Dopo affidamento Telecom convenzione Spc; giudici, perdita chance

(ANSA) – ROMA, 23 DIC – Il Viminale dovra’ risarcire Fastweb con 10.430.000 euro dopo l’annullamento dell’affidamento a Telecom della fornitura (per un valore di 521 milioni di euro) ”di servizi di comunicazione elettronica a favore del
Dipartimento di pubblica sicurezza e dell’Arma dei Carabinieri, quali servizi di fonia vocale, fonia mobile, trasmissione dati”. L’ha deciso il Tar del Lazio, accogliendo le richieste della societa’ telefonica.
La complessa vicenda ha inizio nel 2011 con l’affidamento a Telecom, senza pubblicazione del bando di gara, della fornitura di tutti i servizi di comunicazioni elettroniche che il Ministero dell’interno avrebbe utilizzato per sette anni.
Ritenendo illegittime le determinazioni assunte dal Viminale, Fastweb le impugno’ davanti al Tar, che accolse la richiesta di annullamento; e il Consiglio di Stato confermo’ questa decisione. Non ottenendo un ‘ravvedimento operoso’ da parte del Ministero, la societa’ ha interessato di nuovo il Tar avanzando anche una domanda di risarcimento. Nelle more c’e’ stato un intervento della Corte di Giustizia all’esito del quale il Consiglio di Stato definitivamente ha deciso che comunque il Tar non avrebbe potuto dichiarare l’inefficacia del contratto.
Restava pendente la questione della richiesta risarcitoria.
Adesso il Tar, considerando l’iniziale sentenza con la quale aveva riconosciuto a Fastweb un risarcimento danni, e valutando che la societa’, deducendo una perdita di chance, ha proposto una domanda di risarcimento danni ‘per equivalente’: il danno che il Viminale dovra’ risarcire e’ stato quindi quantificato materialmente in “10.430.000 di euro, oltre interessi di legge dal momento della pubblicazione della presente decisione e fino al saldo”. (ANSA).