GIUSTIZIA: FSP,”NO AD ACCUMULO ISTITUTI PREMIALI, SERVONO CERTEZZA PENA E CONDANNE PIU’ ALTE”.

Roma, 26 giu. (AdnKronos) – – “Non si possono accumulare troppi istituti premiali, ne basta uno solo. In questi casi comunque la condanna c’è stata, poi si può disquisire se sia blanda oppure no, ma ci sono tantissimi altri processi che vanno in prescrizione e non si hanno sentenze: quel che serve è la certezza della pena e condanne più severe”. Lo dice all’Adnkronos Valter Mazzetti, segretario nazionale del sindacato di Polizia FSP, commentando 3 casi di cronaca giudiziaria: quello di Doina Matei che, dopo aver ucciso nel 2007 con la punta di un ombrello a Termini Vanessa Russo, è uscita di carcere con 4 anni di anticipo per buona condotta, quello di Edlira Copa, la mamma che nel 2004 ha ucciso a Lecco i suoi 3 figli e che ora si trova in un ospedale psichiatrico, e quello di un ‘orco‘, che a Sassari ha abusato della figlia di due suoi amici, condannato dal Gup a soli 20 mesi di carcere dopo aver patteggiato. Per Mazzetti, “la buona condotta è assurda, ma è una forma che ottempera a un senso civile di convivenza all’interno delle carceri, vittime spesso di sovraffollamento. Per quanto riguarda il caso di Sassari, 20 mesi dati a quell’uomo sono pochissimi, a che gli servono? Lo stupro e l’abuso sono qualcosa di esecrabile: penso si debba per certi reati abbinare alla condanna una misura alternativa, come il divieto di dimora nella città in cui si è commesso il crimine”. “E’ evidente- conclude Mazzetti- che la giustizia morale non va sempre in parallelo con quella dei tribunali. Il problema che si verifica in questi casi è lo scollamento tra il diritto e la società, tra gli interessi della polis e il senso di giustizia che attiene alle carte di un tribunale e che non tiene conto di chi ha subito quel torto”.