidiche, le quali facilitano l’ingresso e il rilascio dello stesso
all’interno delle cellule ospiti, in modo che esso possa poi dirigere l’espressione
transitoria dell’antigene S di SARS-CoV-2. Il vaccino induce sia una risposta anticorpale
neutralizzante che una risposta immunitaria cellulo-mediata verso l’antigene della
proteina spike (S), che possono contribuire a proteggere contro COVID-19.

Il vaccino, indicato a partire dai 16 anni di età, viene somministrato per via
intramuscolare, dopo diluizione, come ciclo di due dosi a distanza di almeno 21 giorni
l’una dall’altra. L’acquisizione dell’immunità protettiva si completa circa 7 giorni dopo
l’inoculazione della seconda dose.

Il vaccino è controindicato in soggetti con ipersensibilità al principio attivo o ad
uno qualsiasi degli eccipienti (questa eventualità sarà ovviamente indagata dal medico
prima della somministrazione) e in coloro che abbiano manifestato anafilassi dopo
l’inoculazione della prima dose. Non è, invece, controindicato per le persone che abbiano
avuto un’infezione, sintomatica o meno, da SARS-CoV-2.

Tuttavia, false notizie di pericolosità del vaccino, allarmismi correlati a
meccanismi d’azione non chiari o addirittura lesivi, talvolta tanto bene confezionati negli
aspetti formali quanto del tutto inattendibili in termini sostanziali, propagate da presunti
esperti e veicolate massivamente sul web in modo incontrollabile, possono ingenerare
dubbi e atteggiamenti di diffidenza e di incertezza, ostacolando la campagna vaccinale.

Un elemento percepito come particolarmente negativo, avanzato in tal senso,
riguarda la breve durata della sperimentazione di questi vaccini sull’uomo. Al] riguardo,
si evidenzia che gli studi sui vaccini anti COVID-19, pur essendo iniziati soltanto nella
primavera 2020, hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone,
circa dieci volte maggiore rispetto a quello standard arruolato negli ordinari studi per lo
sviluppo dei vaccini. È stato possibile, in tal modo, realizzare una sperimentazione di
grandi dimensioni, garantendo, malgrado la durata di pochi mesi rispetto ai tempi abituali,
il rispetto delle previste fasi di verifica di efficacia e sicurezza, grazie all’esperienza
acquisita attraverso le ricerche condotte già da molti anni sui vaccini a RNA, alle ingenti
risorse umane e finanziarie messe a disposizione in tempi rapidissimi ed alla valutazione,
da parte delle agenzie regolatorie, dei risultati ottenuti man mano che questi venivano
prodotti.

Si è, poi, paventata l’ipotesi, non supportata da evidenze scientifiche, che la nuova
formulazione del vaccino, contenendo materiale genetico di estrazione virale, potrebbe
alterare il patrimonio genetico umano. A tal proposito, si sottolinea che il vaccino non
contiene il virus, e pertanto non può causare la malattia COVID-19, né reca con sé l’intero
patrimonio genetico virale, ma soltanto uno specifico frammento di quest’ultimo che
evoca nell’uomo la risposta immunitaria protettiva e che va, poi, incontro a rapida
degradazione.

Altra preoccupazione, connessa anche con la recentissima immissione in
commercio del nuovo vaccino e con la conseguente mancanza di una consolidata
esperienza d’uso derivante dall’osservazione sul campo, si riferisce all’eventualità di
sviluppo di reazioni avverse al vaccino.

Gli effetti indesiderati più comunemente osservati con COMIRNATY sono mal
di testa, dolori articolari e muscolari, dolore, gonfiore e/o arrossamento nel sito di
iniezione, stanchezza, brividi, rialzo febbrile, nausea e, più raramente, ingrossamento dei
linfonodi, insonnia, dolore ad un arto, malessere, prurito in sede di iniezione. Si tratta, in
ogni caso, di reazioni di intensità lieve-moderata, che vanno incontro a risoluzione entro
pochi giorni e, peraltro, comuni alla maggior parte dei vaccini diretti contro altri virus
patogeni (come il vaccino antinfluenzale stagionale).

Sono stati segnalati casi di reazione allergica, di cui, però, alla luce dei dati
disponibili al momento, non è possibile definire la frequenza di insorgenza.

Perché la pandemia diventi un ricordo, è necessario raggiungere una percentuale
altissima di soggetti vaccinati nella popolazione intera, al fine di traguardare la cosiddetta
“immunità di gregge”, che rappresenta il vero obiettivo non soltanto per tutelare la propria
salute, quella dei propri cari e dei colleghi di lavoro, ma anche per superare le limitazioni
sociali e tornare alla vita normale.

È auspicabile che gli operatori di una Amministrazione che si pone
necessariamente in prima linea nella lotta agli atteggiamenti che contrastano la verità, la
convivenza civile e la sicurezza sociale, che trova fondamento nella difesa delle categorie
più deboli, abbiano il compito, in questo momento topico, non soltanto di vaccinarsi senza
alcun indugio, ma anche di essere portatori, ognuno per proprio conto, di posizioni e di
atteggiamenti consoni, responsabili ed esemplari.

Il comportamento aderente alla realtà oggettiva delle cose, e quindi alla scienza,
alle evidenze che ne derivano, la fiducia nell’affidarsi a chi ha le responsabilità e il ruolo
per dettare scelte di così immane e delicata importanza, quando veicolate da un
appartenente alle forze di polizia, costituiscono infatti, ancor più, un messaggio
importante e fondamentale per l’intera comunità.

La campagna vaccinale sta procedendo per priorità di categorie, come da
disposizione governativa”. Sono in corso, in tutto il paese, le vaccinazioni per il personale
sanitario e peri pazienti anziani, che proseguiranno per i lavoratori che svolgono funzioni
essenziali, tra cui gli operatori delle forze di polizia, per riguardare, infine, tutta la restante
popolazione.

Al momento non è possibile stilare un calendario o un preciso intervallo di tempo,
che caratterizzerà gli step della campagna vaccinale; ciò è legato, in primis, alla tempistica
di approvvigionamento dei vaccini, ma dipende anche dalle modalità organizzative che
ogni singola regione adotterà.

La governance del piano di vaccinazione è affidata, infatti, al coordinamento
costante tra il Ministro della Salute, la struttura del Commissario Straordinario per
l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza
epidemiologica COVID-19 e le Regioni/Province Autonome.

In ogni caso, al fine di consentire un’attenta pianificazione volta alla fase attuativa
della campagna vaccinale nei confronti del personale della Polizia di Stato, nell’ottica
della diffusione più capillare possibile sull’intero territorio nazionale, i responsabili degli
Uffici/Reparti/Istituti dell’ Amministrazione vorranno svolgere una preliminare attività dì
ricognizione della volontà di adesione da parte di ciascun appartenente in forza, che dovrà
essere espressa attraverso la compilazione dell’apposito modulo di adesione, allegato alla
presente in formato pdf editabile.

In particolare, tale modulo sarà diffuso a tutti i dipendenti per il tramite degli
Uffici del Personale di ciascun Ufficio/Reparto/Istituto della Polizia di Stato; alla
ricezione dei moduli di adesione, debitamente compilati, detti uffici, avranno cura di
inserire i dati necessari nella scheda Exce/ allegata, da inoltrare in forma aggregata, una
volta terminata la fase di censimento, agli Uffici Sanitari della Polizia di Stato e,
contestualmente, agli Uffici di Coordinamento Sanitario territorialmente competenti. In
ogni caso, la trasmissione della scheda di adesione cumulativa dovrà avvenire entro il 20
gennaio p.v.

I Sigg. Coordinatori sanitari avranno cura di comunicare le adesioni alla 3°
Divisione del Servizio Affari Generali di Sanità di questa Direzione.

Si specifica, ad ogni buon fine, che l’adesione preliminarmente raccolta presso
ciascun dipendente è revocabile in qualunque momento e dovrà essere, in ogni caso,
confermata al momento della convocazione alla seduta vaccinale. Coloro che non
intendano sottoporsi alla vaccinazione, potranno farlo successivamente, in caso cambino
la propria decisione, anche rientrando nei successivi contingenti della popolazione
generale.

Coloro che, pur dipendenti della Polizia di Stato, rientrino in categorie per le quali
la vaccinazione è prevista in via prioritaria (personale sanitario, ultrasessantenni), qualora
l’effettuino anticipatamente rispetto alla fase dedicata al personale dell’ Amministrazione,
avranno cura di darne comunicazione all’ufficio sanitario competente.

Si raccomanda una rapida, capillare e rigorosa opera di censimento delle adesioni,
in rapporto alla necessità di organizzare l’approvvigionamento dei vaccini, il loro
stoccaggio, la loro conservazione, il flusso delle persone (che dovrà ovviamente
rispondere alle regole di contenimento del contagio), la raccolta dei dati, la
programmazione dei richiami vaccinali, l’impiego del personale sanitario, che potrà
comportare anche missioni di team di medici e infermieri sul territorio nazionale in quelle
realtà nelle quali la somministrazione del vaccino dovesse essere affidata direttamente al
personale sanitario della Polizia di Stato.

In caso di chiarimenti su particolari problematiche di salute (patologie croniche,
uso di farmaci, allergie, pregressa COVID-19, ecc.), ci si potrà rivolgere agli uffici
sanitari della Polizia di Stato.

Con separata circolare, inoltrata a tutti gli uffici sanitari, questa Direzione
provvederà a diramare le istruzioni operative di dettaglio per la fase attuativa della
campagna vaccinale, le linee-guida ed i diversi protocolli da attuarsi, in base al modello
organizzativo adottato, tesi a garantire celermente il piano vaccinale su tutto il territorio
nazionale, coinvolgendo il numero più ampio possibile degli operatori della Polizia di
Stato e con l’impatto minore sullo svolgimento dei servizi istituzionali.

Si confida nella consueta collaborazione delle SS.LL.

La circolare