Oggetto: cedolini Fesi 2017, riscontrati per la generalità degli aventi diritto errori di calcolo degli importi
dovuti che determinano un danno per tutto il personale interessato, in alcuni casi molto ingente.
– Richiesta verifiche e correttivi immediati, ulteriore sollecito urgente.
Signor Capo della Polizia,
di seguito alle note pari oggetto indirizzate il 22 ed il 26 giugno scorsi all’Ufficio per le relazioni sindacali, che
per pronto riferimento Le alleghiamo, ci vediamo costretti a prendere atto, ancora una volta, dell’assordante silenzio che proviene dal Palazzo in ordine alle problematiche relative agli errori ed ai ritardi nel calcolo, nell’aggiornamento e nell’erogazione delle competenze economiche al personale della Polizia di Stato.
Come noterà avevamo chiesto «ogni possibile sforzo affinché innanzitutto vengano attivate immediate
verifiche ed in pari tempo i poliziotti vengano informati del fatto che il problema è stato riscontrato e viene
affrontato in tempo reale per evitare che vengano diffuse voci incontrollate che tendano a negarlo ovvero a
minimizzarlo, generando sconcerto in coloro i quali si ritrovano centinaia di euro in meno sul cedolino».
Purtroppo sinora codesto Dipartimento non ha inteso fornire alcuna idonea spiegazione ai poliziotti che – mentre nelle altre Forze di polizia non risulta essersi verificato alcun inconveniente – si sono visti tutti erogare quattro centesimi in meno per ogni giorno di presenza effettiva, che verranno recuperati con il cedolino che sta per essere pubblicato sul portale NioPA: tuttavia altro, ben altro manca ancora all’appello.
Infatti avevamo inoltre chiesto che nel cedolino di luglio fosse inserito il numero esatto di presenze, reperibilità, cambi turno e servizi in alta montagna attribuiti, esattamente come avviene per le accessorie connesse al primo livello di contrattazione, in modo che ciascun collega potesse raffrontare la corrispondenza o meno tra ciò che viene liquidato e ciò che risulta sul programma PS Personale.
Ma nel cedolino di luglio i poliziotti non solo non troveranno la chiarezza cui hanno diritto, ma neppure la differenza tra il numero di presenze, reperibilità, cambi turno e servizi in alta montagna effettuati e quelli liquidati: secondo il nostro ufficio studi il problema investe circa il 50% dei poliziotti per un importo medio approssimativo di trenta euro, con punte che superano i cento euro, su cui non si può restare in silenzio.
Le imprecisioni derivanti dalla trasmissione dei dati effettuata dagli uffici amministrativo-contabili normalmente riguardano meno dell’un per cento dei casi: per quale motivo la trasmissione pervenuta al Cenaps nella primavera 2018 recherebbe cinquanta volte più errori degli anni scorsi? Secondo noi i colleghi che ne sono vittime hanno diritto di sapere cosa è successo e quando il problema verrà finalmente risolto.
A mente della nota sua sensibilità ed attenzione verso le problematiche che riguardano la serenità dei poliziotti, in attesa di un cortese quanto tempestivo cenno di riscontro, inviamo cordiali saluti.
Roma, 17 luglio 2018
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