Domani in programma una manifestazione davanti al Caip di Abbasanta I sindacati denunciano «la cattiva gestione del nucleo prevenzione crimine»

ABBASANTA. Violazioni ripetute delle norme contrattuali e degli accordi decentrati sulla sicurezza da parte del dirigente del Reparto prevenzione e crimine: scatta così lo stato di agitazione dei sindacati di polizia. Alcune ore di scioperi e una manifestazione sono stati programmati per domani mattina proprio davanti al Caip, la scuola di polizia di Abbasanta, dove ha sede il reparto Prevenzione e crimine. Il nucleo è composto da una ottantina di agenti, che vengono utilizzati soprattutto in ausilio ad operazioni in tutta l’isola, ma anche per garantire maggiore sicurezza e i controlli durante le manifestazioni pubbliche.
Secondo i sindacati di polizia, tutti uniti, il reparto sarebbe gestito in modo non rispettoso degli accordi sindacali tanto da mettere a rischio l’incolumità stessa degli agenti. «Nonostante le puntuali rassicurazioni prevenute nelle varie sedi d’incontro, abbiamo riscontrato una condotta diametralmente opposta, dalla quale emergono profili di noncuranza che possono compromettere anche la sicurezza del personale del Reparto – si legge in una nota diffusa dalle organizzazioni sindacali Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugl Polizia di Stato, Federazione Uil Polizia, Consap Adp – un esempio su tutti il recente impiego del Reparto in servizi di volante, nonostante i loro veicoli non siano equipaggiati per queste attività. Rileviamo che anche ad Abbasanta ha prevalso la politica di “Spot” ereditata dai vari governi fin qui succedutisi e adottata a pieno titolo anche dal Dipartimento della pubblica sicurezza».
Secondo le organizzazioni sindacali i vertici della polizia stanno dimostrando di essere lontani da una politica di pianificazione e programmazione, con le Questure e le strutture territoriali che sono attualmente carenti di personale. «I risultati si stanno vedendo – conclude la nota stampa -: una politica della sicurezza fondata sul fumo negli occhi e sull’apparenza, che rischia di travolgere anche
i poliziotti stessi. A questo va aggiunta l’assenza di rispetto delle norme contrattuali e degli accordi decentrati. Va infatti ricordato che i poliziotti, benché siano indubbiamente al servizio dei cittadini, sono anch’essi cittadini e lavoratori, pertanto destinatari di diritti e di doveri».

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