Oggetto: mobilità a domanda e congedi ordinari da fruire in regioni diverse da quella di servizio. – Sollecito per l’indicazione di tempistiche e per disposizioni sulla fruizione dei congedi.

Signor Capo della Polizia,

tra le numerose problematiche connesse all’emergenza Covid-19 oggi in atto, quella dell’attuazione della mobilità a domanda del personale della Polizia di Stato, come noto, anche in considerazione dei tempi lunghi che spesso richiedono le sedi di servizio maggiormente richieste, riveste senza alcun dubbio un’importanza tutt’altro che secondaria.

È notorio come, nella stragrande maggioranza dei casi, i colleghi chiedano di tornare presso le località di origine o di ricongiungersi ai coniugi da cui si sono dovuti allontanare nel momento in cui sono entrati a far parte dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e che, dunque, il trasferimento consentirebbe loro di essere accanto ai propri cari proprio quando ciò sarebbe ancora più importante.

Appendiamo in queste ore, con soddisfazione, che si è appena dato corso all’invio dei telex che indicano al 18 maggio la decorrenza dei trasferimenti di funzionari connessi con le assegnazioni delle sedi ai frequentatori del 108° corso commissari e auspichiamo arrivi a breve la comunicazione della decorrenza per i trasferimenti connessi alle assegnazioni dei frequentatori del 208° corso allievi agenti.

Rileviamo per inciso che, per i ruoli di base, la problematica delle decorrenze ha assunto connotazioni davvero spinose perché le si è aggiunto il diniego di molti dirigenti alla fruizione del congedo ordinario presso il domicilio, se ubicato in regione diversa da quella di servizio, addirittura anche a chi vi è già stato trasferito, malgrado che gli spostamenti per motivi di lavoro siano consentiti.

In definitiva: come ampiamente annunciato dallo stesso Presidente del Consiglio, la “finestra” per gli spostamenti sul territorio aperta dall’ultimo dPCM a partire dal 4 maggio prossimo, a seconda dell’evolversi della situazione contagi – che ci auguriamo tutti non riprendano – potrebbe però doversi ancora una volta chiudere, tenendo anche conto di eventuali ordinanze di governatori e sindaci.

Di fatto ciò potrebbe rimandare sine die i trasferimenti, anche quelli già decretati, ma non ancora effettuati e pertanto sarebbe per noi quanto mai opportuno che giungano tempestive disposizioni affinché: da un lato, i dirigenti consentano a tutti i dipendenti la fruizione del congedo ordinario presso i domicili ovunque ubicati; dall’altro, si definiscano subito tutti i trasferimenti che per emergenza sanitaria stanno segnando il passo, ivi compresi quelli connessi all’uscita del 2° corso vice commissari, nonché quelli per i ruoli ispettori e sovrintendenti.

In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i più cordiali saluti.

La lettera.