COMUNICATO STAMPA 01 FEBBRAIO 2023

Evasione Massimiliano Sestito, Fsp Polizia: “C’è da restare sgomenti, una beffa per le vittime, per lo Stato, per i cittadini. Si impone una riflessione”

 “C’è da rimanere sgomenti di fronte all’assurda vicenda dell’evasione di Massimiliano Sestito, il killer uscito di prigione due settimane fa dopo un provvedimento che si è dimostrato alquanto improvvido, specie considerato che aveva già un’evasione alle spalle. Ogni ipocrisia deve essere messa da parte, bisogna avere il coraggio di ammettere che questa situazione è una beffa per le vittime di ogni violenza criminale, per i loro familiari, per i cittadini che di fronte a questo scempio sentono vacillare la loro fiducia nel sistema, per lo Stato intero, a partire da chi vestendo la divisa dedica l’esistenza a combattere ogni mafia, rimettendoci non di rado la vita, come è accaduto al carabiniere Renato Lio ucciso da questo delinquente senza scrupoli. Ci pervade un senso di vergogna e di frustrazione, e non si può nascondere, perché giorno dopo giorno, volendo fare un’ampia considerazione, è troppo forte la sensazione che, l’eccessivo garantismo a senso unico, il politicamente corretto, e le polemiche strumentali e tutte ‘politiche’ non facciano che affossare le aspettative dei giusti e degli innocenti a vantaggio di chi ha un conto da saldare con la giustizia e con la legge”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’evasione dagli arresti domiciliari di Massimiliano Sestito, il killer uscito dal carcere il 12 gennaio, dopo una decisione della Corte di Assise di Appello di Roma, che ha accolto un’istanza della difesa. Al cinquantenne erano stati concessi i domiciliari nel giugno scorso, ma aveva lasciato il carcere di Terni, dove era detenuto, solo due settimane fa, quando era arrivata la disponibilità del braccialetto elettronico. Sestito aveva finito di scontare la condanna a 30 anni per l’omicidio del carabiniere Renato Lio, del 1991, e dopo otto pronunce dei giudici nel processo per l’omicidio del boss Vincenzo Femia era sottoposto a misura di custodia cautelare, in attesa dell’udienza in Cassazione, fissata per venerdì 3 febbraio.

MERCOLEDÌ 01 FEBBRAIO 2023 21.16.39

Milano: Fsp Polizia, evasione Sestito lascia sgomenti

Milano: Fsp Polizia, evasione Sestito lascia sgomenti Milano, 1 feb. (LaPresse) – “C’è da rimanere sgomenti di fronte all’assurda vicenda dell’evasione di Massimiliano Sestito, il killer uscito di prigione due settimane fa dopo un provvedimento che si è dimostrato alquanto improvvido, specie considerato che aveva già un’evasione alle spalle. Ogni ipocrisia deve essere messa da parte, bisogna avere il coraggio di ammettere che questa situazione è una beffa per le vittime di ogni violenza criminale, per i loro familiari, per i cittadini che di fronte a questo scempio sentono vacillare la loro fiducia nel sistema, per lo Stato intero, a partire da chi vestendo la divisa dedica l’esistenza a combattere ogni mafia, rimettendoci non di rado la vita, come è accaduto al carabiniere Renato Lio ucciso da questo delinquente senza scrupoli. Ci pervade un senso di vergogna e di frustrazione, e non si può nascondere, perché giorno dopo giorno, volendo fare un’ampia considerazione, è troppo forte la sensazione che, l’eccessivo garantismo a senso unico, il politicamente corretto, e le polemiche strumentali e tutte ‘politiche’ non facciano che affossare le aspettative dei giusti e degli innocenti a vantaggio di chi ha un conto da saldare con la giustizia e con la legge”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’evasione dagli arresti domiciliari di Massimiliano Sestito, il killer uscito dal carcere il 12 gennaio, dopo una decisione della Corte di Assise di Appello di Roma, che ha accolto un’istanza della difesa. Al cinquantenne erano stati concessi i domiciliari nel giugno scorso, ma aveva lasciato il carcere di Terni, dove era detenuto, solo due settimane fa, quando era arrivata la disponibilità del braccialetto elettronico. Sestito aveva finito di scontare la condanna a 30 anni per l’omicidio del carabiniere Renato Lio, del 1991, e dopo otto pronunce dei giudici nel processo per l’omicidio del boss Vincenzo Femia era sottoposto a misura di custodia cautelare, in attesa dell’udienza in Cassazione, fissata per venerdì 3 febbraio.

MERCOLEDÌ 01 FEBBRAIO 2023 21.18.29

Killer evaso: sindacato di polizia Fsp, una beffa per le vittima

(ANSA) – MILANO, 01 FEB – “C’è da rimanere sgomenti di fronte
all’assurda vicenda dell’evasione di Massimiliano Sestito, il
killer uscito di prigione due settimane fa dopo un provvedimento
che si è dimostrato alquanto improvvido, specie considerato che
aveva già un’evasione alle spalle”. Così Valter Mazzetti,
segretario generale Fsp Polizia di Stato, dopo l’evasione dagli
arresti domiciliari di Massimiliano Sestito, il killer uscito
dal carcere il 12 gennaio scorso.
“Questa situazione – aggiunge Mazzetti – è una beffa per le
vittime di ogni violenza criminale, per i loro familiari, per i
cittadini che di fronte a questo scempio sentono vacillare la
loro fiducia nel sistema, per lo Stato intero, a partire da chi
vestendo la divisa dedica l’esistenza a combattere ogni mafia,
rimettendoci non di rado la vita, come è accaduto al carabiniere
Renato Lio ucciso da questo delinquente senza scrupoli”.

‘NDRANGHETA: FSP POLIZIA, ‘EVASIONE KILLER BEFFA PER VITTIME E STATO, SI IMPONE RIFLESSIONE’

Roma, 1 feb. – (Adnkronos) – ”C’è da rimanere sgomenti di fronte
all’assurda vicenda dell’evasione di Massimiliano SESTITO, il killer
uscito di prigione due settimane fa dopo un provvedimento che si è
dimostrato alquanto improvvido, specie considerato che aveva già
un’evasione alle spalle”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale
Fsp Polizia di Stato, dopo l’evasione dagli arresti domiciliari di
Massimiliano SESTITO, il killer uscito dal carcere il 12 gennaio, dopo
una decisione della Corte di Assise di Appello di Roma, che ha accolto
un’istanza della difesa.
“Ogni ipocrisia deve essere messa da parte, bisogna avere il coraggio
di ammettere che questa situazione è una beffa per le vittime di ogni
violenza criminale, per i loro familiari, per i cittadini che di
fronte a questo scempio sentono vacillare la loro fiducia nel sistema,
per lo Stato intero, a partire da chi vestendo la divisa dedica
l’esistenza a combattere ogni mafia, rimettendoci non di rado la vita,
come è accaduto al carabiniere Renato Lio ucciso da questo delinquente
senza scrupoli. – continua Mazzetti – Ci pervade un senso di vergogna
e di frustrazione, e non si può nascondere, perché giorno dopo giorno,
volendo fare un’ampia considerazione, è troppo forte la sensazione
che, l’eccessivo garantismo a senso unico, il politicamente corretto,
e le polemiche strumentali e tutte ‘politiche’ non facciano che
affossare le aspettative dei giusti e degli innocenti a vantaggio di
chi ha un conto da saldare con la giustizia e con la legge”.
Al cinquantenne erano stati concessi i domiciliari nel giugno scorso,
ma aveva lasciato il carcere di Terni, dove era detenuto, solo due
settimane fa, quando era arrivata la disponibilità del braccialetto
elettronico. SESTITO aveva finito di scontare la condanna a 30 anni
per l’omicidio del carabiniere Renato Lio, del 1991, e dopo otto
pronunce dei giudici nel processo per l’omicidio del boss Vincenzo
Femia era sottoposto a misura di custodia cautelare, in attesa
dell’udienza in Cassazione, fissata per venerdì 3 febbraio.

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