Oggetto: omessa corresponsione spettanze integrazione Fesi 2020 al personale cessato dal servizio. – Richiesta intervento urgente.

Signor Capo della Polizia, di seguito alla nostra nota pari oggetto n. 1943/FN/21del 17 dicembre scorso e alla risposta n. 555/VRS/Area 1^/01/126, prot. 316 del 24 gennaio scorso, facciamo presente di essere ben consapevoli del fatto che le risorse integrative del Desi 2020 si sono rese disponibili soltanto a strettissimo ridosso delle scadenze previste dal Ministero dell’economia e finanze e che la liquidazione delle spettanze al personale in servizio è avvenuta tramite emissione speciale di NoiPA.

Eravamo altresì a conoscenza dell’apposito messaggio contenente le disposizioni necessarie per predisporre le attività utili all’erogazione del citato compenso al personale cessato dal servizio inviato a fine dicembre scorso dal Dipartimento della pubblica sicurezza agli uffici amministrativo contabili delle questure, dei reparti e degli istituti di istruzione della Polizia di Stato, per attuare il quale sarà necessario attendere la riassegnazione dei fondi dell’anno 2021 per l’anno 2022.

Ciò che non avevamo compreso e che, nostro malgrado, anche dopo la risposta continuiamo a non comprendere è come mai il personale cessato dal servizio non sia stato incluso tra i destinatari dell’emissione speciale di NoiPA, il che avrebbe consentito di evitare – come ci era stato formalmente e autorevolmente assicurato sul tavolo contrattuale – che quest’anno i poliziotti collocati in quiescenza nel biennio scorso subissero i ritardi verificatisi per il Fesi 2019.

In attesa di adeguate informazioni in merito chiediamo oggi ogni possibile sforzo per accelerare il più possibile la riassegnazione dei fondi e la corresponsione dell’integrazione Fesi 2020 al personale collocato in quiescenza nel biennio appena conclusosi per dimostrare che i poliziotti, quando vanno in pensione, non diventano “figli di nessuno” mentre i colleghi pensionati delle altre Forze di polizia continuano a far parte delle rispettive “grandi famiglie” da queste ultime costituite.

In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo i più cordiali saluti.

La lettera