Si è tenuto oggi il tanto atteso incontro col Capo della Polizia che, come da  noi richiesto, avrebbe dovuto chiarire i criteri di assegnazione delle sedi di servizio per i frequentatori del 10° Corso Vice Revisori Tecnici della P. di S..

Nella circostanza, questa O.S. , nel sottolineare la necessità di mantenere criteri di trasparenza fortemente da noi sostenuti in passato, ha ribadito con vigore, visto il nuovo scenario prospettato dal riordino delle carriere, di garantire la sede di servizio a tutti i frequentatori del corso, anche per evitare sperequazioni con i candidati al prossimo concorso interno.

Ci preme far notare che i colleghi che in precedenza hanno rinunciato alla partecipazione al concorso perché a rischio sede, e quelli che probabilmente si troveranno nelle condizioni di rinunciare alla qualifica dopo aver ricevuto la nuova assegnazione, oggi, in virtù delle nuove regole previste dalla fase transitoria del Riordino, si troverebbero nelle condizioni di poter partecipare alla prossima selezione con evidenti vantaggi concessi dalle procedure semplificate, che, comunque, garantirebbero a tutti il rientro in sede.

Pur avendo manifestato una certa disponibilità a voler individuare una qualche procedura in deroga a quanto previsto dal bando di concorso, ci è stata illustrata la situazione attuale che determina la perdita della sede per circa 80 persone.
Perdita di sede perché, pur in assenza di una pianta organica provinciale, l’Amministrazione ritiene che alcune realtà territoriali non abbiano necessità di personale del ruolo tecnico.

Il Capo della Polizia nell’affrontare anche problematiche connesse al riordino delle carriere (che darebbe diritti diversi), ha riconosciuto le evidenti diversità di trattamento tra il personale del ruolo tecnico-scientifico e professionale e gli appartenenti ai cd. ruoli ordinari, manifestando volontà di intervenire con correttivi atti a sanare tutti gli squilibri  mostrando un’ampia apertura anche per rivedere i modelli organizzativi dei ruoli tecnico-scientifico e professionali, fissando un incontro di massima tra dieci giorni.
Noi riteniamo che, in assenza di una pianta organica territoriale, non si possa impedire al personale di tornare nella sede ambita, con conseguenziale perdita di  motivazione e senza avere alcuna indicazione su quanto dovrà aspettare prima di poter finalmente essere trasferito