L’Ugl rivendica la battaglia per il reclutamento straordinario. Padrone: “Adesso ci attendiamo che ne arrivino in regione per sopperire alle carenze”

Oltre mille poliziotti in più. E’ questo il numero di assunzioni straordinarie deciso il 19 agosto attraverso un decreto del Ministero dell’Interno, Dipartimento di pubblica sicurezza. Le carenza di organzio sul territorio nazionale e l’imminete Giubileo hanno fatto prendere una decisione in tal senso, andando a pescare nelle graduatorie gli idonei non ammessi nelle graduatorie di precedenti concorsi.

“Il reclutamento è stato possibile anche  grazie al lavoro del sindacato Ugl Polizia che ha portato tutta la documentazione necessaria per dar vita alle assunzioni straordinarie, anche se i soliti ‘volponi’ di altre sighe sindacali si vogliono prendere i meriti di cui non ne possiedono la paternià – tuona il segretario generale regionale, Raffaele Padrone (nella foto) -. Adesso  ci attendiamo che arrivino rinforzi alle Questure del Friuli Venezia Giulia, da tempo sotto organico, cosa che stiamo denunciando da anni, e alle prese con un turn over che vede molti agenti prossimi alla pensione e pochi rinforzi”. E c’è anche problema dei trasferimenti, bloccati da anni. “Ci sono centinaia di poliziotti che hanno chiesto di venire in Friuli Venezia Giulia: in attesa di raggiungere Udine sono 144, 76 a Pordenone, 67 a Gorizia e 30 a Trieste“, dice il sindacalista

La questione della carenza di organico è evidente su tutto il Fvg. Lo testimonia, oltre al cronico problema di Pordenone, anche la situazione di Udine. “A fronte di un organico complessivo che nel 2004 si aggirava intorno alle 600 unità – spiega Paolo Zanzero, segretario Ugl Polizia del capoluogo friulano- , il numero di poliziotti operanti a Udine, negli ultimi dieci anni, si è ridotto drasticamente di un terzo ed oggi consta di appena 400 persone delle quali, nei prossimi tre anni, 100 andranno in quiescenza. Tutto ciò rappresenta una gravissima situazione per la sicurezza nella provincia che, a fronte di una recrudescenza conclamata ed evidente di furti, rapine e reati contro la persona in genere, dispone di sempre minori risorse investigative e di prevenzione nel controllo del territorio.  La riduzione di questi ultimi anni di quasi il 30% del personale della Questura in tutte le sue articolazioni, una pianta organica ferma alle esigenza operative del 1989 – mai rivista in chiave moderna – che stabilisce quote numeriche assolutamente inadeguate ai tempi attuali e la mancanza di un adeguato turn-over, non permettono più di far fronte alle innumerevoli esigenze operative del territorio, soprattutto in questo delicatissimo periodo storico, che vede nel tessuto sociale un malumore sempre più diffuso ed un esponenziale aumento della microcriminalità.

“Tutto ciò comporta un’inevitabile ricaduta negativa su tutto il personale della Polizia di Stato della provincia di Udine che, pertanto, è chiamato a dover rispondere ad un impiego a dir poco gravoso.  In questo particolare quadro si inserisce un aumento di specifici servizi, giustamente disposti dal Questore, che ricadono inevitabilmente sulle pochissime risorse umane disponibili, che da più di 5 mesi vengono impiegate giornalmente in servizi di Ordine Pubblico, questi ultimi spesso connessi al sempre più scottante fenomeno dei profughi e dell’immigrazione clandestina.  Non da meno la Polizia Ferroviaria si trova nella delicatissima condizione di dover effettuare servizi di scorte treno a lunga percorrenza in situazione di particolare criticità numerica e ciò rappresenta un serio e non sottovalutabile pericolo per gli stessi operatori della Specialità. La Polizia Stradale esce con una pattuglia a turno e copre, per assurdo, una giurisdizione che va da Forni di Sopra a Lignano Sabbiadoro!”, conclude Zanzero.

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