SEGRETERIA NAZIONALE – COMITATO NAZIONALE TECNICI

OGGETO: Mancata attuazione atto ordinativo unico in ambito “Information and Communication Technologies” – ICT

Illustrissimo Sig. Capo della Polizia, Egr.gi Direttori,

da più di 10 anni ormai si rilevano grandi difficoltà per l’Amministrazione nell’assumere nuovo personale del ruolo tecnico-scientifico e professionale da assegnare alle articolazioni centrali e periferiche della Polizia di Stato, come, peraltro, testimoniato dagli ultimi quattro concorsi per funzionari tecnici, coi quali non è stato soddisfatto il fabbisogno nel settore dei Fisici anche per l’impiego in ambito informatico e degli Ingegneri delle Telecomunicazioni, ovvero per ispettori tecnici, assunti in numero di gran lunga inferiore rispetto ai posti messi a concorso. Purtroppo, questa situazione è destinata, inoltre, ad aggravarsi se si considera il limite d’età imposto dall’Amministrazione nei concorsi pubblici per funzionari tecnici che, peraltro, non si è ancora adeguata alla sentenza n. 262 del 19/12/2022, con la quale la Suprema Corte Costituzionale ne ha dichiarato l’illegittimità. Inoltre, l’assenza di prospettive di carriera e benefits ed anche le attuali condizioni economiche – certamente non competitive rispetto ad altre realtà pubbliche o private- accelera l’inesorabile processo della “fuga
di cervelli” verso Amministrazioni più attrattive –esempio: Banca d’Italia, Agid, ACN, Agcom, Camera dei Deputati ecc.- nei confronti delle quali la Polizia di Stato non accenna minimamente alcun passo di adeguamento, nonostante l’investimento economico effettuato per il reclutamento e la formazione. A dimostrazione di ciò, si considerino, ad esempio, anche i provvedimenti come l’adozione di un regolamento per gli incentivi tecnici, che al momento risulta tardivo di oltre sette anni.

Non da meno, si rammenta che l’“Atto Ordinativo Unico” di cui al D.M. 6.2.2020, nell’incardinare la “Centrale Unica degli Acquisti” nella Direzione Centrale dei Servizi Tecnico Logistici e della Gestione Patrimoniale, sembrerebbe voler affidare la governance del settore ICT della Polizia di Stato all’istituendo Servizio per le Tecnologie dell’Informazione e del Servizio Telecomunicazioni articolati rispettivamente in n. 6 e n. 4 divisioni, ognuna delle quali è suddivisa in n. 4 sezioni, con una pianta organica di n. 62 funzionari tecnici (di cui 2 Dirigenti Superiori Tecnici a capo dei Servizi, 10 primi dirigenti tecnici a capo delle Divisioni, 40 tra direttori tecnici superiori e direttori tecnici capo coordinatori delle Sezioni, 10 funzionari tecnici a capo del coordinamento delle attività complesse delle divisioni) ed un numero di ispettori tecnici che dovrebbe oscillare tra le 120 e le 200 unità (considerando almeno da 3 a 5 vice ispettori tecnici per sezione), a cui va aggiunto il personale da assegnare alle segreterie di ognuno dei due servizi.
Tuttavia, a distanza di quasi 3 anni dalla sua attuazione, duole constatare lo svuotamento dei suoi contenuti; infatti, i Servizi di cui sopra non sono ancora stati potenziati con le risorse umane previste e non risultano in programma nuove assegnazioni. Ne è dimostrazione l’incomprensibile mancata assegnazione di personale dell’ultimo corso Vice Ispettori Tecnici alla D.C.S.T.L.G.P..

Riassumendo i dati di cui sopra con una semplice tabella, ci troviamo nella seguente situazione:

Tabelle riassuntiva

 

La carenza nell’organico sopra descritta impone ai funzionari e “neo-dirigenti” della Direzione Centrale in parola ad indossare i panni di tutte le qualifiche della Polizia di Stato e, alla luce dell’assoluto isolamento in cui versano, a rispondere di TUTTO il ciclo logistico oltre che nella progettazione, gestione e conduzione dei sistemi delle altre Direzioni Centrali della Polizia di Stato.

Inoltre, ad aggravare la biasimevole gestione/organizzazione della suddetta Direzione Centrale si aggiungono delle personalistiche organizzazioni degli Uffici che poco o nulla aggiungono al cosiddetto buon andamento amministrativo ed i principi a cui quest’ ultimo si ispira; tra questi:

  • la generalizzazione delle competenze relative alle varie figure e qualifiche;
  • la subordinazione dell’area ICT a quella contrattuale che rappresenta una stortura rispetto al panorama mondiale;
  • l’esternalizzazione di tutto il processo attuativo e decisionale a ditte di terze parti;
  • la svalorizzazione del personale interno che ormai ripiega su altri Uffici, anche esterni dell’Amministrazione;
  • poca trasparenza nel definire i componenti delle varie commissioni di concorso e relativi criteri;
  • la mancata professionalizzazione delle competenze per le quali il personale è costretto a formarsi in autonomia e
    fuori agli orari d’Ufficio sostenendone gli oneri con principale vantaggio dell’Amministrazione
  • la mancata attuazione di un processo di valorizzazione delle soft & hard skills che portano anche i funzionari ed i
    dirigenti tecnici a poter aspirare alla promozione per meriti straordinari; a tal proposito si evidenzia che MAI nella
    storia della Polizia di Stato vi è stato tale decoro eppure ci sono validissime risorse umane che potrebbero ottenere
    tale premialità;
  • accavallamenti di competenze con il neo istituito Ispettorato assistenza, attività sociali, sportive e di supporto
    logistico del quale non sono chiare le modalità di raccordo con la D.C.S.T.L.G.P. per le competenze che si
    sovrappongono.

Reputiamo che per l’aspetto organizzativo ad oggi manca sicuramente una figura tecnica (con estrazione informatica) di coordinamento tra i due Servizi sopra citati, ovvero un Dirigente Generale Tecnico in grado di coordinare i due Servizi e stabilire la strategia ICT del Dipartimento, risolvendo le potenziali divergenze che possono emergere tra i due Capi Servizio. Inoltre, osservando le amministrazioni pubbliche o private con un’organizzazione moderna, è possibile accorgersi come il settore ICT sia sempre gestito da uffici con funzioni di staff a supporto diretto del vertice amministrativo, cosa che non accade nella Polizia di Stato.

Occorre, inoltre, rilevare che in altre realtà ministeriali o dipartimentali, la tendenza è quella di affidare il settore ICT ad una Direzione Centrale dedicata (si veda ad esempio il caso della Direzione centrale per l’innovazione tecnologica per l’amministrazione generale istituita recentemente presso il Dipartimento per l’Amministrazione Generale, per le Politiche del Personale dell’amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie del Ministero dell’Interno), laddove analoga organizzazione non è stata minimamente considerata per la Polizia di Stato.
Ferma restando la necessità di una struttura tecnico-organizzativa adeguata, crediamo sia utile a supportare le criticità delle analisi suesposte, entrare nel merito dei progetti seguiti e delle infrastrutture gestite e governate dalla Polizia di Stato, di cui si allegano a titolo esemplificativo e non esaustivo le caratteristiche (all. 1).

Confidando nella piena condivisione dei suesposti contenuti e nella volontà di condividere le soluzioni, porgiamo distinti saluti.

La lettera completa in pdf