COMUNICATO STAMPA 27 APRILE 2020

Poliziotto morto, Fsp Polizia: “L’Italia perde un servitore esemplare. La sua e la nostra famiglia orfani di un affetto insostituibile. Era coraggioso come un leone”

“Coraggioso come un leone, lavoratore instancabile, sempre solare nonostante tutto, disponibile con tutti. Un amore sconfinato per la sua divisa. Questo descrive Pasquale Apicella, un amico, prima ancora che un collega, che piangiamo con il cuore i pezzi. Soffriamo stringendoci ai suoi familiari, a cui va il nostro primo e più forte pensiero, perché anche la famiglia dell’Fsp Polizia ha perso un suo componente, un affetto insostituibile”.
Queste le prime parole di Stella Cappelli, Segretario Generale Vicario dell’Fsp Polizia di Stato, dopo la morte dell’agente scelto Pasquale Apicella, di 37 anni, morto, la notte scorsa, a Napoli, mentre cercava di fermare alcuni rapinatori dopo un colpo in banca. Apicella si trovava alla guida della volante “Secondigliano 11” quando l’auto ha impattato frontalmente contro l’Audi A3 dei rapinatori che fuggendo stavano percorrendo contromano Calata Capodichino. Ferito il capo pattuglia che stava al suo fianco, l’assistente capo coordinatore Salvatore Colucci, ma che è stato già dimesso dall’ospedale Cardarelli per fare rientro a casa. Arrestati i presunti responsabili, rom, secondo i primi accertamenti probabilmente appartenenti al campo di Giugliano sgomberato poco tempo fa.
Apicella lascia una moglie di 32 anni, casalinga, e due figli, un maschietto di 6 anni, Tiago, e una bimba di 6 mesi, Cataleya, che vivono a Marano con i suoceri.
“Pasquale era amato da tutti – racconta Mauro Di Giacomo, Segretario provinciale Fsp Napoli -, era un ragazzo estremamente volenteroso, e nonostante la sua vita familiare lo impegnasse particolarmente, non si risparmiava per un lavoro che diceva di amare troppo. Dopo il corso era stato assegnato alla questura di Milano, poi era passato a lavorare a Scampia, e infine al Commissariato di Secondigliano. Sempre in prima linea insomma. Non era uno che si tirava indietro, e ambiva a entrare nella Squadra mobile di Napoli per cui aveva fatto domanda. I colleghi del commissariato e tutti noi in segreteria qui a Napoli lo vedevamo sempre con il sorriso e sempre totalmente disponibile verso gli altri. E’ assurdo morire così, nessuno si rende davvero conto di cosa significhi fare un lavoro per il quale ogni istante può essere quello fatale. E questo specialmente quando la violenza dei delinquenti non ha limiti e non ha remore. E’ una vera guerra quotidiana, e noi continuiamo a versare un tributo di sangue altissimo. Ora ci stringiamo alla famiglia di Pasquale in questo immenso dolore. Domani speriamo solo di non trovare i responsabili in un’altra auto contromano mentre scappano dopo un’altra rapina. Perché questa è l’offesa più grande”.

L’articolo su ilgiornale.it

LUNEDÌ 27 APRILE 2020 11.26.39

NAPOLI: POLIZIOTTO UCCISO, L’AMICO SINDACALISTA ‘SEMPRE SOLARE NONOSTANTE LE DIFFICOLTA”

Di Giacomo (Fsp), ‘sempre disponibile, non si fermava mai’ – una moglie casalinga e uno dei due figli in cura al Bambino Gesù, aveva fatto domanda per andare alla Squadra Mobile’ Napoli, 28 apr. (Adnkronos) – di Silvia Mancinelli Pasquale Apicella era un agente scelto con alle spalle tre delle tappe più dure. Milano, Scampia, Secondigliano, il poliziotto morto questa notte in servizio era sempre in prima linea. “Aveva una straordinaria voglia di fare, per questo, nonostante la sua vita familiare complicatissima, aveva fatto domanda per andare alla Squadra Mobile di Napoli” racconta all’Adnkronos Mauro Di Giacomo, segretario provinciale Fsp di Napoli. Pasquale, che il 13 aprile scorso aveva compiuto 37 anni, era sposato con Giuliana, 32 anni casalinga e aveva un bambino di 6 anni e una bimba di 3 mesi, il più grande da tempo in cura all’ospedale Bambino Gesù. In Polizia di Stato dal 2014, era un ex militare. In forza al commissariato Secondigliano, viveva a Marano in provincia di Napoli con i suoceri. “Gli dicevano – racconta ancora il sindacalista – cosa vai a fare alla Squadra Mobile, che già fai avanti e indietro con tuo figlio tra Roma e Napoli?’ Ma lui era instancabile, nonostante le difficoltà sempre solare. Rispondeva ‘Mi piace troppo fare questo lavoro’ e non si fermava mai, sempre disponibile, non si buttava mai giù”.

LUNEDÌ 27 APRILE 2020 12.48.53

Poliziotto ucciso: Cappelli (Fsp), coraggioso come un leone

(ANSA) – NAPOLI, 27 APR – “Coraggioso come un leone, lavoratore instancabile, sempre solare nonostante tutto, disponibile con tutti. Un amore sconfinato per la sua divisa. Questo descrive Pasquale Apicella, un amico, prima ancora che un collega, che piangiamo con il cuore i pezzi. Soffriamo stringendoci ai suoi familiari, a cui va il nostro primo e più forte pensiero, perché anche la famiglia dell’Fsp Polizia ha perso un suo componente, un affetto insostituibile”. Queste le prime parole di Stella Cappelli, segretario generale Vicario dell’Fsp Polizia di Stato, dopo la morte dell’agente scelto Pasquale Apicella, di 37 anni, morto, la notte scorsa, a Napoli, mentre cercava di fermare alcuni rapinatori dopo un colpo in banca. “Pasquale era amato da tutti, – racconta Mauro Di Giacomo, Segretario provinciale Fsp Napoli – era un ragazzo estremamente volenteroso, e nonostante la sua vita familiare lo impegnasse particolarmente, non si risparmiava per un lavoro che diceva di amare troppo. Dopo il corso era stato assegnato alla questura di Milano, poi era passato a lavorare a Scampia, e infine al Commissariato di Secondigliano. Sempre in prima linea insomma. Non era uno che si tirava indietro, e ambiva a entrare nella Squadra mobile di Napoli per cui aveva fatto domanda. I colleghi del commissariato e tutti noi in segreteria qui a Napoli lo vedevamo sempre con il sorriso e sempre totalmente disponibile verso gli altri. E’ assurdo morire così, nessuno si rende davvero conto di cosa significhi fare un lavoro per il quale ogni istante può essere quello fatale. E questo specialmente quando la violenza dei delinquenti non ha limiti e non ha remore. E’ una vera guerra quotidiana, e noi continuiamo a versare un tributo di sangue altissimo. Ora ci stringiamo alla famiglia di Pasquale in questo immenso dolore. Domani speriamo solo di non trovare i responsabili in un’altra auto contromano mentre scappano dopo un’altra rapina. Perché questa è l’offesa più grande”, conclude Di Giacomo. (ANSA)

L’articolo su corrieredelmezzogiorno.it

L’articolo su napolitoday.it

L’articolo su fanpage.it

L’articolo su sardegnareporte.it

L’articolo su adnkronos.com

L’articolo su forzearmatenews.altervista.org

L’articolo su triesteallnews.it

L’articolo su quotidiano.net

L’articolo su notizie.yahoo.com

Lè’articolo su radioveronicaone.it

L’articolo su corriereditalia.it

L’articolo su ilroma.it

L’articolo su gamegurus.it

L’articolo su imgpress.it

L’articolo su lanuovacalabria.it

L’articolo su twnews.it

L’articolo su agenparl.eu

LUNEDÌ 27 APRILE 2020 14.27.01

Agente morto: Fsp, dolore per agente sempre in prima linea

Agente morto: Fsp, dolore per agente sempre in prima linea = (AGI) – Napoli, 27 apr. – “Coraggioso come un leone, lavoratore instancabile, sempre solare nonostante tutto, disponibile con tutti. Un amore sconfinato per la sua divisa. Questo descrive Pasquale Apicella, un amico, prima ancora che un collega, che piangiamo con il cuore i pezzi. Soffriamo stringendoci ai suoi familiari, a cui va il nostro primo e piu’ forte pensiero, perche’ anche la famiglia dell’Fsp Polizia ha perso un suo componente, un affetto insostituibile”. Queste le prime parole di Stella Cappelli, segretario generale vicario dell’Fsp Polizia di Stato. Apicella si trovava alla guida della volante Secondigliano 11 quando l’auto ha impattato frontalmente contro l’Audi A3 dei rapinatori che fuggendo stavano percorrendo contromano Calata Capodichino. Ferito il capo pattuglia che stava al suo fianco, l’assistente capo coordinatore Salvatore Colucci, che e’ stato gia’ dimesso dall’ospedale Cardarelli per fare rientro a casa. Arrestati i presunti responsabili, rom, secondo i primi accertamenti probabilmente appartenenti al campo di Giugliano sgomberato poco tempo fa. Apicella lascia una moglie di 32 anni, casalinga, e due figli, di cui una di pochi mesi, che vivono a Marano con i suoceri. “Pasquale era amato da tutti – racconta Mauro Di Giacomo, Segretario provinciale Fsp Napoli – era un ragazzo estremamente volenteroso, e nonostante la sua vita familiare lo impegnasse particolarmente, non si risparmiava per un lavoro che diceva di amare troppo. Dopo il corso era stato assegnato alla questura di Milano, poi era passato a lavorare a Scampia, e infine al Commissariato di Secondigliano. Sempre in prima linea insomma. Non era uno che si tirava indietro, e ambiva a entrare nella Squadra mobile di Napoli per cui aveva fatto domanda. I colleghi del commissariato e tutti noi in segreteria qui a Napoli lo vedevamo sempre con il sorriso e sempre totalmente disponibile verso gli altri. E’ assurdo morire cosi’, nessuno si rende davvero conto di cosa significhi fare un lavoro per il quale ogni istante puo’ essere quello fatale. E questo specialmente quando la violenza dei delinquenti non ha limiti e non ha remore. E’ una vera guerra quotidiana, e noi continuiamo a versare un tributo di sangue altissimo. Ora ci stringiamo alla famiglia di Pasquale in questo immenso dolore. Domani speriamo solo di non trovare i responsabili in un’altra auto contromano mentre scappano dopo un’altra rapina”. (AGI)

L’articolo su thesocialpost.it

L’articolo su corrierequotidiano.it

L’articolo su voxnews.info

L’articolo su zetanews.it

L’articolo su youreducation.it

L’articolo su zazoom.it

L’articolo su meteoweek.com

L’articolo su dagospia.com

L’articolo su stylise.it

L’articolo su insidertrend.it

L’articolo su asaps.it

L’articolo su Il Mattino

L’articolo su la Repubblica Napoli