Oggetto: odierno decreto-legge che prevede l’obbligo del green pass per accedere ai luoghi lavoro. – Richiesta incontro urgente.

Signor Capo della Polizia,

nel tornare a darLe pubblicamente atto dell’attenzione che, fin dal suo insediamento, ha posto nei confronti di tutte le problematiche che riguardano personalmente poliziotte e poliziotti – in linea con quanto ha fatto nel corso della sua intera carriera, forse anche perché iniziata dalla base – ci ricolleghiamo all’impegno assunto nell’incontro del 3 settembre scorso a “riparlare” di quanto in oggetto nel momento in cui fosse giunta, appunto, detta modifica normativa.

In un momento in cui è facile cadere nell’errore schierandosi per questa o quella “fazione”, facciamo come sempre riferimento alla nostra stella polare, al principio primo che ispira tutto il nostro agire perché connesso al significato stesso dell’esistenza del Sindacato, che è difendere il diritto al lavoro, la dignità di chi lo effettua, la parità di trattamento cui ha diritto insieme al rispetto dovuto alla sua persona, alle sue idee, alle sue propensioni e alle sue scelte, legittimamente sostenute ed espresse e persino alle sue debolezze, anch’esse meritevoli di essere comprese.

L’altro fondamentale cardine è il rispetto della legge di cui siamo indefessi paladini: anche in questo immenso e assurdo caos generatosi attorno alla questione vaccini che tanto scuote anche il nostro mondo professionale non possiamo che partire da qui e, nel merito di una questione su cui non abbiamo alcuna competenza o conoscenza scientifica, ci limitiamo a fare quello che è il dovere del Sindacato: tutelare il lavoratore e il suo diritto al lavoro, integro e rispondente alle sue legittime aspettative, indipendentemente dalle singole convinzioni in merito all’opportunità di vaccinarsi.

Se è il green pass con le sue varie forme lo strumento scelto dal Governo per contrastare la Pandemia ne prendiamo atto, ma nella fase applicativa vanno riconosciute a tutti le medesime condizioni per potervi accedere: che sia attraverso le vaccinazioni “tempestive” o attraverso sistematici strumenti di screening meno invasivi possibile (quali i tamponi salivari, già sperimentati in altri settori lavorativi), egualmente gratuiti per i tutti i lavoratori

In base a questi stessi principi ed a quelli che indussero tutte le Amministrazioni del Comparto sicurezza e difesa a stipulare una polizza che copre gli appartenenti dagli effetti del contagio da Covid-19, chiediamo inoltre che la copertura assicurativa si estenda anche agli eventuali eventi avversi riconducibili alla somministrazione dei vaccini contro questo Coronavirus.

Le nuove disposizioni entreranno in vigore il 15 ottobre prossimo: il tempo per prepararsi adeguatamente è davvero poco e confidiamo nel fatto che vorrà seguire ancora una volta la linea del confronto con le organizzazioni sindacali su una tematica così sentita, al fine di consentirci di apportare il nostro contributo in fase di ideazione delle misure da adottarsi, senza relegarci al ruolo di meri spettatori da informare solo a cose fatte.

Le chiediamo quindi di incontrarci al più presto possibile.

In attesa di un cortese cenno di riscontro alla presente, si porgono distinti saluti.

La lettera