Se l’offesa alla dignità professionale dei poliziotti fosse reato, stanotte molti sarebbero stati gli attori a doverne rispondere. Purtroppo, in perfetta linea col periodo carnevalesco, se non fosse per la serietà dell’evento, si è appena conclusa la carnevalata del rinnovo contrattuale economico del Comparto Sicurezza e Difesa. Cosi, dopo nove anni di blocco contrattuale e perdita del potere d’acquisto, al di là dei fantasiosi e roboanti incrementi stipendiali sbandierati ad arte dai supporters di questo Governo (che per cercare di renderli più appetibili aggiungono anche la paghetta settimanale che percepivano da ragazzi), il drammatico dato, ahinoi, è che nelle tasche delle donne e degli uomini della Polizia di Stato entreranno poche decine di euro.

Poche ore prima del sesto incontro a Palazzo Vidoni per il rinnovo contrattuale, tenutosi nella giornata di ieri alle 13:00, il Governo ha inviato alle Organizzazioni Sindacali ed alle Rappresentanze militari una bozza di ipotesi di Contratto, un file contenente quella che doveva essere una appendice di tale Contratto e delle dichiarazioni di impegno.

Tale documentazione è stata esattamente trasmessa via email alle ore 02:35 di ieri con l’evidente intento – secondo questi signori – di obbligarci ad una sua compiuta analisi in poche ore per poi pretenderne la sottoscrizione durante la riunione programmata per le 13:00.

Ebbene, in effetti è stata sufficiente una veloce lettura delle poco più di 10 pagine pervenute per togliere definitivamente il dubbio alle scriventi Organizzazioni sindacali di trovarsi di fronte ad un Governo che, consapevolmente, voleva prendere in giro ed umiliare la dignità professionale dei poliziotti, con il sostegno disinteressato (??) di alcuni altri soggetti!!

La normativa vigente – è bene ricordarlo – statuisce che i Contratti di Lavoro riguardanti le Forze di polizia ad ordinamento civile, le Forze di polizia ad ordinamento militare e le Forze armate, sono recepiti con decreti del Presidente della Repubblica ed hanno “durata triennale tanto per la parte economica che normativa, a decorrere dai termini di scadenza previsti dai precedenti decreti, e conservano efficacia fino alla data di entrata in vigore dei decreti successivi” (D.Lgs. 195/1995, in particolare l’art. 7 comma 12, così come modificato dall’art. 63, comma 2, del D.Lgs. 150/2009).

Pur non essendo necessario un commento, spieghiamo ulteriormente che quanto sopra significa che, per legge, il Contratto di Lavoro attualmente in discussione dovrebbe essere recepito da un decreto del Presidente della Repubblica ed includere tanto la parte economica che quella normativa.

Beh, non curanti di uno scontato dissenso interno, ma con il chiaro intento di pubblicizzare agli italiani di avere aumentato gli stipendi di Poliziotti, Carabinieri, Finanzieri, Penitenziari e Militari, per un possibile riconoscimento e ritorno in occasione delle imminenti elezioni, il Governo, già dolosamente colpevole di aver violato la norma che gli imponeva di ascoltarci prima del varo della legge di bilancio, ha inteso fare carta straccia della citata disposizione di legge ed ha preteso di dividere in due il contratto così da far sottoscrivere un “accordo” inaccettabile ed offensivo della dignità lavorativa, di gran lunga peggiore di quanto appena giustamente garantito al personale del restante pubblico impiego (Comparto Funzioni Centrali) che, col massimo rispetto di ognuno, durante la propria attività lavorativa non corre certo i nostri rischi, non ha i nostri obblighi e non è costantemente sovraesposto a responsabilità penali, civili e amministrative… ed al quale ci ha voluto equiparare esclusivamente per quanto concerne gli irrisori incrementi stipendiali (3,48%), ma non certo per quanto attiene ai molti altri seri compensi economici e aspetti normativi!

Il tutto, ovviamente, supportato da taluni sindacati che, evidentemente, avevano altrettanto interesse a chiudere subito questo “magnifico contratto”, come se ragionare anche e soprattutto dei mancati diritti e delle mancate tutele dei poliziotti potesse comportare una perdita delle magre risorse, comunque, già stanziate e cristallizzate.

Il giudizio su chi ha contribuito a realizzare questo vergognoso contratto e sulle cifre da imbonitori che si stanno veicolando lo lasciamo ai Poliziotti, che avranno la possibilità di leggere direttamente dalle poche righe del contratto e dalle proprie buste paga quali sono i reali aumenti, comunque, ben inferiori ad alcune roboanti dichiarazioni del Governo e di taluni sindacati. E il giudizio degli operatori della sicurezza siamo certi che sarà impietoso nei confronti di chi ha costretto gli operatori di Polizia a subire questo trattamento.

Ribadendo che i Contratti di Lavoro dei Poliziotti hanno per legge “durata triennale tanto per la parte economica che normativa … e conservano efficacia fino alla data di entrata in vigore dei decreti successivi”, si aggiunge anche che, sempre per legge, la mancata sottoscrizione del Contratto da parte di un Sindacato, per colpa di una clausola capestro oltremodo vessatoria, pregiudica, per tutta la durata di vigenza dello stesso e di tutti gli accordi a questo connessi e consequenziali (il prossimo riguarderà il triennio 2019-2021 ma potrebbe essere sottoscritto anche verso la fine di tale periodo, quindi fra tre anni, come accaduto in questo caso), il diritto di tutelare i propri associati e i Poliziotti in genere nei vari confronti con l’Amministrazione (dall’ANQ, alla discussione sugli orari di lavoro, alla reperibilità pattizia, dalle Contrattazioni decentrate, alle verifiche sugli accordi decentrati, agli esami congiunti, alle decisioni sulla ripartizione delle risorse del Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali ecc ecc..).

Mai avremmo voluto sottoscrivere in modo chiaramente estorto, un documento che non condividiamo né nel merito né nel metodo. Ma è quello che, purtroppo, oggi è accaduto … questa notte, per il grande rispetto del mandato conferiteci dai nostri iscritti e con tutto il peso che tale onere impone anche per il proseguo nella futura tutela dei diritti e degli interessi dei nostri associati, siamo stati costretti a firmare questo Contratto di Lavoro. Per il bene dei nostri iscritti, pur essendo dilaniati nell’animo, non avremmo potuto lasciare la tutela dei loro diritti esclusivamente nelle mani di chi, evidentemente, ha un modo di fare sindacato molto distante dal nostro!!!

Per chi vuole approfondire, quanto segue è in sintesi quanto accaduto …

Come ripetuto, poco dopo le 13:00 di ieri ha avuto inizio il sesto incontro per il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2016-2018.

Nelle precedenti riunioni, considerate le esigue risorse destinate da questo Governo per il Contratto dei Poliziotti, avevamo cercato in tutti i modi di far allocare il massimo possibile sulla voce parametrale, stante il fatto che, diversamente dalla voce “indennità pensionabile”, la stessa riflette tanto sulla buonuscita che sulla pensione. Il Governo, invece, nonostante l’assenza di qualsivoglia prevista previdenza complementare, ha inteso negare anche tale beneficio (contraddistinguendoci in negativo dal restante pubblico impiego) ed ha assegnato alla voce parametrale in media appena il 40,72% delle risorse, mentre un 46,46% sull’indennità pensionale che, come detto, non ha i citati riflessi sul trattamento di fine servizio. Un misero 1,81% è stato destinato per incrementare il nostro Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali e parte delle risorse destinate al contratto sono state distratte per aumentare il compenso per l’ora di lavoro straordinario dell’1% rispetto all’ora di lavoro ordinario (70/80 centesimi lordi).

Proprio su tale ultimo compenso stava buona parte della differenza tra l’uovo e la gallina.

Ugl-Fsp Polizia, Coisp e Consap hanno sempre ribadito, nel corso delle varie riunioni, che la rivalutazione dei compensi per lavoro straordinario non poteva avvenire con le risorse del Contratto ed hanno continuamente insistito affinché detti compensi fossero adeguati a quanto previsto dalla legge (art. 2108 del codice civile) e come riconosciuto al restante pubblico impiego: calcolo della retribuzione oraria per ogni singola qualifica e maggiorazione della stessa nella misura del 15% per lo straordinario diurno, del 30% per quello notturno o festivo e del 50% per quello notturno e festivo.

Tale pretesa, se riconosciuta, avrebbe portato i Poliziotti a vedersi corrispondere un compenso per il lavoro straordinario maggiore lavorando meno ore.

Una vera vergogna, la dimostrazione dell’arroganza di questo Governo verso tutto il personale del Comparto Sicurezza e Difesa!!! Avessimo trovato corrispondenza alla nostra legittima richiesta, sole 10 ore di lavoro straordinario al mese (ma ogni Poliziotto è costantemente obbligato ad effettuarne molte di più) avrebbero portato nelle tasche dei nostri colleghi ulteriori 100 € circa in più nella busta paga! Il tutto – chiedevamo – ad invarianza di spesa. Le Amministrazioni avrebbero solo dovuto imparare a gestire meglio le risorse umane disponibili, cosi il personale avrebbe potuto fare meno ore di straordinario percependo un più giusto compenso … come tutti gli altri impiegati statali!!

Nel corso delle riunioni avevamo anche chiesto a chi in tale sede rappresentava il Governo di provvedere a distribuire tutte le poche risorse disponibili sulla voce parametrale dello stipendio dei Poliziotti e, pur potendo riconoscere ai lavoratori del Comparto degli anticipi economici nel pieno rispetto della legge (corrispondendo cosi anche al comprensibile obiettato elettorale) lasciare il Contratto aperto anche nella parte economica, con la certezza che il prossimo Governo, di qualsivoglia colore o formazione, avrebbe potuto e saputo dare agli uomini ed alle donne “in divisa” quella giusta considerazione economica che quotidianamente dimostrano di meritare, così da arrivare ad un dovuto incremento delle varie indennità che dovrebbero compensare servizi particolari, disagevoli, rischiosi, e che oggi sono invece compensati con una vera elemosina non essendo stati rivalutati da 16 anni.

Chiaramente, questo Governo si è ben guardato dal dimostrare rispetto verso il personale del Comparto Sicurezza e Difesa e, forte del sostegno incondizionato di taluni sindacalisti, ha preteso di propinarci un Contratto dai contenuti offensivi!

Ciò avveniva nonostante le scriventi Organizzazioni, altri Sindacati di Polizia e della Polizia Penitenziaria, nonché talune rappresentanze militari (voce di oltre 140.000 appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa) avessero rappresentato al Governo che la bozza di Contratto che aveva predisposto era inaccettabile e lesiva della dignità delle donne e degli uomini del Comparto.

Ciò è avvenuto sebbene le scriventi OO.SS. avessero a più riprese rappresentato con fermezza ai rappresentanti del Governo presenti, come il forte stato di malessere di alcuni Cocer, di alcuni Sindacati della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria avrebbe dovuto far capire al Governo che centinaia di migliaia di appartenenti al Comparto non fossero affatto soddisfatti di questo Contratto perché le risorse non rappresentavano né rispetto della dignità né il lavoro delle donne e degli uomini di questo Comparto né i loro diritti fondamentali. Nonostante avessero ricordato che negli anni passati, quando un Contratto era povero di risorse, almeno lo si faceva diventare ricco di diritti mentre questo Contratto riesce ad essere povero di risorse ed ancor più povero di diritti. Ed ancora, che il Governo si doveva interrogare se imporre davvero ad ogni costo un Contratto che divideva il Comparto Sicurezza e Difesa, che lascerà sul terreno molte perplessità, molti malumori, molti dissensi e che, per questo, sarà un cattivo affare per il Governo, che è evidente che si vuole giungere ad un parto frettoloso e infelice di questo Contratto.

Avevamo chiesto che il confronto continuasse, ma in modo serio e concreto perché sino ad oggi una vera contrattazione ancora non era stata aperta … per poi concludere con la richiesta di aprire una reale contrattazione, un serio confronto su tutti gli istituti, sui diritti, sulle mancate tutele e sulla parte economica del personale.

Purtroppo, mettendo al centro degli interessi la mera propaganda pre-elettorale, con un ridicolo blitz dell’ultimo minuto, il Governo ha deciso comunque di procedere entro la notte, inviando in modo farsesco una nuova convocazione per la stessa serata per la firma del contratto.

L’incontro, dunque, è stato sospeso poco dopo le 18:00 per poi riprendere alle 21.30, poi essere sospeso nuovamente per attendere l’arrivo dei Ministri ed è poi ripreso per la sottoscrizione in un clima di evidente tensione.

Il Governo, irrispettoso delle centinaia di migliaia di appartenenti a questo Comparto che avevano espresso forte e motivato dissenso, anche difronte a tutti i sorridenti ministri intervenuti, presenti le telecamere ad immortalare l’evento, ha proseguito a testa bassa alla firma di un Contratto indecente … di cui nessuno dovrà dimenticarsi! In tale arrogante prepotenza è stato fortemente sostenuto dai quei sindacati che fin dall’inizio avevano dato la propria disponibilità ad accettare questo iniquo Contratto, salvaguardando, a nostro avviso, più l’interesse politico degli amici di turno che la tutela dei diritti e delle legittime aspettative delle tante poliziotte e poliziotti che in costoro, con fiducia, hanno riposto il mandato di rappresentanza.

La nostra firma, estorta, sul Contratto ci obbligherà a denunciare pubblicamente quanto accaduto affinché i Poliziotti ed i Cittadini sappiano la verità e ne traggano le proprie autonome considerazioni.

Non è pensabile, difatti, che si possa accettare un tale comportamento nel metodo, nei contenuti che giudichiamo negativamente – come mai nessuno in passato – una prepotenza ed una indifferenza nei confronti delle donne e degli uomini “in divisa” come quella che abbiamo dovuto sopportare nell’occasione di questo rinnovo contrattuale ed in particolare nella riunione di ieri.

Siamo certi che in molti appartenenti alla Polizia di Stato questo Contratto di lavoro rappresenterà uno spartiacque, siamo certi che molti colleghi inizieranno a riflettere seriamente.

Con successiva nota verranno spiegati nel dettaglio i veri irrisori aumenti e le insufficienti modifiche normative inserite nel Contratto, il cui testo finale, leggermente modificato rispetto alla bozza consegnataci poche ore prima dell’inizio della messinscena (anche a seguito di quanto denunciato dalle scriventi OO.SS. nel loro intervento), è qui allegato.

Roma, 26 gennaio 2018

UGL-FSP Polizia                                                  COISP                                           CONSAP

(Mazzetti)                                                          (Pianese)                                     (Innocenzi)

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